Accolte le richieste del Pm Ardituro. Il giudice: «Sentenza da affiggere in tre comuni»
di Marilù Musto
CASERTA - Ergastolo perché ritenuto colpevole di triplice omicidio. Questo il verdetto, di primo grado, emesso in tarda mattinata a Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Nicola Schiavone, 35 anni, primogenito del boss Schiavone «Sandokan».
A presiedere la Corte d'Assise il giudice Giuseppe Provitera, che ha ordinato anche di far affiggere il dispositivo della sentenza nei tre comuni, in cui, nel 2009, avvennero i fatti di causa, ovvero Frignano, Villa di Briano e Casaluce.
Mentre Nicola Schiavone ha avuto l'ergastolo per tre omicidi, quello di Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno, un secondo imputato - Francesco Barbato - s'è visto comminare l'ergastolo per un solo dei tre omicidi, quello di Buonanno.
Il terzo imputato, Amedeo De Biasio, è stato invece condannato a soli due anni. Il triplice delitto avvenne nell'ambito di un regolamenti di conti all'interno del clan Schiavone.
In aula stamane c'era il pm della Dda, Antonello Ardituro, che ha visto accolte le richieste della sua requisitoria.
di Marilù Musto
CASERTA - Ergastolo perché ritenuto colpevole di triplice omicidio. Questo il verdetto, di primo grado, emesso in tarda mattinata a Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di Nicola Schiavone, 35 anni, primogenito del boss Schiavone «Sandokan».
A presiedere la Corte d'Assise il giudice Giuseppe Provitera, che ha ordinato anche di far affiggere il dispositivo della sentenza nei tre comuni, in cui, nel 2009, avvennero i fatti di causa, ovvero Frignano, Villa di Briano e Casaluce.
Mentre Nicola Schiavone ha avuto l'ergastolo per tre omicidi, quello di Giovanni Battista Papa, Modestino Minutolo e Francesco Buonanno, un secondo imputato - Francesco Barbato - s'è visto comminare l'ergastolo per un solo dei tre omicidi, quello di Buonanno.
Il terzo imputato, Amedeo De Biasio, è stato invece condannato a soli due anni. Il triplice delitto avvenne nell'ambito di un regolamenti di conti all'interno del clan Schiavone.
In aula stamane c'era il pm della Dda, Antonello Ardituro, che ha visto accolte le richieste della sua requisitoria.
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