Sono stati riportati gli episodi di violenza che hanno dato luogo sia a omicidi intenzionali sia accidentali. Ne risulta un elenco vario e composito, nel quale gli attentati "mirati" (di carattere politico o mafioso) e la strage preordinata e pianificata a scopo terroristico si alternano alla morte di persone che si trovavano per caso sulla scena del delitto, alla morte come conseguenza di scontri tra avversari politici, all'omicidio per scambio di persona, alla morte in seguito alla repressione di manifestazioni di piazza.
In queste storie vi è un aspetto del nostro passato di cui è bene resti un chiaro e rispettoso ricordo: sarebbe importante riuscire a raccontarle tutte, anche per rendere omaggio a coloro che senza colpa hanno pagato un tributo di sangue.
Purtroppo ciò non è ancora possibile. Solo per alcuni dei maggiori episodi degli anni Settanta e Ottanta siamo in grado di fornire una descrizione affidabile e documentata. Per il resto, è possibile produrre per ora soltanto un elenco, certamente incompleto e forse anche per altri riguardi non privo di pecche. Del resto, rimane difficile, all'attuale stato delle conoscenze, valutare se alcuni episodi riconducibili genericamente alla malavita siano portato di piccola delinquenza oppure rientrino in più ampie strategie criminali.
Per gran parte degli episodi si produce per ora solo un titolo scarno e, in sé stesso, non molto significativo. L'obiettivo è di rendere ciascun episodio comprensibile alla luce di una documentazione affidabile, stabilendo altresì quei collegamenti (attraverso carte giudiziarie, tavole sinottiche, schede sui movimenti politici e sulle organizzazioni criminali, sulle fasi politiche e sugli ambiti territoriali, ecc.) che consentano una lettura più ampia e articolata.
Questa sezione potrà arricchirsi anche avvalendosi dell'eventuale apporto di coloro che a diverso titolo vorranno offrire il proprio contributo per documentare aspetti meno noti di questa storia .
In particolare i familiari delle vittime potrebbero aiutarci a raccontare le vite dei loro cari così bruscamente interrotte con ogni genere di documentazione testimoniale che aiuti a cogliere la dimensione storica di ciascun episodio e dell'insieme delle tensioni che ha affrontato e ancora affronta la nostra democrazia.
In particolare i familiari delle vittime potrebbero aiutarci a raccontare le vite dei loro cari così bruscamente interrotte con ogni genere di documentazione testimoniale che aiuti a cogliere la dimensione storica di ciascun episodio e dell'insieme delle tensioni che ha affrontato e ancora affronta la nostra democrazia.
Le informazioni più complete derivano largamente dal volume Per le vittime del terrorismo in Italia, edito dalla Presidenza della Repubblica nel 2008, mentre il resto della cronologia è frutto di una rielaborazione di Venti anni di violenza politica in Italia 1969-1988 (a cura di Carlo Schaerf et alii, 2 voll., Roma, Università La Sapienza, 1992), dei materiali di studio prodotti dal Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato (sui delitti della criminalità organizzata) e di altri repertori.
Per corredare la cronologia, che illustra i fatti di violenza politica interna, compresi quelli a carattere terroristico-eversivo, e di criminalità mafiosa verificatisi in Italia a partire dagli anni Sessanta, sono state utilizzate, al momento, riproduzioni di pagine gentilmente concesse dagli archivi storici dei quotidiani «La Stampa» e «L'Unità», che rendono disponibile on line il proprio patrimonio digitalizzato.
Per corredare la cronologia, che illustra i fatti di violenza politica interna, compresi quelli a carattere terroristico-eversivo, e di criminalità mafiosa verificatisi in Italia a partire dagli anni Sessanta, sono state utilizzate, al momento, riproduzioni di pagine gentilmente concesse dagli archivi storici dei quotidiani «La Stampa» e «L'Unità», che rendono disponibile on line il proprio patrimonio digitalizzato.
18 giugno 1946 Omicidio di Umberto Pessina. A San
Martino di Correggio (Reggio Emilia), è ucciso il parroco Umberto Pessina. Si
tratta del più noto degli omicidi riferibili a militanti del Pci nell'area
geografica indicata come "triangolo della morte".
28 giugno 1946 Omicidio di Pino Camilleri. A Naro
(Agrigento), è ucciso Pino Camilleri, sindaco socialista e dirigente contadino,
mentre si recava a cavallo a Riesi (Caltanissetta), al feudo Deliella, oggetto
di contesa tra gabelloti mafiosi e contadini.
5 agosto 1946 Strage di Caccamo. A Caccamo (Palermo), un violento scontro tra contadini, carabinieri e agenti di pubblica sicurezza, durante manifestazioni sull'ammasso del grano, provoca una ventina di morti, 4 tra le forze dell'ordine.
5 agosto 1946 Strage di Caccamo. A Caccamo (Palermo), un violento scontro tra contadini, carabinieri e agenti di pubblica sicurezza, durante manifestazioni sull'ammasso del grano, provoca una ventina di morti, 4 tra le forze dell'ordine.
20 agosto 1946 Omicidio di Ferdinando Mirotti. A
Campagnola (Reggio Emilia), Ferdinando Mirotti, capitano del Corpo italiano di
Liberazione, è ucciso sull'uscio di casa. L'omicidio è generalmente riferito al
"triangolo della morte".
24 agosto 1946 Omicidio di Ferdinando Ferioli. A
Sassuolo (Modena), l'avvocato Ferdinando Ferioli è ucciso in casa da persone
conosciute. L'omicidio è generalmente riferito al "triangolo della
morte".
26 agosto 1946 Omicidio di Umberto Farri. A
Casalgrande (Reggio Emilia), il sindaco socialista Umberto Farri è ucciso in
casa da due uomini. L'omicidio è generalmente riferito al "triangolo della
morte".
22 settembre 1946 Morti di Alia. Ad Alia (Palermo),
una bomba lanciata all'interno della casa del segretario della Camera del
lavoro, dove si svolgeva una riunione di contadini, uccide Giovanni Castiglione
e Girolamo Scaccia e ferisce 13 persone. I contadini stavano preparando
l'occupazione dei feudi gestiti da gabelloti mafiosi.
22 ottobre 1946 Omicidio di Giuseppe Biondo. A Santa
Ninfa (Trapani), è ucciso Giuseppe Biondo, mezzadro iscritto alla Federterra,
che lottava per l'applicazione della legge sulla divisione del prodotto al 60%
per il mezzadro e al 40% per il proprietario. Era stato sfrattato illegalmente
dal proprietario del terreno ma era tornato a lavorarvi.
2 novembre 1946 Omicidio di Giovanni Vincenzo e
Giuseppe Santangelo. Nelle campagne di Belmonte Mezzagno (Palermo), vengono
uccisi i fratelli Giovanni, Vincenzo e Giuseppe Santangelo, contadini; i
banditi sparano alla nuca come per un'esecuzione. Oscuro il movente, vi era
probabilmente l'intento di terrorizzare i contadini.
