Boom di passaggi a Orio al Serio: “Vengono in Italia
per i week-end e poi ripartono”
francesco moscatelli
per i week-end e poi ripartono”
francesco moscatelli
inviato a orio al serio (BG)
Per vederle arrivare basta aspettarle davanti alla porta scorrevole degli arrivi di Bergamo Orio al Serio il giovedì o il venerdì pomeriggio. Le città di partenza sono sempre le stesse: Kiev, Lviv, Bucarest, Timisoara, Sofia, Varsavia, Vilnius.
Qualcuna è vestita in modo appariscente, altre cercano di non dare nell’occhio. Tutte camminano veloci verso l’uscita dell’aeroporto. Sono prostitute d’alto bordo e sono qui per fare due o tre serate fra Milano, Brescia e la vicina Svizzera. Ripartono con il primo volo del lunedì mattina. Giuliano, Michele e Giorgio chiacchierano davanti ai loro taxi. «Le escort? Magari ci scappasse qualche corsa fino al centro di Milano. No, no, questo è uno scalo internazionale ma qui è tutto low cost, prendono tutti gli autobus a 5 euro. Anche le belle ragazze. A noi capita raramente di caricarle. A volte, però, ci sono delle auto con targa svizzera che le aspettano in un angolo del parcheggio».
Oggi il sesso a pagamento funziona anche così. A domicilio. Non sono più gli uomini a partire in cerca di avventure in Ungheria, Romania o Ucraina. Sono le ragazze ad arrivare direttamente in Italia, al costo di un biglietto low cost. C’è chi lavora nei club del Canton Ticino, dove la prostituzione è legale, e chi riceve in albergo in Italia. Il sistema è rodato.
Per capire come funziona basta collegarsi a uno dei tanti siti, come escortmeetings.com, che offrono compagnia a pagamento. C’è una sezione dedicata alle ragazze che viaggiano. Un numero di cellulare, un indirizzo mail, foto, tariffe. Nulla è lasciato all’immaginazione. «Io ricevo solo su appuntamento a Milano – racconta al telefono Lilly, il nome d’arte di una romena di 25 anni –. Duemila euro per tutta la notte. Ho iniziato a 19 anni, la prima volta che sono uscita dal mio paese. La mia famiglia non sa nulla. Sono iscritta a Economia e faccio avanti e indietro fra Bucarest e l’Italia. Dopo la laurea penso di cambiare vita e di trasferirmi in Inghilterra». Diana invece è ungherese, ha 32 anni; ha scoperto il Nord Italia grazie all’ex fidanzato. «Lui era benestante, ci siamo incontrati a Budapest e dopo qualche mese l’ho seguito. Quando è finita sono tornata in Ungheria e ho iniziato a fare la escort nei locali. Oggi viaggio in tutta Europa».
Il fenomeno cresce al crescere dei voli a basso costo. E lo scalo bergamasco, con i suoi 9 milioni di passeggeri nel 2012, è uno dei più attivi. Per fare avanti e indietro dall’Italia con Ryanair o con Wizz Air (la low cost dell’Est Europa) bastano alcune decine di euro. «Il fenomeno è più intenso in primavera, ma in media arrivano 25-30 ragazze ogni fine settimana – racconta il colonnello Giovanni De Roma, comandante provinciale della Guardia di Finanza a Bergamo -. Viaggiano da sole, al massimo in coppia». Ad aprire il vaso di pandora è stato un decreto varato dal governo Monti nel marzo 2012 che ha modificato le sanzioni per chi porta contanti all’estero senza dichiararli, inasprendo i controlli. Le nuove norme prevedono un tetto di 10mila euro. Chi lo supera paga una multa compresa fra il 10 e il 50% della somma eccedente. In Italia nel 2012 ci sono stati sequestri di valuta per 124 milioni di euro. Fra questi, 1 milione e 718 mila euro sono stati intercettati proprio ad Orio al Serio (il 500% in più rispetto al 2011).
In un caso su quattro a trasportare contanti sono ragazze dell’Est Europa. «Quando le fermiamo qualcuna sorride, altre ammettono di lavorare in Svizzera e magari mostrano il tesserino di un night di Lugano lamentandosi di aver pagato le tasse all’origine – continua De Roma -. Altre dichiarano di essere badanti, poi magari controllando i trolley si trovano confezioni di preservativi. Noi interveniamo solo quando le troviamo con più di 10 mila euro. Ultimamente si sono fatte più furbe: viaggiano con un’amica o cercano un compagno di viaggio compiacente. Ma qualcuna che ci prova c’è: due mesi fa abbiamo pizzicato una venticinquenne che si era nascosta un rotolo con banconote da 500 euro nel push up».
È proprio per perquisire le ragazze che il lunedì mattina, in servizio presso l’aeroporto bergamasco, c’è sempre un finanziere di sesso femminile. In fila in attesa dei controlli di sicurezza ci sono decine di Erasmus pronti a tornare ai loro esami dopo il weekend in famiglia, classi di liceali in partenza per la gita, badanti di 50-60 anni che tornano dalle famiglie con i regali per i nipoti. La mattina del 4 febbraio i controlli procedono spediti. Vengono fermate 5 o 6 ragazze con cifre comprese fra i 3mila e i 4mila euro. Dichiarano di essere studentesse. Nessun illecito. I finanzieri, guidati dal capitano Vincenzo Rosanelli, continuano a cercare.
