Presto approvazione testo V Comitato coordinato da
Mattiello(Pd)
(ANSA) - ROMA, 9 OTT - E' necessaria una legge
dedicata ai testimoni di giustizia: la norma esistente è nata nel 1991 per i
collaboratori di giustizia, è stata corretta nel 2001 con l'aggiunta di due
articoli destinati ai testimoni, sono intervenuti alcuni regolamenti
ministeriali tra il 2004 e il 2005, "ma resta il fatto che la base di
partenza della normativa esistente riguarda i collaboratori.
Serve invece una
legge nuova dedicata ai testimoni: solo una legge pensata fin dalle fondamenta
per loro sarà in grado di cogliere tutti gli aspetti di questa figura". A
dirlo è Davide Mattiello, deputato Pd, coordinatore del V Comitato della
Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie, che ha appena
terminato la bozza di relazione sul sistema di protezione dei testimoni di
giustizia. Il testo - messo a punto dopo una serie di studi e audizioni - sarà
votato la prossima settimana dalla Commissione Antimafia.
L'altro punto al
centro della relazione è la necessità di una più precisa definizione delle
caratteristiche del testimone di giustizia: "definito chi è il testimone
di giustizia - spiega Mattiello - questo deve essere tutelato dal punto di
vista economico e sociale nella maniera più adeguata e personalizzata.
Questo
comporta il superamento dell'attuale schema che distingue le misure di
assistenza economica dedicate e a chi sta in programma di
"protezione" da quelle dedicate a chi sta nelle "speciali
misure". Vogliamo superare questa distinzione, prevedendo che al testimone
di giustizia che sia sottoposto al programma speciale o alle speciali misure,
possano essere applicate tutte le misure di assistenza economica attualmente
previste dalla normativa". Complessivamente il sistema di protezione si
occupa in Italia di 6200 persone ma i testimoni sono solo 80 che arrivano a
1000 con i loro familiari.
Di questi 80
testimoni, solo 17 solo alle "misure speciali" ovvero protetti nella
propria abitazione, mentre tutti gli altri hanno dovuto aderire al programma di
protezione, ovvero hanno abbandonato la propria casa e il proprio lavoro per
essere nascosti in località protette. "In realtà bisogna far riprendere al
testimone la propria vita - osserva Mattiello - altrimenti lo Stato ha
fallito".
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