venerdì 21 marzo 2014

Droga, 25 arresti

Anche la donna dello zio del bimbo ucciso


TARANTO - L'indagine è partita a ottobre del 2011 ed è durata circa un anno: gli agenti del commissariato di Grottaglie e della Questura di Taranto hanno smantellato oggi una organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti operante in tutto il circondario. E' stata ribattezzata «Reset» l'inchiesta della procura tarantina culminata oggi con la notifica di 27 le ordinanze di custodia cautelare (16 in carcere, 11 ai domiciliari) emesse dal gip del tribunale di Taranto: 2 gli irreperibili per ora mentre altre 3 persone sono indagate a piede libero.

Nel corso dei mesi di indagine, la Polizia ha eseguito diversi arresti e sequestri che, insieme ad appostamenti, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno confernato l'attività del gruppo che poteva contare su una organizzazione abbastanza consolidata e collaudata. Tra gli arresti, ai domiciliari, c'è anche Dalila Favale, 24 anni, di Palagiano, convivente dello zio del bimbo di tre anni ucciso qualche giorno fa nel sanguinoso agguato avvenuto sulla statale 106 costato la vita anche al pregiudicato Mimmo Orlando, 43 anni, e alla sua compagna, Maria Fornari, 30 anni. Dalila Favale (arrestata nel 2011 per possesso di hashish) è infatti vicina al fratello della donna uccisa.

Un ruolo di rilievo nell’ambito del gruppo principale di pusher, smantellato oggi nel corso di una operazione di polizia condotta dalla Questura di Taranto, che spacciava droga (cocaina e hascisc) a Grottaglie e nei comuni limitrofi, era rivestito da Vincenzo Venza, di 38 anni, condannato il 10 marzo scorso a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato perché ritenuto responsabile dell’omicidio di Alessio Marinelli, il pugile 19enne di Grottaglie ucciso il 18 novembre 2012. Delitto che, secondo gli inquirenti, sarebbe riconducibile sempre a controversie nate dal mancato pagamento di una partita di droga. Ventisette in tutto le ordinanze di custodia cautelare: 16 in carcere e 11 ai domiciliari.

A Venza il provvedimento restrittivo è stato notificato nella casa circondariale di via Magli. In carcere sono finiti anche altri due uomini ritenuti tra i promotori

Nessun commento:

Posta un commento