Poco dopo le 7 è il turno di una ragazza polacca. Un metro e ottanta, capelli biondi a caschetto, fissa negli occhi il maresciallo che le ha appena trovato 5 mila euro nella borsetta. Mostra la carta d’imbarco. Il volo Ryanair Fr 03898 per Varsavia parte dopo 35 minuti. «Faccio l’estetista. Che problema c’è?». «Nulla signora, non si preoccupi. Solo un controllo».
Qualcuna è vestita in modo appariscente, altre cercano di non dare nell’occhio. Tutte camminano veloci verso l’uscita dell’aeroporto. Sono prostitute d’alto bordo e sono qui per fare due o tre serate fra Milano, Brescia e la vicina Svizzera. Ripartono con il primo volo del lunedì mattina. Giuliano, Michele e Giorgio chiacchierano davanti ai loro taxi. «Le escort? Magari ci scappasse qualche corsa fino al centro di Milano. No, no, questo è uno scalo internazionale ma qui è tutto low cost, prendono tutti gli autobus a 5 euro. Anche le belle ragazze. A noi capita raramente di caricarle. A volte, però, ci sono delle auto con targa svizzera che le aspettano in un angolo del parcheggio».
Oggi il sesso a pagamento funziona anche così. A domicilio. Non sono più gli uomini a partire in cerca di avventure in Ungheria, Romania o Ucraina. Sono le ragazze ad arrivare direttamente in Italia, al costo di un biglietto low cost. C’è chi lavora nei club del Canton Ticino, dove la prostituzione è legale, e chi riceve in albergo in Italia. Il sistema è rodato.
Per capire come funziona basta collegarsi a uno dei tanti siti, come escortmeetings.com, che offrono compagnia a pagamento. C’è una sezione dedicata alle ragazze che viaggiano. Un numero di cellulare, un indirizzo mail, foto, tariffe. Nulla è lasciato all’immaginazione. «Io ricevo solo su appuntamento a Milano – racconta al telefono Lilly, il nome d’arte di una romena di 25 anni –. Duemila euro per tutta la notte. Ho iniziato a 19 anni, la prima volta che sono uscita dal mio paese. La mia famiglia non sa nulla. Sono iscritta a Economia e faccio avanti e indietro fra Bucarest e l’Italia. Dopo la laurea penso di cambiare vita e di trasferirmi in Inghilterra». Diana invece è ungherese, ha 32 anni; ha scoperto il Nord Italia grazie all’ex fidanzato. «Lui era benestante, ci siamo incontrati a Budapest e dopo qualche mese l’ho seguito. Quando è finita sono tornata in Ungheria e ho iniziato a fare la escort nei locali. Oggi viaggio in tutta Europa».
Il fenomeno cresce al crescere dei voli a basso costo. E lo scalo bergamasco, con i suoi 9 milioni di passeggeri nel 2012, è uno dei più attivi. Per fare avanti e indietro dall’Italia con Ryanair o con Wizz Air (la low cost dell’Est Europa) bastano alcune decine di euro. «Il fenomeno è più intenso in primavera, ma in media arrivano 25-30 ragazze ogni fine settimana – racconta il colonnello Giovanni De Roma, comandante provinciale della Guardia di Finanza a Bergamo -. Viaggiano da sole, al massimo in coppia». Ad aprire il vaso di pandora è stato un decreto varato dal governo Monti nel marzo 2012 che ha modificato le sanzioni per chi porta contanti all’estero senza dichiararli, inasprendo i controlli. Le nuove norme prevedono un tetto di 10mila euro. Chi lo supera paga una multa compresa fra il 10 e il 50% della somma eccedente. In Italia nel 2012 ci sono stati sequestri di valuta per 124 milioni di euro. Fra questi, 1 milione e 718 mila euro sono stati intercettati proprio ad Orio al Serio (il 500% in più rispetto al 2011).
In un caso su quattro a trasportare contanti sono ragazze dell’Est Europa. «Quando le fermiamo qualcuna sorride, altre ammettono di lavorare in Svizzera e magari mostrano il tesserino di un night di Lugano lamentandosi di aver pagato le tasse all’origine – continua De Roma -. Altre dichiarano di essere badanti, poi magari controllando i trolley si trovano confezioni di preservativi. Noi interveniamo solo quando le troviamo con più di 10 mila euro. Ultimamente si sono fatte più furbe: viaggiano con un’amica o cercano un compagno di viaggio compiacente. Ma qualcuna che ci prova c’è: due mesi fa abbiamo pizzicato una venticinquenne che si era nascosta un rotolo con banconote da 500 euro nel push up».
È proprio per perquisire le ragazze che il lunedì mattina, in servizio presso l’aeroporto bergamasco, c’è sempre un finanziere di sesso femminile. In fila in attesa dei controlli di sicurezza ci sono decine di Erasmus pronti a tornare ai loro esami dopo il weekend in famiglia, classi di liceali in partenza per la gita, badanti di 50-60 anni che tornano dalle famiglie con i regali per i nipoti. La mattina del 4 febbraio i controlli procedono spediti. Vengono fermate 5 o 6 ragazze con cifre comprese fra i 3mila e i 4mila euro. Dichiarano di essere studentesse. Nessun illecito. I finanzieri, guidati dal capitano Vincenzo Rosanelli, continuano a cercare.
Poco dopo le 7 è il turno di una ragazza polacca. Un metro e ottanta, capelli biondi a caschetto, fissa negli occhi il maresciallo che le ha appena trovato 5 mila euro nella borsetta. Mostra la carta d’imbarco. Il volo Ryanair Fr 03898 per Varsavia parte dopo 35 minuti. «Faccio l’estetista. Che problema c’è?». «Nulla signora, non si preoccupi. Solo un controllo».
Nessun commento:
Posta un commento