Milano, arrestato funzionario Comune
Patrizio Mercadante in manette con altre due persone. Avrebbe preso una mazzetta da 100 mila euro. Le accuse sono di corruzione e turbativa d’asta
milano
Lucravano perfino sulle vacanze dei bambini in colonia. La tangente correva per gli appalti alle società che dovevano fornire servizi e case dove il comune di Milano manda i bambini che non possono permettersi altre vacanze. In manette stamattina è finito Patrizio Marcadante, direttore del settore Minori del Comune e funzionario dell’assessorato alla Famiglia dal 2009 all’aprile 2011 (attualmente alla direzione centrale della zona 7) che, incredibilmente, aveva ricevuto dalla passata giunta, come «uomo di fiducia dell’assessore Mariolina Moioli», il potere di firma per un gran numero di appalti. È accusato di corruzione per diverse mazzette, quantificate al momento in 100 mila euro in relazione ad appalti per 38 milioni di euro per la gestione delle colonie estive.
Vendita di campi gioco per i bambini
Tra le operazioni “sospette” da lui portate a termine, la vendita delle case vacanze di Recco e di Malcesine nonchè terreni di Loano e Pietra Ligure, in modo che le case vacanze adiacenti dei bambini «venissero private dell’area destinata ad attività ginniche e del gioco all’aperto». Insomma, all’apparenza un personaggio senza scrupoli. Oltre al funzionario, agli arresti domiciliari, sono finiti Dario Zambelli, titolare di una società di viaggi, Antonio Picheca, avvocato e segretario generale dell’istituto dei Ciechi di Milano, e Giulia Pezzoli, collaboratrice di fiducia di Mercadante. I reati vanno dalla corruzione, alla truffa, alla turbativa d’asta, al falso. La Guardia di Finanza sta ancora eseguendo una cinquantina di perquisizioni.
Una simpatica cena tra amici
Tra gli episodi contestati, anche una cena da 13 mila euro per festeggiare il 6 giugno del 2011 la nomina a commissario straordinario della Fondazione Pini dell’avvocato Picheca, definita da alcuni partecipanti «una simpatica cena tra amici» e intitolata «La tavola dell’arte». I soldi spesi rientravano nel finanziamento ottenuto dal comune per un concorso dedicato ai bambini «uno sguardo sulla città». La cena, risulta da un rapporto della Gdf «fu particolarmente raffinata e costosa, atteso che per una trentina di invitati venne disposto un servizio catering per un valore di circa 4.000 euro e furono altresì disposti eleganti biglietti d’invito, accompagnati da cofanetti realizzati a mano contenenti cioccolatini (euro 2.838,66). Inoltre fu realizzato un impianto di illuminazione dal valore di 4.634 euro e noleggiato un pianoforte per 400 euro». Prosegue il giudice: «Simili esborsi per l’allestimento della cena in oggetto non sono risultati in alcun modo correlati alla promozione del progetto “Uno sguardo sulla città”, di cui nessuno degli invitati sentiti ha riferito di aver sentito parlare....Evidentemente dunque si trattava di una cena organizzata per consolidare una rete di rapporti con diverse personalità nel mondo imprenditoriale e pubblico milanese, nonchè con alcuni alti magistrati del circondario....»
La campagna elettorale della Moioli
Il dirigente comunale Mercadante, viene descritto negli atti che hanno portato alla sua cattura, come un personaggio molto vicino all’ex Assessore Moioli e dipinto da altri dirigenti del comune come «incapace» di indirizzare i funzionari del suo settore. In compenso, Marcadante, il cui stipendio annuo ammontava a 102 mila euro (tangenti escluse) era molto preoccupato di crearsi «la cerchia», come emerge dalle intercettazioni. Ovvero «una rete di conoscenze tra le persone fidate che possano, all’occorrenza, reciprocamente aiutarmi attraverso scambio di favori», scrive il gip Vicidomini. Bergamasco di nascita, come il suo ex assessore di cui, sostengono i Pm, si sarebbe occupato anche «delle spese per la campagna elettorale», Mercadante in particolare «ha consentito all’imprenditore bergamasco Zambelli Dario una straordinaria affermazione nelle gare d’appalto bandite dal Comune di Milano con riferimento al settore delle vacanze per minori...». Ma non solo. Scrive il giudice: « Da alcune conversazioni e colloqui intercettati sono emerse situazioni e rapporti di dubbia legittimità in ordine al procedimento amministrativo adottato con riferimento ad alcune gare d’appalto». In particolare Zambelli, la cui attività imprenditoriale «appare fortemente legata al sindacato Cisl», nelle telefonate fa riferimento a «talune gare indette dalla Scuola di Magistratura di Bergamo e dal Comune di Brescia». Sempre il Mercadante, invece, risulta «aver veicolato in favore della fondazione Adolfo Pini, di cui era commissario straordinario Picheca Antonio, consistenti importi di denaro pubblico a titolo di un finanziamento di un progetto che non giustificava le spese sostenute, ricevendo in contropartita somme di denaro a lui destinate a titolo personale, con evidente danno per la Pubblica Amministrazione».