25 novembre 1946 Omicidio di Giovanni Severino. A
Joppolo Giancaxio (Agrigento), viene ucciso Giovanni Severino, segretario della
Camera del lavoro.
28 novembre 1946 Omicidio di Giuditta Levato. A
Calabricata (Catanzaro), durante un'occupazione delle terre, un campiere uccide
Giuditta Levato, di 31 anni, protagonista delle lotte contadine di Calabria.
21 dicembre 1946 Omicidio di Nicolò Azoti. A Baucina
(Palermo), attentato a Nicolò Azoti, segretario della Camera del lavoro. Otto
giorni prima era stato avvicinato con toni minacciosi dal gabelloto del feudo
Traversa, che i contadini chiedevano in concessione. Muore il 23 dicembre.
4 gennaio 1947 Omicidio di Accursio Miraglia. A
Sciacca (Agrigento), è ucciso Accursio Miraglia, segretario della Camera del
lavoro e dirigente comunista. Il delitto, come del resto tutti gli omicidi di
dirigenti e militanti del movimento contadino, è rimasto impunito.
17 gennaio 1947 Omicidio di Pietro Macchiarella. A
Ficarazzi (Palermo), è ucciso Pietro Macchiarella, militante del Partito
comunista, impegnato nelle lotte contadine.
19 gennaio 1947 Omicidio di Brunilde Tanzi e di Eva
Macchiarini. A Milano, in due diversi attentati, sono uccise due militanti di destra:
Brunilde Tanzi, del Partito democratico fascista, e Eva Macciacchini, delle
Squadre d'azione "Mussolini". Secondo alcuni i due delitti sarebbero
da attribuire alla Volante rossa.
13 febbraio 1947 Omicidio di Nunzio Sansone. A
Villabate (Palermo), è ucciso il sindacalista Nunzio Sansone.
14 marzo 1947 Omicidio di Franco De Agazio. A Milano,
è ucciso in un attentato Franco De Agazio, direttore della testata diffusa tra
i reduci della Rsi «Meridiano d'Italia». Il delitto non sembra avere avuto
esiti giudiziari, ma testimonianze relativamente recenti ne attribuiscono la
paternità a militanti della Volante rossa.
1° maggio 1947 Strage
di Portella della Ginestra (Palermo). Nel pianoro tra Piana degli Albanesi,
San Giuseppe Jato e San Cipirello, dove fin dai tempi dei Fasci siciliani si
usava tenere le manifestazioni per il primo maggio, i contadini erano affluiti
in gran numero per la festa del lavoro e per festeggiare la vittoria delle
sinistre raccolte nel Blocco del popolo alle prime elezioni regionali del 20
aprile. Improvvisamente, dalle montagne circostanti si comincia a sparare sulla
folla. Secondo le fonti ufficiali vi furono 11 morti e 27 feriti. In realtà i
morti furono di più (alcuni morirono successivamente per le ferite riportate) e
il numero dei feriti varia da 33 a 65. Morirono sul colpo: Margherita Clesceri,
madre di sei figli e incinta, Giorgio Cusenza, Castrense Intravaia di 18 anni,
Vincenzina La Fata di 8 anni, Serafino Lascari di 15 anni, Giovanni Megna,
Francesco Vicari. Morivano pochi giorni dopo: Vito Allotta di 19 anni, Giuseppe
Di Maggio di 13 anni, Filippo Di Salvo, Giovanni Grifò di 12 anni. Morivano
successivamente: Provvidenza Greco, Vincenza Spina. Vincenzo La Rocca, padre di
Cristina, una bambina di 9 anni ferita a Portella (un esame radiografico del
1997 ha rilevato nel suo corpo la presenza di un frammento metallico,
probabilmente una scheggia di granata), con la figlia sulle spalle si recò a
piedi a San Cipirello e morì qualche settimana dopo, stremato dalla fatica. Tra
i morti del primo maggio c'è anche il campiere Emanuele Busellini, ucciso dai
banditi della banda Giuliano che lo avevano incontrato lungo la strada per
recarsi sul luogo della strage.
9 maggio 1947 Omicidio di Michelangelo Salvia. Nelle
campagne di Partinico (Palermo), è ritrovato il corpo del contadino
Michelangelo Salvia, della Camera del lavoro, ucciso con colpi di arma da fuoco
probabilmente da mafiosi del luogo.
22 giugno 1947 Strage di Partinico. In provincia di
Palermo, sono perpetrati attacchi con armi da fuoco e bombe a mano alle sezioni
del Partito comunista di Partinico, Borgetto e Cinisi, alle sedi delle Camere
del lavoro di Carini e San Giuseppe Jato e alla sezione del Partito socialista
di Monreale. A Partinico vengono colpiti a morte Giuseppe Casarrubea e Vincenzo
Lo Jacono. Sul posto viene trovato un volantino firmato dal bandito Giuliano,
che invita i siciliani a lottare «contro la canea dei rossi» e annuncia la
costituzione di un quartiere generale di lotta contro il bolscevismo,
promettendo sussidi a quanti si sarebbero presentati alla sede della formazione
militare, il vicino feudo Sagana.
22 ottobre 1947 Omicidio di Giuseppe Maniaci. A
Terrasini (Palermo), è ucciso Giuseppe Maniaci, segretario della Confederterra
e militante del Pci. Si era politicizzato nel carcere di Porto Longone, dove
era detenuto per reati comuni e aveva conosciuto i dirigenti comunisti
Scoccimarro e Terracini.
3 novembre 1947 Omicidio di Calogero Caiola. A San
Giuseppe Jato (Palermo), è ucciso Calogero Caiola, che avrebbe dovuto
testimoniare per la strage di Portella.
4 novembre 1947 Omicidio di Ferruccio Gatti. A
Milano, è ucciso in un attentato Ferruccio Gatti, dirigente dello squadrismo
milanese nel 1921-1922 e leader di una formazione di reduci della Rsi, e ferito
suo figlio. Il delitto non sembra avere avuto esiti giudiziari, ma secondo
alcuni è attribuibile a militanti della Volante rossa.
8 novembre 1947 Omicidio di Vito Pipitone. A Marsala
(Trapani), è ucciso il sindacalista Vito Pipitone, segretario della
Confederterra.
11 novembre 1947 Morti di Mediglia. A Mediglia (Milano),
decine di manifestanti assaltano la casa di Giorgio Magenes, possidente e
qualunquista, sospettato di sostenere squadre fasciste. Magenes apre il fuoco e
uccide il manifestante Luigi Gaiot, operaio diciannovenne di Sesto San
Giovanni; viene dunque tratto in arresto dalla forza pubblica, ma la camionetta
è assalita dai manifestanti e il Magenes linciato.
15 novembre 1947 Morti di Cerignola. A Cerignola
(Foggia), in scontri dopo un assalto alla sede della Dc muoiono due agenti e
tre manifestanti (tra questi Domenico Angelini e Onofrio Perrone).
21 novembre 1947 Omicidio di Luigi Geronazzo. A
Partinico (Palermo), viene ferito dai banditi il tenente colonnello Luigi
Geronazzo, che muore successivamente.
