martedì 6 dicembre 2011

Locri, dodici persone in manette per fondi dell'UE percepiti illegalmente

Dodici persone arrestate e 48 deferite, perchè ritenute vicine alle cosche della 'ndrangheta «Morabito-Bruzzaniti-Palamara» e «Mollica-Morabito» operanti ad Africo Nuovo, «Vottari» e «Nirta operanti a San Luca

Operazione dei Carabinieri del Comando Politiche Agricole e Alimentari e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, questa mattina, per l'esecuzione di 12 misure cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone, accusate a vario titolo di truffa e falso per il conseguimento di fondi comunitari. I carabinieri inoltre hanno proceduto al sequestro preventivo di beni per un valore di circa 1 milione di euro per 25 indagati. I provvedimenti cautelari scaturiscono da indagini svolte dai Carabinieri del Gruppo di Locri, grazie alla quale sono state deferite 48 persone ritenute vicine alle cosche della 'ndrangheta «Morabito-Bruzzaniti-Palamara» e «Mollica-Morabito» operanti ad Africo Nuovo, «Vottari» e «Nirta operanti a San Luca.


Le dodici persone coinvolte nell'operazione si sarebbero avvalse di una fitta rete di complici, diversi operatori dei Centri di assistenza agricola e di alcuni organi di controllo amministrativi.

Secondo l'accusa i 30 allevatori avrebbero presentato una fittizia dichiarazione all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, dalla quale risultava il possesso di centinaia di capi ovicaprini in realtà inesistenti o superiori alla realtà allo scopo di ottenere dal Servizio veterinario il codice ed il registro aziendale necessari per presentare le istanze di finanziamento.

Alcuni ispettori degli Uffici provinciali agricoltura incaricati dei controlli, inoltre, nel corso delle verifiche delegate dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura avrebbero attestato la presenza negli allevamenti di capi di bestiame mai posseduti dagli allevatori. La complicità dei responsabili di alcuni Centri di assistenza agricola, infine, consentiva alla banda di ottenere l'inserimento nel Sistema informativo agricolo nazionale di domande di pagamento incomplete o riportanti dati palesemente falsi.

IRREGOLARITA' ANCHE NEL SETTORE OLIVICOLO
Le irregolarità riscontrate nel corso dell’operazione hanno riguardato anche il settore olivicolo, con il coinvolgimento di gestori di frantoi ed ispettori delegati al controllo. Nel settore olivicolo, i carabinieri hanno accertato che i titolari delle aziende del comparto attestavano falsamente l'esistenza di consistenti estensioni di fondi coltivati ad uliveto per i quali venivano percepiti aiuti comunitari in relazione a quantitativi di olio fittiziamente prodotti. I gestori dei frantoi rilasciavano documentazione attestante la falsa quantità di olive molite. I carabinieri hanno anche eseguito provvedimenti di sequestro preventivo per equivalente di conti correnti, terreni, fabbricati e auto di grossa cilindrata per un valore di circa un milione euro pari al valore degli illeciti finanziamenti comunitari accertati nelle campagne agricole dal 2004- 2008.

Già nella scorsa settimana, i carabinieri hanno effettuato, sempre in Calabria, un altro sequestro di beni per oltre un milione di euro sempre per illeciti finanziamenti comunitari al settore agro-alimentare. Complessivamente nell’ultimo anno il complesso di beni, conti correnti e altri titoli illeciti sequestrati e sottratti al circuito delle frodi comunitarie ammonta ad oltre 200 milioni di euro.

IL MINISTRO CATANIA: "IL RUOLO DEI CARABINIERI E' STRATEGICO"
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania è intevenuto commentando gli esiti dell’operazione dei carabinieri di Reggio Calabria contro il sistema degli illeciti finanziamenti comunitari nel comparto agro-alimentare: «Questa operazione dei Nuclei Antifrodi Carabinieri a tutela della legalità nel sistema dei finanziamenti comunitari in agricoltura, mi consente di esprimere pubblicamente per la prima volta nel ruolo di Ministro, il mio incondizionato apprezzamento per l’attività svolta con assoluta competenza e grande spirito di sacrificio dai militari dell’Arma dei Carabinieri che operano alle dipendenze funzionali del Ministero».

«Ad essi – ha aggiunto il ministro – è affidata un’importante missione sempre più strategica per gli interessi del Paese: la lotta all’agropirateria e alle frodi comunitarie del comparto agroalimentare. Nella mia esperienza pluriennale ho avuto tante occasioni per constatare l’impegno e la professionalità dei Nuclei Antifrodi Carabinieri ed oggi posso affermare che il loro ruolo è di assoluto rilievo per la tutela della legalità in un settore che purtroppo vede sempre più invasivi interessi della criminalità».

IL COMMENTO DI STATTI, PRESIDENTE  DI CONFAGRICOLTURA CALABRIA
«La brillante operazione delle nostre forze dell’ordine difende e tutela gli imprenditori agricoli veri. Plaudiamo al blitz dei carabinieri del Nucleo antifrodi in collaborazione con il Comando provinciale di Reggio Calabria contro il sistema degli illeciti finanziamenti comunitari nell’agroalimentare, comparto strategico per l'economia regionale». Lo ha sostenuto Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria, il quale si augura che «i controlli sui Caa (Centri di assistenza agricola) continuino ad essere pressanti, per garantire le imprese che rispettano le regole e operano onestamente e con sacrifici».

I nomi degli arrestati
Sono 48 gli indagati e 12 le persone arrestate questa mattina per illeciti finanziamenti comunitari negli aiuti all’agricoltura dell’attività dei carabinieri del nucleo «Politiche Agricole e Alimentari», e dei loro colleghi del comando provinciale di Reggio. Le persone arerstate, tutte sottoposte ai domiciliari, sono:


Salvatore Scordo, 32 anni, di Africo
Leo Condemi (38) di Africo
Rosa Gligora (38) di Africo
Francesco Gligola (36) di Bianco
Giuseppe Frisina (38) di Bianco
Giuseppe Romeo (59) di Africo
Maria Morabito (56) di Africo
Pietro Favasuli 843) di Africo
Elisabetta Nirta (36) di Africo
Domenico Principato (36) di Locri
Carmelo Scaramozzino (57) di Brancaleone
Pasquale Furfari (56) di Brancaleone

Il gip del tribunale di Reggio Calabria Daniela Oliva, invece, ha rigettato la richiesta dalla Procura della Repubblica della città calabrese di limitazione della libertà personale a carico di altri 29 indagati. Inoltre il provvedimento di sequestro ha riguardato 25 persone che complessivamente, ognuna per la parte stabilita dal giudice terzo, hanno avuto sequestrato un patrimonio complessivo di 932.611,22 euro.

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