Nel mondo del body building: arresti e perquisizioni
Più di ottanta perquisizioni e numerosi provvedimenti restrittivi in tutto il Sud Italia, al termine di indagini che hanno portato a scoprire un giro di sostanze per il doping che ha causato un danno erariale milionario al sistema sanitario nazionale
COSENZA - E' partita da Cosenza una maxi operazione delle forze dell'ordine che sta scandagliando il mondo di palestre e appassionati di body building. I carabinieri stanno eseguendo in diverse province del Sud Italia arresti, divieti ed obblighi di dimora e 80 perquisizioni nei confronti di un’associazione per delinquere ritenuta responsabile di truffe in danno al Servizio sanitario nazionale (Ssn), ricettazione e falso.
NOME IN CODICE GANIMEDE - Al centro della vicenda ci sarebbe un giro di anabolizzanti e dopanti e il meccanismo studiato per ottenerli e trafficarli avrebbe causato un presunto danno erariale di circa 1 milione di euro.L’operazione è svolta dalle prime ore del mattino da 220 carabinieri dei Nas e dei comandi provinciali dell’Arma territoriale su disposizione del gip del Tribunale di Cosenza, Salvatore Carpino. L’indagine è coordinata dal procuratore della Procura di Cosenza, Dario Granieri. Si tratta di un incartamento molto voluminoso, redatto dai pm Cozzolino e Donato. Il nome in codice scelto per l'operazione è "Ganimede", per rievocare la figura mitologica descritta dagli antichi greci come il coppiere degli dei.
AGLI ATLETI I FARMACI PER CANI - Secondo quanto verificato, alcune ricette venivano falsificate, scritte su ricettari rubati e firmate a nome di medici ignari. E i farmaci prescritti venivano utilizzati per gli atleti. Un caso, in particolare, ha richiamato l'attenzione degli inquirenti. Una ricetta, trovata in una farmacia, indicava farmaci per un cane, mentre i medicinali sono finiti nella rete dello smercio in palestra. Per questo episodio, tra l'altro, è indagata la proprietaria del cane, un noto avvocato di Cosenza, che avrebbe commesso il reato di favoreggiamento attestando falsamente che era stato l'animale a usare i prodotti. Alcuni dei prodotti dopanti usate sono a base di somatotropina, una sostanza prescritta per favorire la crescita ma utilizzabile anche per far aumentare la massa muscolare, che ha però gravi effetti collaterali.
Tra i farmaci dopanti sequestrati nel corso dell’attività investigativa, ad uso umano e veterinario, vi sono l’Humatrope 12 mg 36 UI, il Norditropin Simplexx, il Saizen 8 mg, lo Stargate, il Winstrol, il Boldenone, il Sustanon ed il Proviron.
COINVOLTE FARMACISTE - La prescrizione avveniva, in alcuni casi, a beneficio di pazienti detenuti. Diverse le farmacie ispezionate. In Calabria ma non solo. In quasi tutti i casi si tratta di parti lese, ignare della truffa. Ma la procura ha accertato che in un caso, a Cosenza, le farmaciste erano a conoscenza del raggiro e per questo sono finite sotto inchiesta.
Ottanta le perquisizioni eseguite in diverse città dell’Italia centro-meridionale nell’ambito di un’indagine condotta dai NAS di Cosenza e diretta dalla Procura della Repubblica della città calabrese. Nove gli arresti eseguiti ( a due dei destinatari sono stati concessi gli arresti domiciliari); 5 le misure di di vieto di dimora, due gli obblighi di dimora. Attraverso la falsificazione di ricette mediche, gli indagati riuscivano ad approvvigiorìnarsi nelle farmacie di alcune sostanze dopanti a base di somatotropina, una sostanza prescritta per favorire la crescita ma utilizzabile anche per far aumentare la massa muscolare, che ha però gravi effetti collaterali. Le ricette erano scritte su ricettari rubati e firmate a nome di medici ignari. Il danno per le casse pubbliche ammonta a circa 1 milione di euro. La prescrizione avveniva, in alcuni casi, a beneficio di pazienti detenuti. Le indagini sono state avviate dal Nas di Cosenza tre anni addietro. Tra gli indagati titolari di palestre e atleti, non necessariamente professionisti, ma desiderosi di esibire un fisico muscoloso. Al riguardo gli inquirenti parlano di una vera e propria dipendenza psicologica da parte di alcune delle persone coinvolte, che non potevano fare a meno di esibire un fisico da culturista. (AGI)
(AGI) - Cosenza, 7 ott. - Nel corso delle attività di perquisizione sono state rinvenuti e sottoposti a sequestro ingenti quantitativi di sostanze dopanti e di ricette mediche del servizio sanitario nazionale di provenienza illecita. Dall’attività investigativa, avviata dal 2011 e svolta attraverso acquisizioni documentali, appostamenti e strumenti di natura tecnica, è emersa l’esistenza di un’associazione per delinquere, composta da diverse cellule operative dislocate sul territorio nazionale e soprattutto su quello calabrese. Le sostanze dopanti venivano vendute non solo ad atleti dediti all’attività di body building, ma anche a pugili. I prodotti dopanti venivano acquisiti attraverso il circuito farmaceutico - in alcuni casi con la complicità dei farmacisti - e mediante canali di approvvigionamento clandestini, anche esteri.
La capillare commercializzazione delle sostanze dopanti, talvolta somministrate direttamente dagli stessi indagati, veniva agevolata dalla disponibilità, da parte di alcuni di loro, di palestre dislocate su tutto il territorio nazionale - Sibari (Cs), Avellino, Lamezia Terme (Cz), Cosenza, Crotone, Foggia, Napoli, Taranto, Messina e Roma - con gravissimo pericolo per la salute pubblica a causa dell’assenza totale di controllo medico. Tra i farmaci dopanti sequestrati nel corso dell’attività investigativa, ad uso umano e veterinario, vi sono l’Humatrope 12 mg 36 UI, il Norditropin Simplexx, il Saizen 8 mg, lo Stargate, il Winstrol, il Boldenone, il Sustanon ed il Proviron. (AGI)
LA RETE DELLE PALESTRE - Sono nove gli arresti eseguiti a due dei destinatari sono stati concessi gli arresti domiciliari); 5 le misure di divieto di dimora, due gli obblighi di dimora. Tra gli indagati titolari di palestre e atleti, non necessariamente professionisti, ma desiderosi di esibire un fisico muscoloso. Al riguardo gli inquirenti parlano di una vera e propria dipendenza psicologica da parte di alcune delle persone coinvolte, che non potevano fare a meno di esibire un fisico da culturista. Nella rete, però, ci sono anche alcuni pugili. La capillare commercializzazione delle sostanze dopanti, talvolta somministrate direttamente dagli stessi indagati, veniva agevolata dalla disponibilità, da parte di alcuni di loro, di palestre dislocate su tutto il territorio nazionale: Sibari, Avellino, Lamezia Terme, Acri, Cosenza, Crotone, Foggia, Napoli, Taranto, Messina e Roma Dall’attività investigativa, avviata dal 2011 e svolta attraverso acquisizioni documentali, appostamenti e strumenti di natura tecnica, è emersa l’esistenza di un’associazione per delinquere, composta da diverse cellule operative dislocate sul territorio nazionale e soprattutto su quello calabrese.
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