Roma, 10 feb. (LaPresse) - Operazione congiunta condotta da carabinieri e polizia che, nel corso della notte, hanno sottoposto a sequestro un locale molto noto nella zona di Castelnuovo di Porto che, sulla carta, doveva essere un'associazione culturale senza scopo di lucro. Nonostante il cancello in ferro e la video sorveglianza, gli investigatori sono riusciti ad introdursi all'interno. La situazione è apparsa subito chiara. Dieci ragazze, tutte in abiti succinti, erano presenti nel locale per accogliere i clienti. In una saletta riservata, inoltre, è stato sorpreso un cliente ed una ragazza, facente parte dell'organizzazione, mentre stavano consumando un rapporto sessuale. Dalle prime risultanze investigative, è emerso che le ragazze, di varie nazionalità, ma tutte dell'est Europa, reclutate in gran parte per la strada sulle vicine vie Flaminia e Tiberina, incassavano la metà dei compensi che i clienti pagavano per le prestazioni sessuali offerte in una delle stanzette in cui era suddiviso il locale.
Dalla documentazione acquisita dagli investigatori si è accertato inoltre che le ragazze erano sottomesse ad un regime particolarmente vessatorio, in quanto da un "regolamento" reperito nel night, sono emerse le "dure" regole che dovevano rispettare le giovani per "lavorare" nel locale. Ad esempio, le stesse dovevano firmare un foglio di presenza di entrata ed uscita, pena la non retribuzione della quota fissa per la giornata, pagare una penale di 20 euro per ogni ora di ritardo nell'arrivo, e potevano essere licenziate incondizionatamente in caso di due assenze. Ma l'aspetto più inquietante della vicenda era la previsione di un vero e proprio tariffario che contemplava il prezzo "a minuto" delle prestazioni offerte e l'incitamento, previsto nello stesso regolamento, a consumare quanti più rapporti possibile in una serata, pena la perdita del "lavoro".
L'uomo arrestato seguiva l'andamento degli ingressi e cronometrava il tempo che ogni ragazza trascorreva con il cliente dopo essersi appartata in una delle stanzette, annotandolo sul "foglio delle presenze", mentre la sua complice, trovata in possesso di una cospicua somma di denaro contante, incassava il denaro a prestazione eseguita. Al termine, pertanto, il proprietario del locale e la sua assistente, identificati per C.D., 55enne italiano e C.D., cittadina rumena, sono stati arrestati e dovranno rispondere del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Gli accertamenti comunque proseguono, per meglio verificare la situazione anche dal punto di vista amministrativo. Il locale infatti, contrariamente a quanto previsto dall'atto costitutivo, era stato adibito alla ricezioni di clienti occasionali e offriva la possibilità di consumare bevande alcoliche, senza la prevista autorizzazione per la somministrazione.
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