La «banda» degli armatori e dei medici per mungere Inps e Inail
Una truffa perpetrata, secondo i risultati investigativi raccolti e fatti propri dal sostituto procuratore Renato Martuscelli, ai danni di Inail, Inps e Sasn (Servizio di assistenza sanitaria ai naviganti). Attraverso la collusione di medici compiacenti del Sasn, venivano attestate false malattie dei marittimi che consentivano di incassare corpose indennità. E per lucrare su queste indennità, tre armatori cilentani (due di Sapri e uno di Casal Velino), costruivano false denunce di retribuzione.
Ovvero venivano gonfiate le retribuzioni dei marittimi così da ottenere indennità superiori: la legge prevede che le indennità siano del 75% delle retribuzioni. Su richiesta della procura il gip del tribunale di Vallo, Elisabetta Garzo, ha disposto cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari, otto misure interdittive dai pubblici uffici e trentatre obblighi di firma.
di Petronilla Carillo
Di farsesco, forse, hanno ben poco gli indagati della procura di Vallo della Lucania nell’ambito dell’ operazione Molière, ma il cinismo e la disillusione sembrano davvero quelle ritratte nel «Malato immaginario» del commediografo francese. È di circa due milioni di euro la truffa scoperta dagli uomini della Capitaneria di porto di Salerno, diretti dal capitano di vascello Maurizio Trogu, con il coordinamento della procura vallese, diretta dal procuratore capo Giancarlo Grippo.Una truffa perpetrata, secondo i risultati investigativi raccolti e fatti propri dal sostituto procuratore Renato Martuscelli, ai danni di Inail, Inps e Sasn (Servizio di assistenza sanitaria ai naviganti). Attraverso la collusione di medici compiacenti del Sasn, venivano attestate false malattie dei marittimi che consentivano di incassare corpose indennità. E per lucrare su queste indennità, tre armatori cilentani (due di Sapri e uno di Casal Velino), costruivano false denunce di retribuzione.
Ovvero venivano gonfiate le retribuzioni dei marittimi così da ottenere indennità superiori: la legge prevede che le indennità siano del 75% delle retribuzioni. Su richiesta della procura il gip del tribunale di Vallo, Elisabetta Garzo, ha disposto cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari, otto misure interdittive dai pubblici uffici e trentatre obblighi di firma.
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