giovedì 31 maggio 2012

Lusi, il Riesame: «Spariti altri 50 milioni

La moglie resti ai domiciliari» I giudici del tribunale del Riesame di Roma: «Concreto pericolo di fuga in Canada». La Margherita: non vorremmo si trattasse di un refuso


ROMA - «Mancano all'appello altri 50 milioni di euro di cui non si conosce la destinazione finale». Lo afferma il tribunale del Riesame
nel provvedimento con cui ha confermato gli arresti domiciliari per Giovanna Petricone, moglie dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Luisi.

ll senatore è accusato di essersi indebitamente appropriato, secondo le carte dei pm della procura di Roma, di circa 21 milioni di euro dai conti del partito, defunto ormai da diversi anni. Sul senatore, espulso dal Pd, grava la richiesta d'arresto per appropriazione indebita, su cui i componenti della Giunta per le autorizzazioni della Camera dovranno pronunciarsi nei prossimi giorni.

Concreto pericolo di fuga in Canada. Per questo motivo i giudici del tribunale del Riesame di Roma hanno confermato gli arresti domiciliari per la moglie dell'ex tesoriere della Margherita. Nelle motivazioni i giudici ricordano che la donna, accusata di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita, ha vissuto «in Canada fino all'età di 38 anni e nel paese nordamericano risiedono ancora i suoi familiari».

Nel suo caso «il pericolo di fuga assume una connotazione assai seria» perché in Canada la donna può contare su «una base logistica», tanto che, «per consolidare la sua posizione in tale nazione, ha deciso di acquistare per quasi due milioni di dollari canadesi, la prestigiosa residenza di Toronto, in fase di ultimazione». I giudici, inoltre, nel motivare la decisione affermano che non ha importanza la decisione dei coniugi Lusi di iscrivere la figlia, «nata in Canada», il prossimo anno in un liceo di Roma «avendo concluso il ciclo di scuole medie inferiori, e che sempre a Roma l'indagata abbia un avviato studio di medicina chiropratica con un'agenda piena di appuntamenti, come hanno sottolineato i suoi difensori».

Stando ai giudici del riesame, «l'Italia per la Petricone è stata occasione di un arricchimento impensabile in Canada (sia per l'estrema rapidità dei tempi d'accumulo sia per l'ingentissima somma depredata), ma il Paese di elezione è rimasto per lei lo stesso Canada, tanto da investire appunto in tale nazione, in vista di un futuro definitivo trasferimento nel posto in cui evidentemente ha mantenuto le sue vere radici».

La reazione della Margherita. A proposito
della notizia sui 50 milioni mancanti, l'ufficio stampa della Margherita commenta: «Non vorremmo si trattasse di un refuso». E annuncia che sarà diffuso un comunicato delle società che hanno predisposto i bilanci del partito. «L'accenno del Tribunale del Riesame alla somma di 50 milioni di euro, che mancherebbero all'appello nei conti della Margherita, non tiene conto del fatto che la Procura ha avviato un'indagine capillare su tutti i fornitori del partito per accertare eventuali ulteriori distrazioni dei fondi. Allo stato nulla sembra essere emerso perchè quell'importo citato dal Tribunale è rendicontato per le spese dell'attività politica svolta nei 5 anni esaminati, salvo le indebite sottrazioni dell'ex tesoriere». È quanto afferma, in una nota, l'avvocato della Margherita Titta Matia, precisando, inoltre, che «Lusi ha goduto della fiducia di tutti gli organi e leader del partito fino alle note vicende».

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