sabato 22 marzo 2014

Il Papa incontra le vittime delle mafie

Appello ai mafiosi: "Per favore, convertitevi"

"Fermatevi di fare il male o per voi ci sarà l'inferno". Papa Bergoglio si è rivolto "agli uomini e alle donne mafiosi" nel suo discorso alla veglia di preghiera promossa dalla fondazione Libera, nella ricorrenza della XIX Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Don Ciotti: "Sia la primavera della giustizia e del perdono". Il 27 in Vaticano la visita di Obama 


"Il desiderio che sento è di condividere con voi una speranza: che il senso di responsabilità vinca sulla corruzione, in ogni parte del mondo. Questo deve partire dalle coscienze e deve risanare i comportamenti in modo che la giustizia guadagni spazio e prenda il posto dell'inequità". Queste le parole di papa Francesco, che è intervenuto alla Messa nella chiesa di San Gregorio VII a Roma, alla vigilia della giornata per le vittime della criminalità organizzata che si svolge sabato 22 marzo a Latina.

La prima volta  che un papa prega con i parenti delle vittime di mafia
E' la prima volta che un papa prega insieme con i parenti delle vittime delle mafie. Al suo arrivo il pontefice ha abbracciato don Ciotti e stretto la mano al presidente del Senato Pietro Grasso, ex procuratore nazionale antimafia. Il Papa ha salutato alcuni dei fedeli presenti dinanzi alla chiesa, poi è entrato all'interno tenendosi mano nella mano con don Ciotti.

Papa: "Convertitevi"
"Vi sarò vicino questa notte e domani a Latina anche se non potrò venire; in particolare esprimo la mia solidarietà a chi di voi ha perso una persona cara vittima della violenza mafiosa. Grazie perché non vi siete chiusi ma siete usciti per raccontare la vostra storia, questo è molto importante soprattutto per i giovani. Prego per tutti voi e le vittime delle mafie. Non posso che concludere con una parola per i protagonisti assenti, i protagonisti mafiosi: cambiate vita, convertitevi, fermatevi di fare il male, noi preghiamo per voi. Lo chiedo in ginocchio, è per il vostro bene, questa vita che vivete adesso non ci darà piacere, non ci darà gioia, non vi darà felicità: il potere, il denaro che voi avete adesso, tanti affari sporchi tra tanti crimini mafiosi, il denaro insanguinato è potere insanguinato e non potrete portarlo nell'altra vita. Convertitevi, ancora è tempo per non finire nell'inferno che è quello che vi aspetta se continuate così. Avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro e piangete".

L'intervento di don Ciotti
"E' un lungo elenco quello delle vittime delle mafie, ci sono anche 80 bambini. Ci sono tanti giusti, persone libere e leali", ha detto don Luigi Ciotti. "Abbiamo bisogno di verità, di tanta verità. Chiediamo giustizia e verità. Il problema delle mafie non è solo un problema giudiziario ma è un problema sociale e culturale. Riguarda le responsabilità pubbliche. Oggi è più che mai necessario uno scatto: occorrono politiche sociali, occorre rafforzare la confisca e l'uso sociale dei beni delle mafie". Don Ciotti chiede poi norme più stringenti su corruzione e voto di scambio. "Occorre poi non lasciare soli i magistrati: un nome su tutti, Nino Di Matteo".


22 marzo a Latina, la giornata della memoria e dell'impegno
Sabato 22 marzo Latina ospita la XIX edizione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa dall'associazione Libera e dall'associazione Avviso pubblico. Sono un migliaio i familiari delle vittime, in rappresentanze delle 15mila persone che hanno perso un loro caro per mano della violenza mafiosa, giunti a Roma per partecipare alle veglia col Pontefice e alla giornata a Latina. Oltre 900 nomi di semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle Forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il proprio dovere. 

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