Tra le vittime due cittadini francesi
Le violenze della popolazione locale dopo la scomparsa di un bambino
Le violenze della popolazione locale dopo la scomparsa di un bambino
Orrore in Madagascar. Una folla inferocita ha linciato oggi a morte tre persone, due europei - fra cui un francese - ed un malgascio, con l’accusa di traffico d’organi, dopo l’omicidio di un bimbo di otto anni il cui corpo è stato ritrovato mutilato.
Le tre macabre esecuzioni sono avvenute a diverse ore di distanza l’una dall’altra: le prime due sulla spiaggia d’Ambatoloaka, lingua di sabbia bianca della principale stazione balneare dell’isola di Nosy Be, uno dei poli turistici sulla costa nordoccidentale del Madagascar. L’ultima in un quartiere periferico della cittadina.
Le violenze della popolazione locale erano cominciate ieri in seguito alla scomparsa del piccolo. Un gruppo di persone aveva assaltato un commissariato di polizia dopo l’arresto di un uomo in relazione al caso e negli scontri una persona era rimasta uccisa. Poi si era scatenata una vera e propria caccia all’uomo, contro i «vazaha» (gli stranieri europei in lingua malgascia), hanno riferito fonti della sicurezza locale.
Ma è nelle prime ore del mattino, dopo la scoperta del corpo del piccolo - con i genitali e la lingua tagliati -, che si è scatenata la ferocia degli abitanti dell’isola. Una violenza a dir poco inaudita. La rabbia della gente si è indirizzata verso due stranieri, accusati di avere rapito e ucciso il bambino. I due occidentali sono stati circondati e sotto tortura - riferiscono fonti locali - avrebbero confessato di essere i responsabili dell’omicidio, ma anche di trafficare organi. Conferme in tal senso, stando ai media locali, sono arrivate anche da altri testimoni che hanno riferito del ritrovamento di organi umani all’interno di un frigorifero nel palazzo dove abitavano i due stranieri. La folla ha quel punto ha già deciso: i «vazaha» vengono impiccati e poi bruciati, secondo alcune fonti addirittura da vivi, come ha confermato il commissario di polizia di Nosy Be Hell-Ville, Honoya Tilahizandry. La gendarmeria non ha però precisato se il presunto traffico d’organi sia legato alla stregoneria o ad altre pratiche.
Poi in serata l’orrore si ripete e una terza persona, un malgascio, viene linciata davanti ad una folla di trecento persone in delirio. Secondo fonti locali la vittima sarebbe lo zio del bimbo mutilato ed ucciso. Sull’identità delle prime due vittime, Sebastien e Roberto, invece c’è ancora mistero. Sebbene la polizia locale le abbia identificate come francesi, Parigi ha confermato che solo una delle due è di nazionalità francese. Ma è sulla seconda vittima che le cose si complicano. La Bbc online, che cita alcuni residenti del resort di Nosy Be, ha scritto che uno dei due uomini linciati potrebbe essere un italiano, mentre un ristoratore malgascio, sentito dall’Afp, ha ipotizzato che potrebbe trattarsi di un italo-francese. Indiscrezioni queste che al momento non hanno trovato conferma alla Farnesina. Ancora sconosciuta la terza vittima.
«Ci affidiamo alla giustizia malgascia affinché faccia luce sulle circostanze esatte dell’accaduto e prenda le misure necessarie per assicurare la sicurezza dei nostri residenti sul posto», ha fatto sapere Philippe Lalliot, portavoce del Quai d’Orsay. Parigi ha inoltre raccomandato ai suoi connazionali presenti a Nosy be di non spostarsi e ha fatto chiudere temporaneamente la scuola francese dell’isola.
Gli episodi di criminalità sono aumentati considerevolmente nell’isola dopo il colpo di stato, avvenuto all’incirca quattro anni fa, che ha portato al potere il presidente Andry Rajoelina, e che ha fatto sprofondare il Paese in una gravissima crisi economica. Altro dato inquietante è la giustizia fai da te - scrive il sito di France24 - visto che i linciaggi pubblici «non sono una rarità in Madagascar», in particolare nei confronti di presunti ladri o nel caso di omicidio.
