giovedì 6 dicembre 2012

Quaranta condanne per le cosche in Lombardia

Previsti risarcimenti milionari agli enti locali

La sezione penale di Milano ha emesso la sua sentenza con rito ordinario nell'ambito del processo scaturito dall'operazione Infinito scattata il 13 luglio 2010 e coinvolgente oltre cento indagati a vario titolo per associazione mafiosa e reati fine. In tutto i giudici milanesi hanno deciso 40 condanne a pene dai 3 ai 20 anni, tre assoluzioni e risarcimenti milionario per le Regioni Calabria e Lombardia e per i comuni interessati dall'operazione
 
MILANO – Centocinquanta condanne. È questo il bilancio complessivo del maxi blitz anti-'ndrangheta scattato in Lombardia nel luglio del 2010: ad un anno dalle 110 condanne disposte in abbreviato dal gup Roberto Arnaldi, oggi se ne sono aggiunte una quarantina, con pene comprese tra i 3 e i 20 anni. Era stata battezzata Operazione Infinito, obiettivo colpire presunte infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia. Il collegio dell’ottava sezione penale di Milano ha stabilito la pena più alta, 20 anni, per Pio Candeloro. Sono 18 gli anni per Giuseppe 'Pino' Neri, per l’accusa ex capo della struttura di vertice della 'ndrangheta in Lombardia ('La Provincià), 13 anni e 6 mesi quelli per l’ex carabiniere Michele Berlingieri. Ancora, tredici anni per l’ex direttore della Asl di Pavia Carlo Chiriaco, definito dagli investigatori «figura inquietante e paradigmatica». Tra le altre c'è anche la condanna a 12 anni per l’imprenditore Ivano Perego. Per loro i giudici, presieduti da Maria Luisa Balzarotti, hanno stabilito anche, a pena espiata, 3 anni di libertà vigilata. Oltre ai verdetti (compresi di tre assoluzioni), il collegio ha definito una 'pioggia' di risarcimenti che alcuni tra gli imputati sono stati condannati a versare in solido. La cifra più alta è stata assegnata alla Regione Lombardia: un milione di euro più 200 mila euro da parte di Chiriaco. Cinquecentomila euro per la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Risarcimenti spettano anche ai ministeri dell’Interno e della Difesa. Così come tra gli altri sono stati disposti 300 mila euro alla parte civile Regione Calabria, la stessa cifra al Comune di Bollate, Pavia, Seregno, Desio e la provincia di Monza e Brianza. Un religioso silenzio ha accompagnato la lunga lettura del dispositivo avvenuta all’interno dell’aula bunker di via Filangeri, al cospetto di imputati fuori e dietro le sbarre, di familiari e una platea di giornalisti. Un silenzio interrotto solo per un attimo da una reazione di sconforto venuta da parte di familiari. Si è chiuso così, in primo grado, un altro capitolo delle indagini 'Infinito' della Dda di Milano, guidata da Ilda Boccassini che avevano individuato una quindicina di presunte 'localì della 'ndrangheta sparse per Milano e dintorni. In 174 vennero arrestati in Lombardia e la Procura di Milano chiese e ottenne il giudizio immediato. Più di una decina hanno già patteggiato, un centinaio sono stati giudicati con rito abbreviato, ora in corso d’appello, oggi è stata la volta del primo grado di quelli che avevano scelto il rito ordinario.

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