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sabato 27 ottobre 2012
Droga, usura e violenze 14 arresti nel Foggiano
FOGGIA - Si occupava soprattutto di spaccio di sostanze stupefacenti la banda sgominata stamane, alle prime luci dell’alba, a Troia, in provincia di Foggia, dai carabinieri del Comando provinciale, coordinati dalla Procura della repubblica di Lucera, ma dalle indagini è emerso che due dei componenti di spicco, in particolare due fratelli, in un’occasione, insieme ad un altro arrestato, hanno prestato denaro ad un interesse variabile dal 15 al 30% mensile.
Partendo da un prestito di 30.000 euro, un operaio ha dovuto restituire in 6 mesi una somma di 60.000 euro. Quando la vittima non è riuscita più a coprire immediatamente le richieste, gli usurai lo hanno minacciato, picchiato e procurato danneggiamenti. Tra gli episodi contestati anche l’incendio della sua auto, tanto che l’operaio è stato costretto a fuggire dal paese e ad abbandonare la sua famiglia.
Sono 14 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale della cittadina federiciana nei confronti di altrettanti italiani, tutti di Troia. La banda spacciava soprattutto cocaina e operava indisturbata con la forza della violenza e dell’intimidazione. Le indagini sono partite dal novembre 2011 e sono terminate ad aprile di quest’anno.
Centrale il ruolo dei due fratelli, che spesso non si limitavano al solo smercio di droga. La banda annoverava tra i suoi membri un intero nucleo famigliare, nel quale i carabinieri hanno identificato e arrestato il figlio 'piromanè, che negli ultimi mesi del 2011 aveva terrorizzato i cittadini della piccola cittadina alle pendici del Subappenino. Il ventitreenne era solito uscire nel cuore della notte, quando poteva agire indisturbato, e, dopo averle scelte a caso al solo scopo di distruggerle, incendiava le auto utilizzando diavolina e liquido infiammabile.
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