martedì 20 novembre 2012

Faide nel Vibonese, una ragazza: “Il sangue deve scorrere sulla porta”


Venti fermi della Procura antimafia di Catanzaro a Sant’Onofrio e Stefanaconi. Storie di vendette: un tuffo nel passato, nel Medioevo che ancora resiste nel terzo millennio


guido ruotolo
catanzaro
Venti fermi della Procura antimafia di Catanzaro. Storie di guerre di mafia, di faide, nel Vibonese, a Sant’Onofrio e Stefanaconi. In tempi di “femminicidio”, di violenze contro le donne, questo squarcio di vissuto di donne calabresi fa accapponare la pelle. C’è una ragazza che parla della zia. I nomi li omettiamo perché i fermi sono ancora in corso: “ Sì, però sapevo già che doveva essere l’ultimo ucciso, perché un giorno mia zia ha fatto proprio la precisazione al figlio, mia zia (omissis) gli ha detto che l’ultimo deve essere Franco Meddis e deve essere ucciso davanti al garage che è a fianco la porta di entrata di mia zia e che quindi il sangue deve scorrere proprio davanti alla sua porta”. Storia di vendette. E’ un tuffo nel passato, nel Medioevo che ancora resiste nel terzo millennio. In Calabria, mica su Marte.

Le venti persone sottoposte a fermo dai Carabinieri su disposizione della Dda di Catanzaro nell’ambito di un’inchiesta sulla faida in corso tra cosche di ’ndrangheta del vibonese sono accusate, a vario titolo, di tre omicidi e quattro tentati omicidi. I provvedimenti sono stati eseguiti in varie località delle province di Vibo, Reggio Calabria e Viterbo, dai militari del Comando provinciale di Vibo, supportati da quelli dell’Arma locale, dello Squadrone Cacciatori e della Compagnia Speciale e dell’ottavo Nucleo Elicotteri.

Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo con il supporto di analisi informativa del Ros, secondo gli investigatori ha fatto luce sugli omicidi di Michele Mario Fiorillo, commesso a Francica il 16 settembre 2011, di Giuseppe Matina, commesso a Stefanaconi il 20 febbraio 2012, e di Francesco Scrugli, commesso a Vibo il 21 marzo 2012. Inoltre sarebbero stati individuati gli autori del tentato omicidio compiuti una prima volta ai danni degli stessi Giuseppe Matina (Stefanaconi 27 dicembre 2011) e Francesco Scrugli (Vibo Valentia 11 febbraio 2012), oltre a quello di Francesco Calafati, commesso a Stefanaconi il 21 marzo 2012 e di Francesco Nazzareno Meddis, commesso a Stefanaconi il 26 giugno 2012.

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