21 dicembre 1947 Strage di Canicattì. A Canicattì
(Agrigento), durante una manifestazione di disoccupati, un carabiniere spara
sulla folla. Segue un conflitto in cui cadono i manifestanti Domenico Amato,
Angelo Laura e Salvatore Lupo, e viene ferito il carabiniere Giuseppe
Iannolino, che morirà dopo quattro giorni.
4 gennaio 1948 Omicidio di Carlo e Francesco Gulino.
La banda Giuliano uccide nelle campagne tra Palermo e Trapani il confidente
Carlo Gulino e il nipotino Francesco di 3 anni.
8 febbraio 1948 Strage di San Ferdinando. A San
Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani), alla cerimonia inaugurale del
Fronte democratico popolare, elementi di destra e guardie campestri aprono il
fuoco uccidendo Vincenzo Dionisi, Giuseppe Di Troia, Giuseppe De Michele e
ferendo altri 25 partecipanti. Gli aggressori assaltano quindi le sedi dei
partiti, la Camera del lavoro e la sede dell'Associazione partigiani, dove sono
uccisi con una raffica di mitra il portiere, il socialista Nicola Francone, e
un bambino di 7 anni, Raffaele Riondino, già ferito nel corso della sparatoria
in piazza.
2 marzo 1948 Omicidio di Epifanio Li Puma. Nella
campagne di Petralia Soprana (Palermo), è ucciso Epifanio Li Puma, socialista,
dirigente del movimento contadino per l'occupazione delle terre incolte. Si era
opposto all'ingresso dei mafiosi nella cooperativa "La Madre terra".
10 marzo 1948 Omicidio di Placido Rizzotto. A
Corleone (Palermo), scompare Placido Rizzotto, ex partigiano, socialista,
segretario della Camera del lavoro, dirigente delle lotte contadine. Il giorno
dopo, il pastore tredicenne Giuseppe Letizia, in stato di shock per avere
assistito al delitto, muore ufficialmente per tossicosi, probabilmente per
essere stato avvelenato in ospedale.
29 marzo 1948 Morti di Somaglia. A Somaglia (Lodi),
sono uccisi da militanti di destra Piero Bruschi e Francesco Zamproni.
1° aprile 1948. Omicidio di Calogero Cangelosi. A
Camporeale (Palermo), è ucciso il segretario della Confederterra ed esponente
socialista Calogero Cangelosi, e sono feriti altri militanti del movimento
contadino. Il delitto era stato preceduto da intimidazioni e nel paese,
dominato dal capomafia Vanni Sacco, si erano già registrati attentati a
dirigenti del movimento contadino e l'incendio della sezione socialista. Il
delitto rimane impunito.
11 giugno 1948 Omicidio di Marcantonio e Antonio
Giacalone. A Partinico (Palermo), membri della banda Giuliano uccidono il
possidente Marcantonio Giacalone e il figlio Antonio: si erano rifiutati di
sborsare una somma di denaro.
14-15 luglio 1948 L'attentato a Togliatti. A Roma, in
piazza Montecitorio, il 14 luglio un militante di destra (Luigi Pallante,
subito arrestato) spara a Palmiro Togliatti ferendolo gravemente. Togliatti è
operato d'urgenza e il 19 luglio sarà dichiarato fuori pericolo. L'attentato
scatena un'ondata di protesta, che talora assume forme di conflittualità
violenta, in tutto il Paese. Nelle manifestazioni che seguono si registrano i
seguenti episodi cruenti: a Genova, sono uccisi dalle forze dell'ordine Stefano
Biagio, Mariano D'Amori e Maria Angela Alici; a Napoli, Giovanni Quinto e
Angelo Fischietti; a Roma, Filippo Glionna; a Taranto, Angelo Gavatara; a
Livorno, Corrado Neri; a Gravina di Puglia (Bari), Vito Nicola Lombardo (il
giorno 15). A Pisa il giovane di destra Vittorio Ferri spara contro i
manifestanti ed è linciato. Il giorno 15, ad Abbadia San Salvatore (Grosseto),
sono uccisi l'agente di polizia Battista Carloni e il maresciallo Virgilio
Ranieri.
Ancora il 19 luglio, a Siena, durante i funerali dei poliziotti uccisi ad Abbadia San Salvatore il 15 luglio, un provocatore spara con arma da fuoco. Le forze dell'ordine fanno irruzione nella sede della Federterra, procedendo all'arresto del segretario. Seguono scontri nei quali è ucciso Severino Meattini, capo della lega di Torrenieri.
Ancora il 19 luglio, a Siena, durante i funerali dei poliziotti uccisi ad Abbadia San Salvatore il 15 luglio, un provocatore spara con arma da fuoco. Le forze dell'ordine fanno irruzione nella sede della Federterra, procedendo all'arresto del segretario. Seguono scontri nei quali è ucciso Severino Meattini, capo della lega di Torrenieri.
3 settembre 1948 Strage di Partinico. A Partinico
(Palermo), la banda Giuliano uccide il capitano dei carabinieri Antonino Di
Salvo, il maresciallo Nicola Messina e il commissario di pubblica sicurezza
Celestino Zapponi.
22 settembre 1948 Omicidio di Artemio Repetti. A
Pianello (Piacenza), in un'imboscata tesa da ignoti è ucciso Artemio Repetti,
segretario della Camera del lavoro.
15 ottobre 1948 Omicidio di Pietro Paganini. A
Dairago di Arconate (Milano), in uno scontro tra fascisti e comunisti è ucciso
l'ex partigiano Pietro Paganini.
17 novembre 1948 Omicidio di Angelo Casolari e Anna
Ducati. A Modena, nella canonica della parrocchia di Freto, sono uccisi da
ignoti Angelo Casolari e Anna Ducati, membri del consiglio parrocchiale.
L'omicidio è generalmente riferito al "triangolo della morte".
16 dicembre 1948 Omicidio di Giovanni Tasquier. A
Giardinello (Palermo), una jeep di pattuglia mista di carabinieri e polizia è
fatta oggetto di raffiche di mitra da parte di banditi della banda Giuliano.
Cade ucciso il brigadiere di pubblica sicurezza Giovanni Tasquier e vengono
feriti tre agenti.
27 gennaio 1949 Omicidio di Felice Ghisalberti e di
Leonardo Massaza. A Milano, in due diversi attentati, sono uccisi Felice
Ghisalberti e Leonardo Massaza. Il primo durante la Rsi era stato nella Legione
"Muti". Si diceva avesse partecipato a rastrellamenti e repressioni e
fosse l'autore materiale della morte dell'antifascista Eugenio Curiel. Massaza,
dirigente della fabbrica Olap, aveva smesso di occuparsi di politica dopo la
Liberazione. Le indagini portarono all'individuazione dei responsabili degli
omicidi in militanti della Volante rossa, che fu dunque sgominata e portata in
giudizio.
2 luglio 1949 Strage di Portella della Paglia. A
Portella della Paglia (Palermo), in un agguato teso dalla banda Giuliano,
cadono gli agenti di pubblica sicurezza Carmelo Agnone, Candeloro Catanese,
Carmelo Lentini, Michele Marinaro, Quinto Reda.
