Per gli avvocati difensori Antonio Galati e Giuseppe di Renzo la misura del tribunale di Vibo Valentia «è censurabile sia sotto il profilo fattuale che giuridico e pertanto, su questi presupposti, verrà celermente gravato d’appello»
VIBO VALENTIA - Il provvedimento di confisca beni emesso a carico di Antonio Mancuso dal tribunale di Vibo Valentia – sezione misure di prevenzione «che pur con deferenza si rispetta, è censurabile sia sotto il profilo fattuale che giuridico e pertanto, su questi presupposti, verrà celermente gravato d’appello». Lo sostengono, in una nota, i difensori di Mancuso, avvocati Antonio Galati e Giuseppe di Renzo. «In particolare – proseguono i legali – si evidenzia che il valore dei beni, per la gran parte intestati a Maria Cicerone, moglie del proposto e titolare di un’azienda agricola con rilevanti redditi, è documentalmente inferiore a quanto diffuso dalla stampa, posto che l’iniziale valutazione ha subito un ridimensionamento all’esito dell’istruttoria della procedura. Da ultimo si segnala che l’intero compendio di beni era già stato oggetto, in passato, di precedenti sequestri ed integralmente restituito».
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