Palermo, 7 Gen. “Non avrò pace finchè non andranno in carcere anche i mandanti "politici" dell’omicidio di mio padre, quelli che si nascondono tra le istituzioni e i professionisti, il livello dei cosiddetti ‘colletti bianchi’”.
Lo ha detto Sonia Alfano, europarlamentare di IdV e figlia del cronista Beppe assassinato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) l’8 gennaio del 1993, in un’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno.
“Come è emerso anche nel corso di alcune inchieste e come hanno riferito alcuni pentiti - ha proseguito Sonia Alfano - c’è un noto avvocato che a Barcellona Pozzo di Gotto coordinava in quel periodo i collegamenti tra la mafia, in particolare il clan Santapaola di Catania, e i servizi segreti deviati. Mio padre quando è stato ucciso stava indagando su una truffa agrumicola all’Ue, e sono certa che questo ha dato fastidio non solo ai boss. Inoltre come ha ammesso lo stesso procuratore dell’epoca Olindo Canali a Barcellona Pozzo di Gotto, il giorno in cui fu ucciso mio padre, c’era la presenza di Ros, Sisde e Sco: questo non credo sia casuale”.
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