
PALERMO. Per sette anni, per una serie di errori amministrativi, ha continuato a intascare lo stipendio nonostante il suo incarico provvisorio da insegnante di religione fosse scaduto. Solo alla vigilia dell'assunzione a tempo indeterminato a Grosseto, ha ritenuto opportuno comunicare «il disguido» che intanto le ha fruttato 143mila euro. Ora la professoressa Francesca Calandra, originaria di Partinico (Palermo) è indagata per truffa aggravata dalla procura che, non trovando più il denaro illecitamente percepito sui conti della donna, le ha sequestrato quote di case di sua proprietà. Si tratta del cosiddetto sequestro per equivalente che garantisce, poi, allo Stato, in caso di sentenza di condanna, la riscossione delle somme avute indebitamente.
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