19 agosto 1949 Strage di Bellolampo. A Bellolampo
(Palermo), la banda Giuliano fa esplodere un automezzo militare. Muoiono sette
carabinieri: Giovan Battista Aloe, Armando Loddo, Sergio Mancini, Pasquale
Marcone, Antonio Pubusa, Gabriele Palandrani, Ilario Russo. Undici feriti.
21 agosto 1949 Omicidio di Giovanni Calabrese e
Giuseppe Fiorenza. A San Cipirello (Palermo), la banda Giuliano uccide i
carabinieri Giovanni Calabrese e Giuseppe Fiorenza.
28 gennaio 1950 Omicidio di Donato Leuzzi. A Salice
salentino (Lecce), è ucciso in un agguato Donato Leuzzi, segretario Camera del
lavoro.
17-19 gennaio 1951 Manifestazioni contro Eisenhower.
Nelle manifestazioni indette dai partiti di sinistra contro Eisenhower, si
verificano in molte città scontri con le forze dell'ordine. Ad Adrano
(Catania), muoiono Girolamo Rosano e Grazia Buscami; a Comacchio (Ferrara),
muore Antonio Fantinoli; a Piana degli Albanesi (Palermo), muore Domenico Lo
Greco.
16 aprile 1952 Omicidio di Erio Codecà. A Torino, di
sera, è ucciso con un colpo di pistola dinanzi alla sua abitazione, fuori del
centro abitato, l'ingegnere Erio Codecà, di 53 anni, direttore della Fiat spa.
Le indagini portano a un ex partigiano comunista, che al processo fu assolto.
7 agosto 1952 Omicidio di Filippo Intile. Nelle
campagne di Caccamo (Palermo), viene ucciso a colpi d'accetta il contadino
Filippo Intile: voleva dividere il prodotto dei campi che aveva a mezzadria al
60% per il mezzadro e il 40% per il proprietario, in base a un decreto del
ministro Fausto Gullo dell'ottobre 1944. A molti anni dal decreto agrari e
mafiosi pretendevano di dividere ancora al 50%.
16 maggio 1955 Omicidio di Salvatore Carnevale. A
Sciara (Palermo), è ucciso il sindacalista Salvatore Carnevale, impegnato nelle
lotte contadine e operaie della zona. I mafiosi incriminati sono condannati in
primo grado e assolti in appello.
13 agosto 1955 Omicidio di Giuseppe Spagnolo. A
Cattolica Eraclea (Agrigento), è ucciso Giuseppe Spagnolo, sindaco (Pci) e
dirigente del movimento contadino.
25 marzo 1957 Omicidio di Pasquale Almerico e di
Antonio Pollari. A Camporeale (Palermo), è ucciso Pasquale Almerico e ferito
suo fratello. Nell'attentato muore Antonino Pollari, che passava di lì per caso.
Almerico, sindaco democristiano, si opponeva all'ingresso di mafiosi nel
partito e si era rivolto al segretario provinciale Giovanni Gioia, senza avere
risposta. Il capomafia Vanni Sacco, indiziato del delitto, fu assolto per
insufficienza di prove.
26 giugno 1959 Omicidio di Anna Prestigiacomo. A
Palermo, è uccisa Anna Prestigiacomo, di 15 anni, forse per vendetta nei
confronti del padre, ritenuto confidente dei carabinieri.
18 settembre 1959 Omicidio di Giuseppina Savoca. A
Palermo, durante una sparatoria tra mafiosi, cade uccisa la tredicenne
Giuseppina Savoca.
26 ottobre 1959 Omicidio di Antonio e Vincenzo
Pecoraro. A Godrano (Palermo), in un conflitto tra le cosche mafiose della
zona, sono uccisi i fratelli Antonino e Vincenzo Pecoraro, di 19 e 10 anni.
30 marzo 1960 Omicidio di Cataldo Tandoj e di Antonio
Damanti. Ad Agrigento, è ucciso il commissario Cataldo Tandoj; con lui è ucciso
il giovane Antonio Damanti, un passante. Per la Commissione parlamentare
antimafia, l'omicidio di Tandoj va inserito «nel contesto delle relazioni tra
il commissario e l'organizzazione mafiosa di Raffadali (Agrigento)». I mafiosi
temevano che il commissario, in procinto di trasferirsi a Roma, potesse
rivelare segreti riguardanti delitti e attività della mafia.
5 maggio 1960 Omicidio di Cosimo Cristina. Nei pressi
di Termini Imerese (Palermo), sui binari della ferrovia viene trovato il corpo
senza vita di Cosimo Cristina, che aveva fondato un foglio locale ed era
corrispondente del giornale «L'Ora» di Palermo. Si era occupato di varie
inchieste e in particolare della vicenda dei frati di Mazzarino, processati e
condannati per i loro rapporti con mafiosi.
5-8 luglio 1960 Manifestazioni del luglio 1960.
Durante le manifestazioni contro il governo Tambroni, indette dai partiti di
sinistra, la polizia fa ampio uso della forza. Muoiono: il 5 luglio a Licata
(Agrigento), Vincenzo Napoli; il 7 luglio a Reggio Emilia, Lauro Farioli,
Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli; l'8 luglio a
Palermo, Andrea Gangitano, Rosa La Barbera, Giuseppe Malleo, Francesco Vella; a
Catania, Salvatore Novembre.
27 settembre 1960 Omicidio di Paolo Bongiorno. A
Lucca Sicula (Agrigento), è ucciso in un agguato di stampo mafioso Paolo
Bongiorno, dirigente della locale Camera del lavoro.
18 gennaio 1961 Omicidio di Paolino Riccobono. A
Tommaso Natale, borgata di Palermo, nel corso della faida mafiosa tra le
famiglie Cracolici e Riccobono, viene ucciso il tredicenne Paolino Riccobono.
12 giugno 1961 La notte dei fuochi. A Salorno (Bolzano),
nella "notte dei fuochi" (nella quale si contano 34 attentati
dinamitardi a tralicci dell'alta tensione), il cantoniere dell'Anas Giovanni
Postal rimane ucciso mentre tenta di rimuovere un ordigno esplosivo posizionato
su un albero. Della disposizione dell'ordigno furono ritenuti responsabili
appartenenti al Comitato di liberazione del Sud Tirolo.
20 ottobre 1962 Omicidio
di Gaspare Erzen. Esplode una bomba nella stazione ferroviaria di Verona;
rimane ucciso Gaspare
Erzen; 19 i feriti.
27 ottobre 1962 Omicidio di Giovanni Ardizzone. A
Milano, durante una manifestazione in favore di Cuba, l'intervento delle forze
di polizia provoca la morte di Giovanni Ardizzone, 21 anni, studente di
medicina.
