Assessori nel mirino
di Fabio Amendolara
POTENZA - «Corruzione» in cambio di favori sessuali. Le ragazze, molto giovani, tra i 20 e i 25 anni, venivano «offerte» dagli imprenditori. E finivano nelle camere da letto di due assessori del Comune di Potenza. «Non sono escort», spiegano gli investigatori che hanno scoperto un sistema per pilotare gli appalti. Intrecci tra imprenditori, politici e funzionari comunali con l’obiettivo di favorire un’impresa «amica» in cambio di soldi, viaggi e notti in albergo con escort. Ma anche con ragazze in cerca di un posto di lavoro. È il secondo capitolo dell’inchiesta «Vento del Sud». «Presto ci saranno sviluppi», aveva annunciato il procuratore facente funzioni Laura Triassi.
E gli investigatori si sono messi a setacciare le relazioni dei due assessori e degli imprenditori che li contattavano.
La Procura di Potenza, diretta da Laura Triassi, ha messo le mani su un sistema finalizzato a convogliare lavori pubblici verso un numero ristretto di aziende, potendo contare anche sulla complicità di funzionari e amministratori locali. Il raggio d’azione dell’operazione coinvolge Potenza, Pietragalla, Avigliano e Brienza. Su richiesta del pubblico ministero antimafia Francesco Basentini, il gip del tribunale potentino, Rosa La Rocca, una settimana fa tre provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari.
Si tratta del consigliere comunale di Potenza, Rocco Fiore (Pd), di 38 anni – candidato «renziano» alle primarie del Pd per la scelta del segretario nazionale e dei candidati al Parlamento – indagato, però, nella carica di responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Avigliano; Giuseppe Brindisi, 53 anni, dirigente del Comune di Potenza e segretario regionale della Basilicata dei Verdi; l’imprenditore Bartolo Santoro, 36 anni, amministratore dell’omonima azienda edile.
È stato disposto, invece, il divieto di dimora nei Comuni di residenza per il consigliere e assessore comunale di Avigliano, Emilio Colangelo, per l’assessore comunale di Pietragalla, Canio Romaniello e per l’architetto del Comune di Brienza, Michele Giuseppe Palladino, mentre l'imprenditore Donato Colangelo, del capoluogo lucano, dovrà rispettare l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono stati inviati anche tredici avvisi di conclusione delle indagini per imprenditori, amministratori locali e funzionari tra i quali i sindaci di Pietragalla, Rocco Iacovera, e Brienza, Pasquale Scelzo, e l’assessore comunale del Pd di Avigliano Donato Sabia. Sono accusati, a vario titolo, di aver creato un meccanismo grazie al quale controllare le varie fasi delle gare d’appalto in provincia, decidendo a priori chi doveva aggiudicarsi i lavori. Come al Comune di Potenza: dove la «merce» di scambio per gli appalti erano giovani ragazze.
di Fabio Amendolara
POTENZA - «Corruzione» in cambio di favori sessuali. Le ragazze, molto giovani, tra i 20 e i 25 anni, venivano «offerte» dagli imprenditori. E finivano nelle camere da letto di due assessori del Comune di Potenza. «Non sono escort», spiegano gli investigatori che hanno scoperto un sistema per pilotare gli appalti. Intrecci tra imprenditori, politici e funzionari comunali con l’obiettivo di favorire un’impresa «amica» in cambio di soldi, viaggi e notti in albergo con escort. Ma anche con ragazze in cerca di un posto di lavoro. È il secondo capitolo dell’inchiesta «Vento del Sud». «Presto ci saranno sviluppi», aveva annunciato il procuratore facente funzioni Laura Triassi.
E gli investigatori si sono messi a setacciare le relazioni dei due assessori e degli imprenditori che li contattavano.
La Procura di Potenza, diretta da Laura Triassi, ha messo le mani su un sistema finalizzato a convogliare lavori pubblici verso un numero ristretto di aziende, potendo contare anche sulla complicità di funzionari e amministratori locali. Il raggio d’azione dell’operazione coinvolge Potenza, Pietragalla, Avigliano e Brienza. Su richiesta del pubblico ministero antimafia Francesco Basentini, il gip del tribunale potentino, Rosa La Rocca, una settimana fa tre provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari.
Si tratta del consigliere comunale di Potenza, Rocco Fiore (Pd), di 38 anni – candidato «renziano» alle primarie del Pd per la scelta del segretario nazionale e dei candidati al Parlamento – indagato, però, nella carica di responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Avigliano; Giuseppe Brindisi, 53 anni, dirigente del Comune di Potenza e segretario regionale della Basilicata dei Verdi; l’imprenditore Bartolo Santoro, 36 anni, amministratore dell’omonima azienda edile.
È stato disposto, invece, il divieto di dimora nei Comuni di residenza per il consigliere e assessore comunale di Avigliano, Emilio Colangelo, per l’assessore comunale di Pietragalla, Canio Romaniello e per l’architetto del Comune di Brienza, Michele Giuseppe Palladino, mentre l'imprenditore Donato Colangelo, del capoluogo lucano, dovrà rispettare l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono stati inviati anche tredici avvisi di conclusione delle indagini per imprenditori, amministratori locali e funzionari tra i quali i sindaci di Pietragalla, Rocco Iacovera, e Brienza, Pasquale Scelzo, e l’assessore comunale del Pd di Avigliano Donato Sabia. Sono accusati, a vario titolo, di aver creato un meccanismo grazie al quale controllare le varie fasi delle gare d’appalto in provincia, decidendo a priori chi doveva aggiudicarsi i lavori. Come al Comune di Potenza: dove la «merce» di scambio per gli appalti erano giovani ragazze.
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