Finiscono sotto sequestro i beni del clan Alvaro
La Dia mette i sigilli alle proprietà di Cosimo Alvaro, coinvolto in diverse operazioni contro la 'ndrangheta e figlio di Domenico storico boss di Sinopoli. I suoi interessi si estendevano fino alla città dello Stretto grazie all'aiuto di prestanome
REGGIO CALABRIA - Beni per 5 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Reggio Calabria a Cosimo Alvaro, 49enne di Sinopoli, attualmente detenuto e ritenuto un esponente di spicco dell’omonimo clan.
Alvaro, già destinatario di una condanna definitiva per vicende legate alla droga, nel giugno 2010, insieme ad altre 41 persone, è stato colpito dall’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione Meta, condotta dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, durante la quale vennero sottoposte a sequestro anche alcune aziende che lui gestiva più o meno direttamente. In quell'occasione, le indagini confermarono l’inserimento nelle dinamiche criminali di Reggio Calabria della cosca Alvaro di Sinopoli, il cui ruolo di rilievo era emerso sin dai tempi della mediazione svolta dal padre di Cosimo, Domenico Alvaro, nell’ambito della seconda guerra di mafia di Reggio Calabria.
Alvaro risultava coinvolto in attività estorsive, di trasferimento fraudolento di valori attraverso l'attribuzione fittizia a terzi di attività economiche, di turbativa d’asta diretta ad impedire il regolare svolgimento di aste giudiziarie, nonchè di condizionamento del libero esercizio del voto per l’elezione del Sindaco di San Procopio. Nel settembre 2013, Alvaro involtre venne indagato (e ora è imputato) insieme ad altre 6 persone nell’Operazione “Xenopolis” che disvelava un intreccio esistente tra mafia, politica ed appalti, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo di Roma.
Il sequestro è il frutto di una articolata attività di indagine patrimoniale, condotta dal Centro Operativo Dia di Reggio Calabria, volta a verificare le modalità di acquisizione dell’ingente patrimonio societario riconducibile ad Alvaro, il quale negli ultimi anni aveva esteso l’influenza del clan di appartenenza in attività imprenditoriali della città di Reggio Calabria, tramite compiacenti ed insospettabili prestanome. Tra i beni sequestrati, il patrimonio aziendale ed intero capitale sociale della casa di riposo “Villa Speranza - Società Cooperativa Sociale”, con sede a Reggio Calabria; lo stabilimento balneare “Lido Calajunco”, sempre a Reggio Calabria; il patrimonio aziendale ed intero capitale sociale della “Old Gallery's Srl”, con sede a Reggio Calabria, bar-enoteca con degustazione.
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