martedì 27 agosto 2013

Avellino, la strage del vigilantes


 In condizioni disperate la ragazza incinta



Napoli. Carolina Sepe, la 25enne al quinto mese di gravidanza ferita ieri sera dall'ex vigilantes Domenico Aschettino a Lauro, in provincia di Avellino, non darebbe segni di attività cerebrale. Ma i medici non disperano ancora. Tanto è vero che, come precisa la direzione sanitaria del Cardarelli, «non è iniziata la procedura di osservazione» La procedura di osservazione inizia nel momento in cui i medici ritengono, fondatamente, che il cervello non risponderà più all'elettroencefalogramma. Scatta un periodo di sicurezza durante il quale si attende un pur debolissimo segno di attività cerebrale.

Carolina è ricoverata all'ospedale Cardarellì di Napoli dove è arrivata ieri sera già in coma. I medici avevano subito parlato di condizioni «gravissime» che, nella notte sembrano peggiorata. La ragazza è stata ferita mentre il padre Vincenzo Sepe è stato ucciso.


La follia di Domenico Aschettino che ha fatto fuoco sui vicini per rancori personali rischia di avere un'altra vittima. Le notizie ufficiali dal Cardarelli dicono che Carolina è in «condizioni disperate», ma che non è stata al momento avviata la procedura di dichiarazione di morte cerebrale. Lo si apprende direttamente da Ciro Coppola, direttore sanitario dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dove la ragazza è ricoverata. Era stata diffusa la notizia che Carolina non ce l'avesse fatta e che la morte cerebrale fosse già stata dichiata al termine del periodo di osservazione. Un filo di speranza, dunque, regge ancora. Non è chiaro se anche per il suo bambino.

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