di Francesca Raspavolo
TORRE DEL GRECO - Un noto commercialista del centro storico è accusato dai suoi stessi clienti di aver intascato migliaia di euro senza aver mai curato le loro pratiche. Stando alle vittime, per decenni l’uomo non avrebbe versato all’Inps i soldi che i clienti gli davano per pagare tasse e contributi, esponendoli così a tutte le conseguenze dell’evasione fiscale.
A denunciarlo gli stessi assistiti che, dopo aver smascherato il raggiro, hanno fatto partire l’inchiesta. Già otto gli imprenditori che si sono rivolti alla Procura lamentando una truffa da oltre 100mila euro ciascuno. Ma i numeri sono destinati a salire.
Tra le vittime accertate due giovani imprenditori.
«Gli abbiamo dato regolarmente i soldi per pagare Irpef, Iva e Irap ma se li è intascati per 15 anni - raccontano - ci ha imbrogliato, ci ha fatti passare per evasori mentre noi eravamo convinti di aver pagato tutto». Quando hanno ricevuto il primo avviso di mancato pagamento da Equitalia, il contabile-truffatore ha scaricato la responsabilità sulle collaboratrici: «Ci ha detto che erano state le sue assistenti a derubarci ma non gli abbiamo creduto. In questi anni abbiamo sborsato 50mila euro per pagare la tasse ma ci ritroviamo indebitati con l’Inps per almeno il doppio. Abbiamo un’ipoteca sulla casa e una sul negozio e svariate cartelle esattoriali da saldare. È tutta colpa sua».
Peggio ancora è andata a un altro imprenditore finito nella rete del commercialista: dopo 40 anni di attività - 25 dei quali assistito per le pratiche contabili proprio dal professionista - il negoziante ha scoperto di non aver maturato i requisiti minimi necessari per andare in pensione. E non perché l’uomo, 63 anni ed una vita di duro lavoro sulle spalle, non avesse i titoli di legge ma semplicemente perché il commercialista non aveva mai versato all’Inps i contributi e le tasse. Ora l’anziano commerciante dovrà continuare a lavorare e fare addirittura gli straordinari per pagare decenni di imposte arretrate e cancellare le ipoteche su casa e negozio.
Nei guai sono finiti anche un ristoratore, un profumiere ed un gelataio, sprofondati in una vera e propria voragine di debiti. Oggi, dopo anni di inganni, le vittime del raggiro sperano di poter uscire dal tunnel: per questo hanno presentato una denuncia e chiesto la sospensione delle cartelle esattoriali.
Sulla vicenda la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta già dallo scorso maggio ma, da allora, nessuno sviluppo: «Il pm non ci ha ancora ascoltati, abbiamo consegnato tutte le prove che inchiodano il commercialista eppure quell’uomo continua a lavorare - raccontano le vittime - abbiamo chiesto il sequestro preventivo dei beni: solo attingendo al suo tesoretto potremo recuperare i nostri soldi e ripianare i debiti che ci ha causato».
Intanto anche l’Ordine dei commercialisti ha avviato un’azione disciplinare nei confronti del contabile-imbroglione: l’esperto di tributi sarà ascoltato ufficialmente ai primi di novembre per rispondere della maxitruffa denunciata dai suoi clienti.
A denunciarlo gli stessi assistiti che, dopo aver smascherato il raggiro, hanno fatto partire l’inchiesta. Già otto gli imprenditori che si sono rivolti alla Procura lamentando una truffa da oltre 100mila euro ciascuno. Ma i numeri sono destinati a salire.
Tra le vittime accertate due giovani imprenditori.
«Gli abbiamo dato regolarmente i soldi per pagare Irpef, Iva e Irap ma se li è intascati per 15 anni - raccontano - ci ha imbrogliato, ci ha fatti passare per evasori mentre noi eravamo convinti di aver pagato tutto». Quando hanno ricevuto il primo avviso di mancato pagamento da Equitalia, il contabile-truffatore ha scaricato la responsabilità sulle collaboratrici: «Ci ha detto che erano state le sue assistenti a derubarci ma non gli abbiamo creduto. In questi anni abbiamo sborsato 50mila euro per pagare la tasse ma ci ritroviamo indebitati con l’Inps per almeno il doppio. Abbiamo un’ipoteca sulla casa e una sul negozio e svariate cartelle esattoriali da saldare. È tutta colpa sua».
Peggio ancora è andata a un altro imprenditore finito nella rete del commercialista: dopo 40 anni di attività - 25 dei quali assistito per le pratiche contabili proprio dal professionista - il negoziante ha scoperto di non aver maturato i requisiti minimi necessari per andare in pensione. E non perché l’uomo, 63 anni ed una vita di duro lavoro sulle spalle, non avesse i titoli di legge ma semplicemente perché il commercialista non aveva mai versato all’Inps i contributi e le tasse. Ora l’anziano commerciante dovrà continuare a lavorare e fare addirittura gli straordinari per pagare decenni di imposte arretrate e cancellare le ipoteche su casa e negozio.
Nei guai sono finiti anche un ristoratore, un profumiere ed un gelataio, sprofondati in una vera e propria voragine di debiti. Oggi, dopo anni di inganni, le vittime del raggiro sperano di poter uscire dal tunnel: per questo hanno presentato una denuncia e chiesto la sospensione delle cartelle esattoriali.
Sulla vicenda la Procura di Torre Annunziata ha aperto un’inchiesta già dallo scorso maggio ma, da allora, nessuno sviluppo: «Il pm non ci ha ancora ascoltati, abbiamo consegnato tutte le prove che inchiodano il commercialista eppure quell’uomo continua a lavorare - raccontano le vittime - abbiamo chiesto il sequestro preventivo dei beni: solo attingendo al suo tesoretto potremo recuperare i nostri soldi e ripianare i debiti che ci ha causato».
Intanto anche l’Ordine dei commercialisti ha avviato un’azione disciplinare nei confronti del contabile-imbroglione: l’esperto di tributi sarà ascoltato ufficialmente ai primi di novembre per rispondere della maxitruffa denunciata dai suoi clienti.
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