domenica 3 febbraio 2013

Manfredonia, 4 omicidi in 4 mesi: 7 in manette



MANFREDONIA – Una banda locale dedita allo smercio di droga e alle rapine, quattro omicidi e un intreccio di connivenze che coinvolge incensurati e ragazzi: è lo scenario sul quale la polizia ha fatto luce a Manfredonia con l’operazione denominata «Romanzo criminale». Sette gli arresti eseguiti dagli agenti della Questura di Foggia e del commissariato di Manfredonia, con l'ausilio dei carabinieri. Cinque sono maggiorenni, due hanno appena 17 anni: tra questi ultimi, una ragazza. Tra i delitti per i quali sono stati individuati i presunti autori, c'è quello raccapricciante di Cosimo Salvemini, 21enne scomparso e ucciso il 18 luglio 2012 e i cui resti furono ritrovati il successivo 10 dicembre in un terreno vicino all’aeroporto militare di Amendola (Foggia).

Per i cinque maggiorenni i provvedimenti sono stati firmati dal gip del Tribunale di Foggia. Al presunto capo della banda, Francesco Giannella, 30 anni, l’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata in carcere dove l’uomo è detenuto per una rapina compiuta il 30 novembre scorso. Stessa sorte per Ilario Conoscitore, 20 anni, che in quella circostanza gli fu complice. Gli altri tre maggiorenni arrestati sono Emmanuele Biondi, 32 anni, Mario Renzulli, 30 anni, e Cristopher Paloscia, 20 anni.

Tranne quest’ultimo e un diciassettenne, tutti, più la ragazza, fidanzatina di Giannella, hanno avuto un ruolo nei vari delitti. La lunga striscia di sangue si aprì il 5 giugno 2012 con il duplice omicidio di Francesco Castriotta e Antonio Balsamo, proseguì il 18 luglio con Cosimo Salvemini e si chiuse il 5 novembre 2012 con Matteo Di Bari. Giannella è accusato sia del duplice omicidio sia del sequestro e dell’uccisione di Salvemini. Di quest’ultimo delitto è accusato anche Conoscitore. Biondi risponde di favoreggiamento per il duplice omicidio, del sequestro di Salvemini e di ricettazione per l'omicidio Di Bari; Renzulli, invece, di favoreggiamento e della soppressione del cadavere di Salvemini; Paloscia della sola detenzione e cessione di droga.

Dei due minorenni, destinatari di provvedimento cautelare del gip del tribunale per i minori di Bari, un 17enne risponde di detenzione di sostanze stupefacenti mentre la ragazza è implicata nella morte di Salvemini per sequestro di persona, rapina e omicidio. Un cugino di Cosimo Salvemini, Leonardo, è già in carcere perchè coinvolto nell’omicidio Di Bari e nella rapina del 30 novembre scorso con Giannella e Conoscitore.

Proprio la ricostruzione dell’uccisione di Cosimo Salvemini, fatta dagli investigatori, dà l’idea dell’efferatezza. Il giovane sarebbe stato attirato in un tranello dalla ragazza di Giannella, con la scusa di fumare hascisc in un box alla periferia di Manfredonia. In realtà Giannella voleva prendersi, e lo fece, i due chili di droga che Salvemini aveva in casa; forse il capo sospettava anche che Salvemini insidiasse la sua ragazza, che spesso si recava da lui per avere un po’ di droga. Salvemini venne sequestrato, tentò la fuga più volte ma fu prima ferito con colpi di pistola, poi pugnalato all’addome e infine colpito ripetutamente con una vanga.

Il suo corpo venne seppellito in campagna vicino all’aeroporto militare foggiano di Amendola; dopo qualche giorno il cadavere venne esumato e spostato lì vicino in una vasca per la raccolta delle acque, che ne fece affiorare i resti il 10 dicembre scorso, dopo cinque mesi. «Se non fossimo intervenuti, la situazione sarebbe ancor più degenerata» ha commentato Giuseppe Murano, procuratore aggiunto di Foggia.

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