giovedì 9 aprile 2015

Sicilia. Crocetta: “Testimoni di giustizia siciliani saranno tutti assunti”

Le solite “MINCHIATE” di Crocetta e Bubbico

 
In dirittura d’arrivo l’assunzione di tutti i testimoni di giustizia siciliani. Già i primi 13 verranno assunti nei prossimi giorni e altri 35 nel mese di maggio dopo l’approvazione della finanziaria. “È un piano certo con un preciso crono-programma - afferma Crocetta – siamo l’unica regione d’Europa, che ha varato una norma sui testimoni di giustizia e siamo un esempio per tutto il Paese.
Per evitare tra l’altro problemi ad alcuni testimoni che vivono in località protetta e che non possono rientrare in Sicilia, sulla base delle valutazioni del Ministero dell’Interno, si è svolto un incontro con il viceministro Bubbico e il presidente della Conferenza delle regioni Chiamparino, per potere destinare in comando in altre regioni – a spese della Regione siciliana – i nuovi assunti.
L’istruttoria ovviamente ha richiesto circa 6 mesi, che non ci sembrano proprio tempi lunghi, in considerazione del fatto che per ogni testimone va accertato da parte del Ministero l’effettivo contributo dato alla giustizia, la necessità di protezione dell’anonimato, la scelta del luogo dove possono svolgere il servizio in considerazione della necessità di tutela dei medesimi.
Siamo orgogliosi di avere fatto, grazie anche all’apporto di tutta l’Ars, e siamo gli unici in Europa, una legge che sostiene le vittime innocenti del racket delle estorsioni e della mafia che si sono ribellate. Ovviamente la necessità di assumerli in due tranche, dipende dalle previsioni di bilancio, ma in ogni caso per l’assunzione viene rispettato l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Comunque ribadisco, – conclude il presidente – entro maggio saranno assunti tutti”.


Il volto dell'imposta da pagare allo Stato (PIZZO)

E proprio questa è la cifra del pizzo: una maschera di protezione benevola che certo, ha un suo costo, viene posta sui tratti abominevoli del volto di una mafia, sovvertendo come è costume di queste organizzazioni il bene e il male, secondo grottesche regole di condotta, involte in violenza e sopraffazione. Il volto dell'imposta da pagare allo Stato per quello che davvero è il bene comune - le scuole, la sanità, la giustizia, le risorse di questa bella terra, la tutela dell'umana dignità - si trasforma. Aliena al bene comune, assume i tratti osceni di ciò che torna comodo a "tutti" - che è ben diverso. Impone un prezzo in denaro o sangue per il mantenimento di un equilibrio perverso in cui l'umana libertà è stritolata, in cui l'orizzonte di ciò che conviene è deciso autocraticamente dal potere al fine di mantenere e aumentare il potere. (Sì, è vero, sembra tanto normale politica, ma non possiamo non vedere la differenza).
Il tono non potrebbe essere più distorto quando invece significa la tassa imposta dalle organizzazioni mafiose, col bell'intento di sostenere il welfare di un parastato fondato su valori deformi, bestiali.
Le solite “MINCHIATE” di Crocetta e Bubbico…..una norma sui testimoni di giustizia che ha la valenza di un “SISTEMA FOGNARIO OTTURATO”, ennesima presa per i fondelli da improvvisati SFUNZIONARI DELLO STATO.

Angelo Vaccaro Notte
 
Lesione di un diritto inviolabile della persona costituzionalmente garantito

Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
 
Art. 22.
Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
 
Art. 28.
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
Art. 41.
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.


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