L'uomo vive a Ionadi e nel 2010 una commissione medica gli aveva rinnovato il certificato. Alla visita si era presentato accompagnato da due persone che lo sorreggevano. I carabinieri lo hanno ripreso mentre faceva la spesa e attraversava la strada da solo senza difficoltà
VIBO VALENTIA – Da quasi vent'anni risultava praticamente cieco per l’Inps e er questo ha percepito decine di migliaia di euro a titolo di pensione di invalidità riconosciutagli dal '93 ad oggi, ma in realtà vedeva benissimo. Protagonista della vicenda è F.F., un cittadino di Ionadi, nel vibonese. A scoprire che era tutto un ben congegnato bluff sono stati i militari della stazione Carabinieri di Filandari che, per giorni, lo hanno pazientemente seguito in tutti i suoi movimenti, filmandolo e fotografandolo durante tutta la giornata. L’uomo, la cui ultima visita da parte di una commissione medica nel 2010 aveva certificato la sua capacità visiva inferiore ad 1/20 ad un occhio ed addirittura assente all’altro, da quasi due decenni percepiva mensilmente la pensione di invalidità, arrivata ad oggi alla somma di oltre 450 euro mensili.
Il falso cieco, secondo i Carabinieri, era addirittura arrivato a presentarsi alle visite di controllo, per rinforzare la propria sceneggiata, con 2 accompagnatori che lo sorreggevano e lo guidavano nei corridoi dell’istituto di previdenza. I militari della Compagnia di Vibo Valentia, che lo pedinavano, hanno così avuto modo di apprezzare la disinvoltura con la quale il «cieco» attraversava, da solo e senza bastone, la strada statale in piena ora di punta, schivando auto e moto come se nulla fosse. Inoltre gli uomini della Benemerita sono riusciti a filmarlo anche mentre entrava ed usciva dai negozi del proprio quartiere, facendo tranquillamente spese.
Questa mattina gli investigatori gli hanno notificato un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia che, sulla base degli elementi forniti dai Carabinieri, lo ha ritenuto responsabile di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Reato per il quale rischia fino a tre anni di carcere.
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