27 ottobre 1962 Morte di Enrico Mattei. A Bascapè
(Pavia), cade l'aereo personale e muore il presidente dell'Ente nazionale
idrocarburi (Eni) Enrico Mattei. Anche se le inchieste giudiziarie non hanno
dato risultati definitivi, è probabile un ruolo della mafia nella preparazione
dell'"incidente" che ha determinato la scomparsa di Mattei, impegnato
in una politica energetica concorrenziale con quella delle grandi società
petrolifere.
30 giugno 1963 Strage di Ciaculli. Nella mattinata, a
Villabate (Palermo), un'auto imbottita di tritolo esplode davanti al garage del
capomafia Giovanni Di Peri, uccidendo, assieme al guardiano del garage Pietro
Cannizzaro, il fornaio Giuseppe Tesauro, che passava nel momento
dell'esplosione.
Nel pomeriggio, strage di Ciaculli (borgata di Palermo), regno della famiglia mafiosa dei Greco. Era in corso una sanguinosa guerra di mafia tra i Greco e i fratelli La Barbera. Una Giulietta al tritolo, destinata ad esplodere vicino all'abitazione di mafiosi della zona, scoppia uccidendo 7 rappresentanti delle forze dell'ordine accorsi sul posto, in seguito a una chiamata telefonica. Muoiono il tenente dei Carabinieri Mario Malausa, i marescialli dei Carabinieri Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, il maresciallo dell'Esercito Pasquale Nuccio, i carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il soldato Giorgio Ciacci. Dopo la strage comincia a operare la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia in Sicilia, costituita nel 1961.
Nel pomeriggio, strage di Ciaculli (borgata di Palermo), regno della famiglia mafiosa dei Greco. Era in corso una sanguinosa guerra di mafia tra i Greco e i fratelli La Barbera. Una Giulietta al tritolo, destinata ad esplodere vicino all'abitazione di mafiosi della zona, scoppia uccidendo 7 rappresentanti delle forze dell'ordine accorsi sul posto, in seguito a una chiamata telefonica. Muoiono il tenente dei Carabinieri Mario Malausa, i marescialli dei Carabinieri Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, il maresciallo dell'Esercito Pasquale Nuccio, i carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il soldato Giorgio Ciacci. Dopo la strage comincia a operare la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia in Sicilia, costituita nel 1961.
3 settembre 1964Omicidio
di Vittorio Tiralongo. A Selva dei Molini (Bolzano), cade in un'imboscata tesa
da estremisti altoatesini il carabiniere Vittorio
Tiralongo.
26 agosto 1965 L'attentato
alla stazione dei Carabinieri di Sesto Pusteria (Bolzano). Muoiono i
carabinieri Palmerio
Ariu e Luigi
De Gennaro.
24 marzo 1966 Omicidio di Carmelo Battaglia. A Tusa
(Messina), è ucciso il sindacalista Carmelo Battaglia. Assessore comunale
socialista, faceva parte della cooperativa di pascolo "Risveglio
alesino".
27 aprile 1966 Morte di Paolo Rossi. All'Università
di Roma avvengono scontri fra studenti sinistra e di destra; lo studente di
sinistra Paolo Rossi, colpito da malore, precipita e muore.
23 maggio 1966 Omicidio
di Bruno Bolognesi. Passo Vizze (Bolzano), rimane ucciso da un ordigno il
finanziere Bruno
Bolognesi.
24 luglio 1966 L'attentato
ai finanzieri Salvatore Cabitta e Giuseppe D'Ignoti. A S. Martino di Casies
(Bolzano), i finanzieri Salvatore
Cabitta e Giuseppe
D'Ignoti cadono in un'imboscata tesa da terroristi separatisti sudtirolesi.
9 settembre 1966 La
strage di Malga Sasso (Bolzano). Muoiono in un attentato dinamitardo ad una
caserma della Guardia di finanza il finanziere Martino
Cossu, il tenente Franco
Petrucci e il vicebrigadiere Eriberto
Volgger.
2 febbraio 1967 Omicidio di Nicola Mignona. A
Campobasso, è ucciso in una sparatoria con un pregiudicato l'appuntato dei
Carabinieri Nicola Mignona.
25 giugno 1967 La
strage di Cima Vallona. A S. Nicolò di Comelico (Bolzano), il Fronte
clandestino per la liberazione dell'Alto Adige (Bas-Befreiungsausschuss
Südtirol) colloca dell'esplosivo su un traliccio, minando l'unica via di
accesso: muoiono il capitano dei Carabinieri Francesco
Gentile, i paracadutisti Mario
Di Lecce e Olivo
Dordi e l'alpino Armando
Piva.
30 settembre 1967 L'attentato
alla stazione di Trento. Nella stazione di Trento, sul treno Alpen-Express
proveniente da Innsbruck, il brigadiere di pubblica sicurezza Filippo
Foti e la guardia scelta Edoardo
Martini muoiono nel tentavano di disinnescare un ordigno.
29 dicembre 1967 Omicidio di Giuseppe Piani. A Torre
del Greco (Napoli), è ucciso l'appuntato dei Carabinieri Giuseppe Piani.
2 dicembre 1968 Morti di Avola. Ad Avola (Siracusa),
durante uno sciopero di braccianti l'intervento delle forze dell'ordine provoca
la morte di due manifestanti, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia, e 48 feriti.
27 febbraio 1969 Morte di Domenico Congedo. A Roma,
nel corso di una manifestazione contro la visita di Nixon in Italia, muore
precipitando dal cornicione dell'Università occupata, lo studente Domenico
Congedo, di 23 anni.
9 aprile 1969 Morti di Battipaglia. A Battipaglia
(Salerno), durante una manifestazione per la chiusura di due stabilimenti che
davano lavoro a 800 operai, la folla assalta il municipio. Reparti di polizia
aprono il fuoco sui manifestanti. Due morti: Teresa Ricciardi, che si era
affacciata al balcone, e Carmine Citro, che era in strada, e decine di feriti.
27 aprile 1969 Omicidio di Orazio Costantino. Nelle
campagne di Altavilla Milicia (Palermo), nel corso di un'operazione per la
cattura degli autori di un'estorsione, viene ucciso il carabiniere Orazio
Costantino.
13 settembre 1969 Morte di Alberto Muraro. A Padova,
il portinaio Alberto Muraro cade dalla tromba delle scale. Testimone del caso
Fachini-Juliano (quest'ultimo commissario della Polizia trasferito da Padova
mentre indagava su attentati compiuti da militanti di Ordine nuovo). Il caso
verrà archiviato come incidente nonostante i molti dubbi.
27 ottobre 1969 Omicidio di Cesare Pardini. A Pisa,
negli scontri fra polizia e militanti della sinistra che protestano contro le
attività dei neofascisti e contro la dittatura in Grecia, muore lo studente
Cesare Pardini, colpito da un candelotto lacrimogeno.
19 novembre 1969 Omicidio
di Antonio Annarumma. Durante una manifestazione a Milano muore l'agente di
Pubblica Sicurezza Antonio
Annarumma.
