Scoperta anche una banca clandestina
La polizia ha arrestato oltre trenta persone . Per riciclare i proventi delle estorsioni e dell’usura l’organizzazione coinvolgeva decine di società
La polizia sta eseguendo alcune decine di arresti in Lombardia e in altre regioni italiane al termine di un’indagine nei confronti di presunti appartenenti alla ’ndrangheta operanti in Brianza. In corso anche perquisizioni e sequestri di beni mobili, immobili e società per un valore di decine di milioni di euro.
GLI ARRESTI
L’inchiesta, condotta dalla Squadra mobile e coordinata dalla Dda milanese, ha portato all’emissione di oltre 30 ordinanze di custodia cautelare.
LE ACCUSE
Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società. L’organizzazione, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe più volte fatto ricorso all’intimidazione e alla violenza mentre in più occasioni sarebbe intervenuta per pacificare i dissidi sorti all’interno della stessa “locale” di ’ndrangheta o con altre organizzazioni criminali.
LA BANCA CLANDESTINA
Una vera e propria banca clandestina, in cui venivano riciclati i proventi delle estorsioni e dell’usura, grazie ad un’ampia rete di società ma anche alla collusione di imprenditori e di impiegati postali e bancari. L’hanno scoperta a Seveso (Monza) gli investigatori della Polizia, nell’ambito delle indagini che hanno portato ad una serie di arresti nei confronti di presunti appartenenti alla ’ndrangheta operanti in Lombardia che avevano assunto anche la reggenza della “locale” di Desio.
I capitali accumulati, hanno inoltre accertato gli inquirenti e gli investigatori, oltre ad essere esportati in Svizzera e a San Marino venivano reimpiegati dall’organizzazione attraverso l’acquisizione di attività economiche nel settore edilizio, negli appalti e nei lavori pubblici, nei trasporti, nella nautica, nelle energie rinnovabili e nella ristorazione. Secondo gli inquirenti, inoltre, i membri dell’organizzazione avevano anche organizzato una raccolta di denaro per sostenere i familiari di ’ndranghetisti detenuti.
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