Le tre macabre esecuzioni sono avvenute a diverse ore di distanza l’una dall’altra: le prime due sulla spiaggia d’Ambatoloaka, lingua di sabbia bianca della principale stazione balneare dell’isola di Nosy Be, uno dei poli turistici sulla costa nordoccidentale del Madagascar. L’ultima in un quartiere periferico della cittadina.
Le violenze della popolazione locale erano cominciate ieri in seguito alla scomparsa del piccolo. Un gruppo di persone aveva assaltato un commissariato di polizia dopo l’arresto di un uomo in relazione al caso e negli scontri una persona era rimasta uccisa. Poi si era scatenata una vera e propria caccia all’uomo, contro i «vazaha» (gli stranieri europei in lingua malgascia), hanno riferito fonti della sicurezza locale.
Ma è nelle prime ore del mattino, dopo la scoperta del corpo del piccolo - con i genitali e la lingua tagliati -, che si è scatenata la ferocia degli abitanti dell’isola. Una violenza a dir poco inaudita. La rabbia della gente si è indirizzata verso due stranieri, accusati di avere rapito e ucciso il bambino. I due occidentali sono stati circondati e sotto tortura - riferiscono fonti locali - avrebbero confessato di essere i responsabili dell’omicidio, ma anche di trafficare organi. Conferme in tal senso, stando ai media locali, sono arrivate anche da altri testimoni che hanno riferito del ritrovamento di organi umani all’interno di un frigorifero nel palazzo dove abitavano i due stranieri. La folla ha quel punto ha già deciso: i «vazaha» vengono impiccati e poi bruciati, secondo alcune fonti addirittura da vivi, come ha confermato il commissario di polizia di Nosy Be Hell-Ville, Honoya Tilahizandry. La gendarmeria non ha però precisato se il presunto traffico d’organi sia legato alla stregoneria o ad altre pratiche.
Poi in serata l’orrore si ripete e una terza persona, un malgascio, viene linciata davanti ad una folla di trecento persone in delirio. Secondo fonti locali la vittima sarebbe lo zio del bimbo mutilato ed ucciso. Sull’identità delle prime due vittime, Sebastien e Roberto, invece c’è ancora mistero. Sebbene la polizia locale le abbia identificate come francesi, Parigi ha confermato che solo una delle due è di nazionalità francese. Ma è sulla seconda vittima che le cose si complicano. La Bbc online, che cita alcuni residenti del resort di Nosy Be, ha scritto che uno dei due uomini linciati potrebbe essere un italiano, mentre un ristoratore malgascio, sentito dall’Afp, ha ipotizzato che potrebbe trattarsi di un italo-francese. Indiscrezioni queste che al momento non hanno trovato conferma alla Farnesina. Ancora sconosciuta la terza vittima.
«Ci affidiamo alla giustizia malgascia affinché faccia luce sulle circostanze esatte dell’accaduto e prenda le misure necessarie per assicurare la sicurezza dei nostri residenti sul posto», ha fatto sapere Philippe Lalliot, portavoce del Quai d’Orsay. Parigi ha inoltre raccomandato ai suoi connazionali presenti a Nosy be di non spostarsi e ha fatto chiudere temporaneamente la scuola francese dell’isola.
Gli episodi di criminalità sono aumentati considerevolmente nell’isola dopo il colpo di stato, avvenuto all’incirca quattro anni fa, che ha portato al potere il presidente Andry Rajoelina, e che ha fatto sprofondare il Paese in una gravissima crisi economica. Altro dato inquietante è la giustizia fai da te - scrive il sito di France24 - visto che i linciaggi pubblici «non sono una rarità in Madagascar», in particolare nei confronti di presunti ladri o nel caso di omicidio.
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