Al cimitero il degrado degli «uomini illustri»
Poggioreale, tradite storia e memoria. Scene choc dal «quadrato»: sepolcri profanati e arredi danneggiati
Come tutti i luoghi delle memoria e degli affetti perduti il cimitero resta una di quelle cartine di tornasole che dovrebbero dimostrare anche la cura, l’attenzione e l’efficienza di una pubblica amministrazione.
>>> GUARDA LE FOTO
Se questo è vero, allora viene da chiedersi dove sia finito il senso della misura di chi - istituzionalmente chiamato a tutelare memoria, ricordo e decoro - si ostina a non vedere in quale stato vergognoso versa il quadrato degli uomini illustri di Poggioreale.
>>> GUARDA IL VIDEO
Che a Napoli il confine tra sacro e profano sia un diaframma perennemente labile e oscillante è cosa nota. Ma qui siamo ben oltre quel limite: ed è bastata una visita di un paio d’ore per documentarlo, per quanto più che le parole parlano in questo caso le immagini: l’inno stonato a una vergogna che si perpetua, all’incuria e al degrado in cui è sprofondata questa porzione di «terrasanta» che - per il fatto stesso di ospitare il sonno eterno dei suoi più illustri rappresentanti - meriterebbe semmai un’attenzione ancora maggiore.
Poggioreale, tradite storia e memoria. Scene choc dal «quadrato»: sepolcri profanati e arredi danneggiati
di Giuseppe Crimaldi
C’è un luogo in ogni angolo del mondo e in ciascuna città che meriterebbe, per il solo fatto di essere destinato a ospitare i morti, un rispetto e un’attenzione particolare. Come tutti i luoghi delle memoria e degli affetti perduti il cimitero resta una di quelle cartine di tornasole che dovrebbero dimostrare anche la cura, l’attenzione e l’efficienza di una pubblica amministrazione.
>>> GUARDA LE FOTO
Se questo è vero, allora viene da chiedersi dove sia finito il senso della misura di chi - istituzionalmente chiamato a tutelare memoria, ricordo e decoro - si ostina a non vedere in quale stato vergognoso versa il quadrato degli uomini illustri di Poggioreale.
>>> GUARDA IL VIDEO
Che a Napoli il confine tra sacro e profano sia un diaframma perennemente labile e oscillante è cosa nota. Ma qui siamo ben oltre quel limite: ed è bastata una visita di un paio d’ore per documentarlo, per quanto più che le parole parlano in questo caso le immagini: l’inno stonato a una vergogna che si perpetua, all’incuria e al degrado in cui è sprofondata questa porzione di «terrasanta» che - per il fatto stesso di ospitare il sonno eterno dei suoi più illustri rappresentanti - meriterebbe semmai un’attenzione ancora maggiore.
Nessun commento:
Posta un commento