10 dicembre 1969 Strage di viale Lazio. A Palermo, un
commando di killer travestiti da agenti della polizia – Totò Riina, Bernardo
Provenzano, Calogero Bagarella, della famiglia dei Corleonesi, e Damiano Caruso
della famiglia mafiosa di Riesi – fa irruzione negli uffici dell'impresa Moncada,
situata in viale Lazio, sparando all'impazzata. Nel conflitto a fuoco muoiono
Michele Cavataio, Calogero Bagarella e tre impiegati dell'impresa. La strage di
viale Lazio chiude una fase storica della mafia siciliana e cambia gli
equilibri e i progetti futuri di Cosa nostra, aprendo le porte all'ascesa dei
Corleonesi nel dominio su Palermo.
12 dicembre 1969 La
strage di piazza Fontana. Milano: muoiono 17 persone e circa 90 restano
ferite. Lo stesso giorno scoppiano tre ordigni a Roma, due sull'Altare della
Patria e uno nell'agenzia della Banca nazionale del lavoro.
15 dicembre 1969 Giuseppe Pinelli – esponente dei
movimenti anarchici milanesi – rimane ucciso precipitando dalla finestra
dell'ufficio della Questura di Milano ove era sottoposto a interrogatorio
nell'ambito delle indagini sulla strage
di piazza Fontana.
18 aprile 1970Omicidio di Ugo Venturini. A Genova, un
comizio del Msi è contestato da militanti di sinistra, che lanciano oggetti
contundenti. L'operaio Ugo Venturini, militante del Msi di 30 anni, viene
colpito da una bottiglia piena di sabbia lanciata da contestatori. Morirà il 1°
maggio.
luglio 1970-febbraio 1971 Rivolta
di Reggio Calabria. Il 15 luglio, a Reggio Calabria, nella notte viene
trovato morto il sindacalista della Cgil Bruno Labate. Il 16 luglio inizia la
rivolta di Reggio Calabria.
15 luglio 1970 Morte
di Bruno Labate. A Reggio Calabria, durante il secondo giorno di rivolta per il
capoluogo regionale, muore il ferroviere Bruno Labate.
18 luglio 1970 Assalto
alla questura. A Reggio Calabria, dopo i funerali della prima vittima della
rivolta, Bruno Labate, i dimostranti assaltano la questura.
22 luglio 1970 La
strage di Gioia Tauro.Attentato al treno Freccia del Sud a Gioia Tauro
(Reggio Calabria), collegato con la rivolta di Reggio Calabria: 6 morti e circa
70 feriti.
6 settembre 1970 Attentati dinamitardi. A Reggio Calabria, durante la rivolta per il capoluogo, vengono compiuti quattro attentati dinamitardi contro esponenti politici e delle forze dell'ordine.
6 settembre 1970 Attentati dinamitardi. A Reggio Calabria, durante la rivolta per il capoluogo, vengono compiuti quattro attentati dinamitardi contro esponenti politici e delle forze dell'ordine.
16 settembre 1970 Omicidio di Mauro De Mauro. A
Palermo, scompare il giornalista Mauro De Mauro, del quotidiano «L'Ora». Il
delitto è stato messo in relazione con un'inchiesta che De Mauro si accingeva a
svolgere sulla morte del presidente dell'Eni Enrico Mattei e con il fallito
golpe Borghese del 1970.
17 settembre 1970 Omicidio
di Angelo Campanella e morte di Vincenzo Curigliano. A Reggio Calabria, durante
la fase più acuta della rivolta per il capoluogo, viene ucciso un conducente di
autobus, Angelo Campanella, e muore un poliziotto, Vincenzo Curigliano.
15 ottobre 1970 Presidio militare della ferrovia. Lungo la linea ferroviaria Lamezia Terme-Reggio Calabria vengono schierati i militari dell'esercito a causa dei numerosissimi attentati dinamitardi collegati alla rivolta per il capoluogo.
15 ottobre 1970 Presidio militare della ferrovia. Lungo la linea ferroviaria Lamezia Terme-Reggio Calabria vengono schierati i militari dell'esercito a causa dei numerosissimi attentati dinamitardi collegati alla rivolta per il capoluogo.
12 dicembre 1970 Omicidio di Saverio Santarelli. A
Milano, durante cariche della polizia a una manifestazione, muore lo studente
di sinistra Saverio Saltarelli, colpito da un candelotto lacrimogeno.
12 gennaio 1971 Omicidio di Antonio Bellotti. A
Reggio Calabria, nel corso di una sassaiola contro un treno che riporta a
Padova un reparto Celere, è colpito al capo e muore dopo 16 giorni di coma
Antonio Bellotti, 19 anni, agente di pubblica sicurezza.
16 gennaio 1971 Omicidio di Antonio Bellotti. A Reggio Calabria, nella fase terminale della rivolta per il capoluogo, viene ucciso il poliziotto Antonio Bellotti.
4 febbraio 1971 Omicidio di Giuseppe Malacaria. A Catanzaro, durante una manifestazione antifascista connessa alla rivolta per il capoluogo, viene ucciso il muratore Giuseppe Malacaria.
26 marzo 1971 Omicidio di Alessandro Floris. A Genova durante una rapina viene assassinato da militanti del gruppo terroristico "XXII ottobre" il portavalori Alessandro Floris.
16 gennaio 1971 Omicidio di Antonio Bellotti. A Reggio Calabria, nella fase terminale della rivolta per il capoluogo, viene ucciso il poliziotto Antonio Bellotti.
4 febbraio 1971 Omicidio di Giuseppe Malacaria. A Catanzaro, durante una manifestazione antifascista connessa alla rivolta per il capoluogo, viene ucciso il muratore Giuseppe Malacaria.
26 marzo 1971 Omicidio di Alessandro Floris. A Genova durante una rapina viene assassinato da militanti del gruppo terroristico "XXII ottobre" il portavalori Alessandro Floris.
5 maggio 1971 Omicidio di Pietro Scaglione e Antonino
Lo Russo. A Palermo, sono uccisi il procuratore della Repubblica Pietro
Scaglione e il suo autista Antonino Lo Russo.
17 settembre 1971 Omicidio
di Carmine Jaconis. A Reggio Calabria, in occasione di una manifestazione per
commemorare la seconda vittima della rivolta, Angelo Campanella, viene ucciso
il barista Carmine Jaconis.
14 dicembre 1971 Omicidio
di Giovanni Persoglio Gamalero. A Marina di Pisa un ordigno uccide lo studente
universitario Giovanni
Persoglio Gamalero.
11 marzo 1972 Omicidio di Giuseppe Tavecchio. A
Milano, nel corso di violenti scontri tra estremisti di destra e polizia, dopo
il divieto di una manifestazione della "maggioranza silenziosa",
viene occasionalmente colpito a morte mentre transita nelle vicinanze Giuseppe
Tavecchio, di 60 anni, pensionato.
15 marzo 1972 Morte di Giangiacomo Feltrinelli. A
Milano, muore l'editore Giangiacomo Feltrinelli, ucciso dall'ordigno esplosivo
da lui predisposto.
