Il capomafia, di 61 anni, era stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano. Domani i funerali a Palme di Montechiaro
AGRIGENTO. Il boss Pietro Ribisi, 61 anni, di Palma di Montechiaro, condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Antonino Saetta e del figlio Stefano, si é suicidato nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta. Il suicidio si è verificato lo scorso giovedì. Domani verranno celebrati i funerali a Palma di Montechiaro.
Il giudice insieme al figlio fu ucciso il 25 settembre 1988 lungo il viadotto Grottarossa della
strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta. Per il duplice omicidio sono stati condannati all'ergastolo i capimafia Salvatore Riina, Francesco Madonia, e Pietro Ribisi che fu accusato di essere l'autore materiale degli omicidi.
Saetta, 66 anni, era entrato in magistratura nel 1948 ed aveva percorso la sua carriera in Sicilia, dopo una breve esperienza alla Corte d'appello di Genova. A Palermo era stato presidente di Corte d'appello al processo di secondo grado per la strage di Piazza Scalfa avvenuta nell'ottobre del 1984, e al processo per l'omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, avvenuto a Monreale nel 1980.
IL FIGLIO NICOLO': PER ME POTREBBE ESSERE STATO UCCISO. "Mio padre ha trascorso 20 anni in carcere di cui 11 col regime del 41 bis. Non aveva motivo di suicidarsi proprio ora che poteva sperare in qualche beneficio. Anzi per me potrebbe essere stato ucciso. E' stata aperta un'inchiesta che non è stata archiviata. Dire che si è suicidato è quantomeno un anticipazione del risultato investigativo che ancora non c'é". Lo dice Nicolò Ribisi, figlio del boss Pietro Ribisi.
Nicolò Ribisi lamenta il fatto che il prete di Palma di Montechiaro non voglia celebrare il normale funerale in chiesa perché l'uomo si sarebbe suicidato. "Mio padre - aggiunge - non stava bene. Non riusciva a dormire. L'ho visto martedì scorso. Avevamo chiesto di farlo trasferire in un penitenziario con annesso ospedale ma giovedì é morto. Il pm ha sequestrato la cella e tutti gli effetti personali di mio padre. Dicono che si è impiccato. Ma ho visto il suo collo dopo che ci hanno riconsegnato la salma: ha un segno che va verso il basso non verso l'alto. E ha le dita della
mano sinistra nere come se avesse tentato di impedire che lo strangolassero"
Il giudice insieme al figlio fu ucciso il 25 settembre 1988 lungo il viadotto Grottarossa della
strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta. Per il duplice omicidio sono stati condannati all'ergastolo i capimafia Salvatore Riina, Francesco Madonia, e Pietro Ribisi che fu accusato di essere l'autore materiale degli omicidi.
Saetta, 66 anni, era entrato in magistratura nel 1948 ed aveva percorso la sua carriera in Sicilia, dopo una breve esperienza alla Corte d'appello di Genova. A Palermo era stato presidente di Corte d'appello al processo di secondo grado per la strage di Piazza Scalfa avvenuta nell'ottobre del 1984, e al processo per l'omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, avvenuto a Monreale nel 1980.
IL FIGLIO NICOLO': PER ME POTREBBE ESSERE STATO UCCISO. "Mio padre ha trascorso 20 anni in carcere di cui 11 col regime del 41 bis. Non aveva motivo di suicidarsi proprio ora che poteva sperare in qualche beneficio. Anzi per me potrebbe essere stato ucciso. E' stata aperta un'inchiesta che non è stata archiviata. Dire che si è suicidato è quantomeno un anticipazione del risultato investigativo che ancora non c'é". Lo dice Nicolò Ribisi, figlio del boss Pietro Ribisi.
Nicolò Ribisi lamenta il fatto che il prete di Palma di Montechiaro non voglia celebrare il normale funerale in chiesa perché l'uomo si sarebbe suicidato. "Mio padre - aggiunge - non stava bene. Non riusciva a dormire. L'ho visto martedì scorso. Avevamo chiesto di farlo trasferire in un penitenziario con annesso ospedale ma giovedì é morto. Il pm ha sequestrato la cella e tutti gli effetti personali di mio padre. Dicono che si è impiccato. Ma ho visto il suo collo dopo che ci hanno riconsegnato la salma: ha un segno che va verso il basso non verso l'alto. E ha le dita della
mano sinistra nere come se avesse tentato di impedire che lo strangolassero"
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