La polizia ha arrestato tre persone ritenute appartenenti a due cosche cotrapposte, quella dei Gualtieri e quella dei Giampà. Vessavano le attività economiche di Lamezia. Uno degli arrestati aveva persino convocato un imprenditore a casa propria per minacciarlo e dettargli le condizioni
LAMEZIA TERME – A vessare gli imprenditori ci pensavano sia quelli della cosca Giampà che quelli del clan contrapposto dei Gualtieri. E così stamattina a Lamezia Terme sono scattati tre fermi di polizia, nell'ambito di un'operazione denominata "Dopio colpo", proprio perché condotta contro due diverse attività tenute insieme da una matrice comune: le estorsioni alle imprese locali.
Nel primo filone d'inchiesta sono coinvolti Federico Gualtieri, detto Zoppariellu, e Giancarlo Chirumbolo. A quest'ultimo, il 31 marzo 2010 è stato ucciso un fratello nel corso di un agguato. I due sono accusati di aver effettuato un'estorsione nei confronti di un supermercato lametino.
Si era concentrato su un distributore di benzina, invece, Luca Piraina, ritenuto affiliato al clan dei Giampà.
Tra i dettagli dell'operazione, è emerso che Federico Gualtieri, elemento di spicco della cosca omonima e sottoposto all'obbligo di dimora, aveva «convocato» presso la sua abitazione uno degli imprenditori per imporgli la tangente mensile o, in alternativa, l’assunzione di un proprio familiare nell’attività.
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