Blitz dei carabinieri del Nas in una struttura privata a Palermo. Potenziati i controlli per verificare l'eventuale impianto di protesi mammarie Pip di produzione francese
PALERMO. I carabinieri del Nas di Palermo hanno effettuato una perquisizione presso il centro medico privato "Ippocrate Plastic Day Center" di Palermo, sequestrando circa 700 cartelle cliniche relative ad attività chirurgica non autorizzata svolta presso tale struttura.
Il provvedimento, emesso dalla sezione reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Palermo coordinato dal Procuratore Aggiunto Leonardo Agueci, è stato adottato a seguito dell'attività investigativa svolta dai militari del Nas sin dallo scorso gennaio. L'indagine si inquadra nell'ambito dei servizi disposti in campo nazionale dal Ministro della Salute tesi a verificare l'eventuale impianto di protesi mammarie Pip di produzione francese verosimilmente non conformi.
Il provvedimento, emesso dalla sezione reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Palermo coordinato dal Procuratore Aggiunto Leonardo Agueci, è stato adottato a seguito dell'attività investigativa svolta dai militari del Nas sin dallo scorso gennaio. L'indagine si inquadra nell'ambito dei servizi disposti in campo nazionale dal Ministro della Salute tesi a verificare l'eventuale impianto di protesi mammarie Pip di produzione francese verosimilmente non conformi.
I primi accertamenti avevano fatto emergere che presso tale struttura, autorizzata esclusivamente per l'esercizio di ambulatorio chirurgico, di fatto venivano effettuati interventi complessi (addominoplastica, chirurgica del seno e delle labbra, ginecomastia, etc.), in assenza delle prescritte autorizzazioni.
Nel corso delle verifiche svolte il 23 marzo scorso i militari avevano accertato che tale pratiche illecite venivano ancora effettuate. Da un esame della documentazione sequestrata era emerso inoltre che in passato al centro "Ippocrate" era stata negata l'autorizzazione per l'esercizio di attività chirurgica complessa da parte dell'Azienda Sanitaria Provinciale e dell'Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. L'Asp aveva pertanto revocato l'autorizzazione sanitaria al Centro che era stato anche sanzionato.
Nel corso delle verifiche svolte il 23 marzo scorso i militari avevano accertato che tale pratiche illecite venivano ancora effettuate. Da un esame della documentazione sequestrata era emerso inoltre che in passato al centro "Ippocrate" era stata negata l'autorizzazione per l'esercizio di attività chirurgica complessa da parte dell'Azienda Sanitaria Provinciale e dell'Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. L'Asp aveva pertanto revocato l'autorizzazione sanitaria al Centro che era stato anche sanzionato.
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