5 maggio 1972 Morte di Franco Serantini. A Pisa,
mentre manifesta contro un corteo del Msi, negli scontri tra polizia e
manifestanti viene gravemente ferito dalle forze dell'ordine lo studente
anarchico Franco Serantini, di 21 anni. Incarcerato e privo di assistenza,
morirà due giorni dopo.
17 maggio 1972 Omicidio
di Luigi Calabresi. A Milano è assassinato il commissario capo di pubblica
sicurezza Luigi
Calabresi.
31 maggio 1972 La
strage di Peteano. A Sagrado di Peteano (Gorizia) muoiono il brigadiere Antonio
Ferraro e due carabinieri, Donato
Poveromo e Franco
Dongiovanni. Altri due carabinieri rimangono gravemente feriti.
7 luglio 1972 Omicidio di Carlo Falvella. A Salerno,
in uno scontro tra opposte fazioni, muore lo studente militante del Fuan
(organizzazione degli universitari di destra) Carlo Falvella, di 21 anni.
25 agosto 1972 Omicidio di Mariano Lupo. A Parma,
militanti neofascisti uccidono Mariano Lupo, di Lotta continua.
21 ottobre 1972 Attentati ai treni per Reggio.
Manifestazione nazionale dei sindacati a Reggio Calabria. Un ordigno viene
collocato sul treno speciale che porta dal nord i metalmeccanici. Nella notte
10 ordigni provocano danni lungo la linea ferroviaria.
22 ottobre 1972 Attentati dinamitardi. Lungo le linee ferroviarie dirette a Reggio Calabria, dove si svolge una conferenza sindacale di risposta alla rivolta per il capoluogo, sono compiuti numerosi attentati dinamitardi.
22 ottobre 1972 Attentati dinamitardi. Lungo le linee ferroviarie dirette a Reggio Calabria, dove si svolge una conferenza sindacale di risposta alla rivolta per il capoluogo, sono compiuti numerosi attentati dinamitardi.
27 ottobre 1972 Omicidio di Giovanni Spampinato. A
Ragusa, viene ucciso il cronista del giornale «L'Ora» Giovanni Spampinato, di
27 anni. Il delitto è opera del giovane Roberto Cambria, figlio del presidente
del tribunale, ed è frutto dei rapporti conflittuali tra neofascisti, servizi
segreti e ambienti criminali, su cui Spampinato indagava.
27 dicembre 1972 Omicidio di Giovanni Ventra. A
Cittanova (Reggio Calabria), è ucciso da un proiettile vagante Giovanni Ventra,
consigliere comunale del Pci, durante un'imboscata a un uomo del clan
Facchineri.
23 gennaio 1973 Omicidio di Roberto Franceschi. A
Milano, dinanzi all'Università "Luigi Bocconi", è mortalmente ferito
alla nuca da un proiettile esploso da un agente di Polizia lo studente Roberto
Franceschi, del Movimento studentesco; morirà alcuni giorni dopo senza aver
ripreso conoscenza.
21 febbraio 1973 Omicidio di Vincenzo Caporale. A
Napoli, ferito da un candelotto durante un corteo contro la legge sul fermo di
polizia, muore qualche giorno dopo lo studente Vincenzo Caporale, di 19 anni.
12 aprile 1973 Omicidio
di Antonio Marino. A Milano, negli scontri fra forze dell'ordine e militanti
del Movimento sociale italiano, muore la guardia di pubblica sicurezza Antonio
Marino, ucciso da una bomba.
16 aprile 1973 Il
rogo di Primavalle. A Roma muoiono i fratelli Virgilio
e Stefano
Mattei, figli del segretario della sezione di Primavalle del Movimento
sociale italiano, in un attentato incendiario alla loro abitazione.
17 maggio 1973 La
strage alla questura. A Milano, dinanzi alla questura, nel corso di una
manifestazione commemorativa di Luigi
Calabresi, un militante dell'estrema destra lancia una bomba tra la folla.
Rimangono uccisi Felicia
Bartolozzi, Gabriella
Bortolon, Federico
Masarin e Giuseppe
Panzino. Circa 50 i feriti.
31 luglio 1973 Morte di Giuseppe Santostefano. A Reggio Calabria, durante i tafferugli a margine di un comizio del Partito comunista italiano, muore un simpatizzante del Movimento sociale italiano, Giuseppe Santostefano.
31 luglio 1973 Morte di Giuseppe Santostefano. A Reggio Calabria, durante i tafferugli a margine di un comizio del Partito comunista italiano, muore un simpatizzante del Movimento sociale italiano, Giuseppe Santostefano.
17 dicembre 1973 Strage dell'aeroporto di Fiumicino.
Nell'aeroporto di Roma-Fiumicino, militanti di un commando palestinese di
"Settembre nero" lanciano bombe al fosforo in un aereo della PanAm,
uccidendo 30 persone (tra queste quattro italiani: Raffaele Narciso, Giuliano
De Angelis, la moglie Emma Zanghi e la loro figlioletta Monica De Angelis). Muore
anche Antonio Zara, della Guardia di finanza, che tenta di opporsi. Si
impadroniscono quindi di un aereo Lufthansa, facendovi salire alcuni ostaggi, e
costringono l'equipaggio al decollo. A bordo dell'aereo Lufthansa uccidono il
tecnico della società Asa, Domenico Ippoliti, il cui corpo è abbandonato sulla
pista di Atene, dove l'aereo fa scalo. Il giorno successivo, dopo che altri
aeroporti avevano rifiutato il permesso di atterrare, l'aereo si ferma
nell'aeroporto di Kuwait City, dove sono liberati gli ostaggi; i terroristi
sono arrestati e consegnati all'Olp. Di loro, compresa l'identità, non si sono
mai avute informazioni.
10 gennaio 1974 Omicidio di Angelo Sorino. Nella
borgata palermitana di San Lorenzo, è ucciso il maresciallo di polizia in
pensione Angelo Sorino, che collaborava con un collega in servizio a
un'inchiesta sulla mafia della zona.
6 febbraio 1974 Omicidio di Nicola Ruffo. A Bari, nel
corso di una rapina, è ucciso Nicola Ruffo, un macchinista delle ferrovie dello
Stato che tentava di difendere la titolare di una tabaccheria.
24 marzo 1974 Omicidio
di Lucio Terminiello. A Milano viene assassinato l'impiegato Lucio
Terminiello, erroneamente ritenuto un poliziotto in borghese, da un
esponente della destra extraparlamentare.
28 maggio 1974 La
strage di piazza della Loggia. A Brescia un ordigno provoca la morte di 8
persone e il ferimento di circa 100.
17 giugno 1974 L'attentato
di via Zabarella. A Padova, in un'incursione delle Brigate rosse nella sede
provinciale del Movimento sociale italiano, sono uccisi Graziano
Giralucci e Giuseppe
Mazzola.
4 agosto 1974 La
strage dell'Italicus. Nei pressi della stazione di S. Benedetto Val di
Sambro (Bologna), un ordigno posto sull'espresso 1486, diretto a Monaco di
Baviera, provoca 12 morti e circa feriti.
