sabato 4 agosto 2012

Chiesto il rinvio a giudizio per 'ndrangheta per i vertici di una banca di San Marino

Sono 38 in tutto le persone per le quali i pm della Dda di Catanzaro ritengono sia necessario il processo. L'inchiesta ruota attorno ai depositi fatti nel Credito Sammarinese dal borker della droga Vincenzo Barbieri, legato al clan Mancuso di Limbadi e ucciso nel 2011. Secondo l'accusa la banca ha accettato i soldi perché aveva bisogno di liquidità per superare la crisi


CATANZARO – La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 38 persone, tra cui i vertici della Banca Credito Sammarinese coinvolti nell’inchiesta 'Decollo Ter'. I sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo hanno avanzato la richiesta al giudice per le indagini preliminari che ora fisserà la data dell’inizio dell’udienza preliminare.
L’inchiesta ruota intorno ai depositi fatti nel Credito Sammarinese da Vincenzo Barbieri, il broker della droga legato alla cosca Mancuso ucciso nel marzo del 2011 in un agguato a San Calogero. L’accusa sostiene che il Credito Sammarinese aveva bisogno di denaro per superare l’attuale crisi economica ed aveva accettando i depositi di denaro fatti da Barbieri. In questo filone dell’inchiesta sono coinvolte dieci persone tra cui il direttore del Credito Sammarinese, Lucio Amati, ed il componente del collegio dei sindaci della banca, Massimiliano Sensi. Un secondo filone dell’inchiesta Decollo Ter riguarda invece l'imposizione, da parte delle cosche della 'ndrangheta, delle aziende che effettuavano il trasporto in Calabria delle merci destinate ai centri di distribuzione della società Lidl.

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