In condizioni disperate la ragazza incinta
Napoli. Carolina Sepe, la 25enne al quinto mese di gravidanza ferita ieri sera dall'ex vigilantes Domenico Aschettino a Lauro, in provincia di Avellino, non darebbe segni di attività cerebrale. Ma i medici non disperano ancora. Tanto è vero che, come precisa la direzione sanitaria del Cardarelli, «non è iniziata la procedura di osservazione» La procedura di osservazione inizia nel momento in cui i medici ritengono, fondatamente, che il cervello non risponderà più all'elettroencefalogramma. Scatta un periodo di sicurezza durante il quale si attende un pur debolissimo segno di attività cerebrale.
Carolina è ricoverata all'ospedale Cardarellì di Napoli dove è arrivata ieri sera già in coma. I medici avevano subito parlato di condizioni «gravissime» che, nella notte sembrano peggiorata. La ragazza è stata ferita mentre il padre Vincenzo Sepe è stato ucciso.
La follia di Domenico Aschettino che ha fatto fuoco sui vicini per rancori personali rischia di avere un'altra vittima. Le notizie ufficiali dal Cardarelli dicono che Carolina è in «condizioni disperate», ma che non è stata al momento avviata la procedura di dichiarazione di morte cerebrale. Lo si apprende direttamente da Ciro Coppola, direttore sanitario dell'ospedale Cardarelli di Napoli, dove la ragazza è ricoverata. Era stata diffusa la notizia che Carolina non ce l'avesse fatta e che la morte cerebrale fosse già stata dichiata al termine del periodo di osservazione. Un filo di speranza, dunque, regge ancora. Non è chiaro se anche per il suo bambino.
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