Pronto a distruggere le prove
Secondo il gip, l’arresto di Mercadante, «protagonista assoluto dell’indagine», appare la misura più idonea per «la pluralità e la gravità dei fatti contestati». Inoltre «solo la misura di massimo rigore, infatti, può consentire la salvaguardia delle esigenze cautelari, avendo il Mercadante dimostrata la spiccata propensione ad alterare le possibili prove a suo carico, contraffacendo senza scrupoli documenti di varia natura».
PAOLO COLONNELLO
Vendita di campi gioco per i bambini
Tra le operazioni “sospette” da lui portate a termine, la vendita delle case vacanze di Recco e di Malcesine nonchè terreni di Loano e Pietra Ligure, in modo che le case vacanze adiacenti dei bambini «venissero private dell’area destinata ad attività ginniche e del gioco all’aperto». Insomma, all’apparenza un personaggio senza scrupoli. Oltre al funzionario, agli arresti domiciliari, sono finiti Dario Zambelli, titolare di una società di viaggi, Antonio Picheca, avvocato e segretario generale dell’istituto dei Ciechi di Milano, e Giulia Pezzoli, collaboratrice di fiducia di Mercadante. I reati vanno dalla corruzione, alla truffa, alla turbativa d’asta, al falso. La Guardia di Finanza sta ancora eseguendo una cinquantina di perquisizioni.
Una simpatica cena tra amici
Tra gli episodi contestati, anche una cena da 13 mila euro per festeggiare il 6 giugno del 2011 la nomina a commissario straordinario della Fondazione Pini dell’avvocato Picheca, definita da alcuni partecipanti «una simpatica cena tra amici» e intitolata «La tavola dell’arte». I soldi spesi rientravano nel finanziamento ottenuto dal comune per un concorso dedicato ai bambini «uno sguardo sulla città». La cena, risulta da un rapporto della Gdf «fu particolarmente raffinata e costosa, atteso che per una trentina di invitati venne disposto un servizio catering per un valore di circa 4.000 euro e furono altresì disposti eleganti biglietti d’invito, accompagnati da cofanetti realizzati a mano contenenti cioccolatini (euro 2.838,66). Inoltre fu realizzato un impianto di illuminazione dal valore di 4.634 euro e noleggiato un pianoforte per 400 euro». Prosegue il giudice: «Simili esborsi per l’allestimento della cena in oggetto non sono risultati in alcun modo correlati alla promozione del progetto “Uno sguardo sulla città”, di cui nessuno degli invitati sentiti ha riferito di aver sentito parlare....Evidentemente dunque si trattava di una cena organizzata per consolidare una rete di rapporti con diverse personalità nel mondo imprenditoriale e pubblico milanese, nonchè con alcuni alti magistrati del circondario....»
La campagna elettorale della Moioli
Il dirigente comunale Mercadante, viene descritto negli atti che hanno portato alla sua cattura, come un personaggio molto vicino all’ex Assessore Moioli e dipinto da altri dirigenti del comune come «incapace» di indirizzare i funzionari del suo settore. In compenso, Marcadante, il cui stipendio annuo ammontava a 102 mila euro (tangenti escluse) era molto preoccupato di crearsi «la cerchia», come emerge dalle intercettazioni. Ovvero «una rete di conoscenze tra le persone fidate che possano, all’occorrenza, reciprocamente aiutarmi attraverso scambio di favori», scrive il gip Vicidomini. Bergamasco di nascita, come il suo ex assessore di cui, sostengono i Pm, si sarebbe occupato anche «delle spese per la campagna elettorale», Mercadante in particolare «ha consentito all’imprenditore bergamasco Zambelli Dario una straordinaria affermazione nelle gare d’appalto bandite dal Comune di Milano con riferimento al settore delle vacanze per minori...». Ma non solo. Scrive il giudice: « Da alcune conversazioni e colloqui intercettati sono emerse situazioni e rapporti di dubbia legittimità in ordine al procedimento amministrativo adottato con riferimento ad alcune gare d’appalto». In particolare Zambelli, la cui attività imprenditoriale «appare fortemente legata al sindacato Cisl», nelle telefonate fa riferimento a «talune gare indette dalla Scuola di Magistratura di Bergamo e dal Comune di Brescia». Sempre il Mercadante, invece, risulta «aver veicolato in favore della fondazione Adolfo Pini, di cui era commissario straordinario Picheca Antonio, consistenti importi di denaro pubblico a titolo di un finanziamento di un progetto che non giustificava le spese sostenute, ricevendo in contropartita somme di denaro a lui destinate a titolo personale, con evidente danno per la Pubblica Amministrazione».
Pronto a distruggere le prove
Secondo il gip, l’arresto di Mercadante, «protagonista assoluto dell’indagine», appare la misura più idonea per «la pluralità e la gravità dei fatti contestati». Inoltre «solo la misura di massimo rigore, infatti, può consentire la salvaguardia delle esigenze cautelari, avendo il Mercadante dimostrata la spiccata propensione ad alterare le possibili prove a suo carico, contraffacendo senza scrupoli documenti di varia natura».
PAOLO COLONNELLO
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