
"Spesso si dice che il codice mafioso risparmia le donne e i bambini - ha detto Siviglia, che è anche presidente del consorzio Sviluppo e legalità - ma è un falso mito e vorrei che lo tenessimo a mente sempre, non solo oggi.
'omicidio Di Matteo è un delitto per il quale tutti dovremmo sentirci responsabili, ma se ognuno facesse quotidianamente la propria parte l'antimafia sarebbe più forte. Le manifestazioni di oggi servono a ricordare tutta la violenza di cui la mafia è capace, e sono anche un banco di prova per capire se la cosiddetta area grigia di complici della criminalità organizzata si è allargata o ristretta".
Secondo Siviglia "i politici devono essere più attenti e lontani da certi ambienti per evitare infiltrazioni mafiose di ogni tipo. Fare antimafia in questo territorio non è facile, qui le intimidazioni nei miei confronti, verso Nino Di Matteo, presidente del Consiglio comunale di Altofonte e il suo sindaco, Vincenzo Di Girolamo, non sono mancate, eppure andiamo avanti convinti che la politica abbia una grossa responsabilità nella lotta alla mafia".
"Lo Stato e le forze dell'ordine hanno messo a segno grandi successi nella lotta all'ala militare della mafia - ha osservato Vincenzo Di Girolamo, sindaco di Altofonte -, è ora che la popolazione si renda protagonista di una lotta di liberazione da Cosa Nostra. Dalla vera lotta ai boss dipende il futuro delle nuove generazioni e la possibilità di creare occasioni di lavoro".
E si chiama "Una stella brilla nel cielo" il concorso destinato agli studenti delle scuole elementari e medie di Altofonte e San Giuseppe Jato (Pa) e dedicato alla memoria del piccolo Giuseppe.
A partecipare all'iniziativa sono i ragazzi degli istituti Armaforte di Altofonte, lo stesso frequentato da Giuseppe Di Matteo, ma ci sono anche gli alunni delle scuole Riccobono e Falcone di San Giuseppe Jato. Alla presenza della madre della piccola vittima della mafia, Franca Castellese e dei rappresentanti delle istituzioni siciliane vengono raccolti gli elaborati degli studenti.
"Sono pensieri genuini dei ragazzi, non è facile premiare il migliore - dice Giuseppe Siviglia, sindaco di San Giuseppe Jato e presidente del consorzio Sviluppo e legalità - queste iniziative rendono più incisive le manifestazioni in programma quest'anno e danno un senso anche a certi luoghi, come il Giardino della memoria, nato nel casale di San Giuseppe Jato, dove fu imprigionato il piccolo Di Matteo e dove si recheranno gli alunni delle scuole per piantare degli alberi in ricordo di tutte le vittime di mafia".
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