mercoledì 10 ottobre 2012

Estorsione, chiesti otto anni per la moglie di Lo Piccolo

Secondo la Procura, nel 2006, Rosalia Di Trapani avrebbe dato il via libera per l'apertura di una macelleria in cambio della dovuta messa a posto. La sentenza rinviata al 16 ottobre

 
PALERMO. Il pm Amelia Luise ha chiesto la condanna a otto anni per Rosalia Di Trapani, moglie di Salvatore Lo Piccolo, accusata di estorsione aggravata.
Secondo la ricostruzione della Procura, nel 2006, Gioacchino Conigliaro avrebbe voluto aprire una macelleria (Il mercatone della carne) in una palazzina di Tommaso Natale, di proprietà dell'imprenditore Pietro Mansueto, già condannato a cinque anni ed otto mesi per la stessa vicenda. Mansueto, in base alla ricostruzione del pm, avrebbe chiesto a Marcello Trapani, ex legale dei boss Lo Piccolo, e col suo tramite a Rosalia Di Trapani, il permesso di affittare i locali a Conigliaro.
La signora, secondo la Procura, sostituendosi al marito in quel momento latitante, avrebbe dato il via libera all'operazione in cambio, però, della dovuta messa a posto. Il processo è stato rinviato per la discussione dei difensori e per la sentenza al 16 ottobre.

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