8 settembre 1974 Omicidio di Fabrizio Ceruso. A Roma,
nel quartiere di San Basilio, negli scontri con le forze dell'ordine, durante
un'occupazione di case organizzata dall'Autonomia operaia, muore Fabrizio
Ceruso, 19 anni, militante dell'Autonomia operaia.
14 ottobre 1974 Rapimento e omicidio di Emanuele Riboli. A Buguggiate (Varese), Emanuele Riboli, 17 anni, figlio di un piccolo imprenditore, è rapito dal clan Zagari (cosca della 'ndrangheta residente nel Varesotto). Dopo il versamento di una parte del riscatto richiesto, dal 13 dicembre 1974 i rapporti tra la famiglia a i rapitori si interruppero. Il ragazzo fu ucciso e il corpo non venne restituito. La vicenda ebbe un esito processuale molti anni dopo.
14 ottobre 1974 Rapimento e omicidio di Emanuele Riboli. A Buguggiate (Varese), Emanuele Riboli, 17 anni, figlio di un piccolo imprenditore, è rapito dal clan Zagari (cosca della 'ndrangheta residente nel Varesotto). Dopo il versamento di una parte del riscatto richiesto, dal 13 dicembre 1974 i rapporti tra la famiglia a i rapitori si interruppero. Il ragazzo fu ucciso e il corpo non venne restituito. La vicenda ebbe un esito processuale molti anni dopo.
15 ottobre 1974 Omicidio
di Felice Maritano. A Robbiano di Mediglia (Milano) Felice
Maritano, maresciallo dei Carabinieri, muore in un conflitto a fuoco con un
militante delle Brigate rosse.
20 ottobre 1974 Omicidio di Adelchi Argada. A Lamezia
Terme (Catanzaro), Adelchi Argada, militante di sinistra, è ucciso da militanti
di Avanguardia nazionale.
20 novembre 1974 Omicidio
di Fanny Dallari. A Savona, un ordigno esplode causando la morte di Fanny
Dallari e il ferimento di 14 persone.
5 dicembre 1974 Omicidio
di Andrea Lombardini. Ad Argelato (Bologna), il brigadiere dei Carabinieri Andrea
Lombardini muore in un conflitto a fuoco con militanti delle Brigate rosse.
24 gennaio 1975 L'assassinio
di Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo. A Empoli (Firenze), l'estremista di
destra Mario Tuti uccide il vicebrigadiere di pubblica sicurezza Leonardo
Falco e l'appuntato Giovanni
Ceravolo, giunti ad arrestarlo.
13 febbraio 1975 Sequestro di Tullio De Micheli. A
Comerio (Varese), viene rapito l'imprenditore Tullio De Micheli, che non farà
più ritorno. Il sequestro è attribuibile ad ambienti mafiosi.
28 febbraio 1975 Omicidio
di Mikaeli (Mikis) Mantakas. A Roma militanti di Potere operaio uccidono Mikaeli
(Mikis) Mantakas, militante greco del Fronte universitario d'azione
nazionale (Fuan).
13 marzo 1975 A Milano, militanti di Avanguardia
operaia aggrediscono Sergio Ramelli, militante del Fronte della gioventù.
Aprile 1975 Omicidio di Giuseppe, Michele e Domenico
Facchineri. A Cittanova (Reggio Calabria), in una faida sono uccisi Giuseppe
Facchineri e i figli Michele, di 12 anni, e Domenico, di 9.
14-15 aprile 1975 Omicidio
di Carlo Saronio. A Milano militanti di Potere operaio sequestrano l'ingegnere Carlo
Saronio, che muore per una dose letale di cloroformio.
16 aprile 1975 Omicidio di Claudio Varalli. A Milano,
in uno scontro tra opposte fazioni, un neofascista uccide lo studente di
sinistra Claudio Varalli.
17 aprile 1975 Omicidio di Giannino Zibecchi. A
Milano, nel corso di una manifestazione di protesta contro l'omicidio di
Claudio Varalli, durante una carica delle forze dell'ordine muore Giannino
Zibecchi, schiacciato da un automezzo.
17 aprile 1975 Omicidio di Tonino Micciché. A Torino,
durante gli scontri tra manifestanti per la morte di Varalli, muore l'operaio
Tonino Micciché, di 25 anni, colpito da un colpo di pistola sparato da una
guardia giurata.
19 aprile 1975 Omicidio di Rodolfo Boschi. A Firenze,
durante una manifestazione antifascista, muore Rodolfo Boschi, giovane
militante del Pci, colpito da un agente in borghese.
16 maggio 1975 Morte di Costantino Gennaro. A Napoli,
durante una manifestazione, è travolto e ucciso da un mezzo delle forze dell'ordine
il pensionato Costantino Gennaro, di 65 anni.
30 maggio 1975 Morte di Giovanni Piras. Ad Aversa
(Caserta), Giovanni Piras, dei Nuclei armati proletari, muore in un fallito
attentato nel manicomio giudiziario.
29 aprile 1975 Omicidio
di Sergio Ramelli. Sergio
Ramelli, militante del Fronte della gioventù, muore a Milano in seguito
all'aggressione subita il 13 marzo.
5 giugno 1975 Omicidio
di Giovanni D'Alfonso. L'industriale torinese Vittorio Vallarino Gancia è
sequestrato da un commando delle Brigate rosse. Il giorno successivo i
carabinieri scoprono il covo (presso la Cascina Spiotta di Acqui Terme,
Alessandria) dove l'industriale è detenuto. Nel conflitto a fuoco viene ferito
a morte l'appuntato Giovanni
D'Alfonso (che morirà l'11 giugno) e muore una dirigente delle Brigate
rosse.
12 giugno 1975 Omicidio di Alceste Campanile. A
Reggio Emilia, lo studente Alceste Campanile, aderente a Lotta continua, viene
ritrovato ucciso da due colpi di pistola sul greto di un torrente vicino a
Reggio Emilia. Nel 2007, il neofascista pentito Paolo Bellini si autoaccusa del
delitto. Il reato è però prescritto, come è stato confermato nel 2009 dalla
Corte d'assise d'appello di Bologna.
16 giugno 1975 Omicidio di Jolanda Palladino. A
Napoli, una manifestazione per festeggiare la vittoria elettorale del Pci è
fatta bersaglio di bottiglie incendiarie: rimane gravemente ferita Jolanda
Palladino, che morirà alcuni giorni dopo.
18 giugno 1975 Omicidio di Calogero Morreale A
Roccamena (Palermo), è ucciso Calogero Morreale, segretario socialista e
dirigente dell'Alleanza coltivatori. Era stato uno dei principali artefici
della vittoria delle sinistre alle elezioni comunali del 15 giugno.
2 luglio 1975 Omicidio di Gaetano Cappiello. A
Palermo, durante il rapimento dell'imprenditore Angelo Randazzo, è ucciso
l'agente di polizia Gaetano Cappiello.
3 luglio 1975 Omicidio di Francesco
Ferlaino. A Nicastro (Catanzaro), è ucciso l'avvocato generale dello Stato
presso la Corte d'appello Francesco
Ferlaino. Era stato presidente del tribunale che aveva processato numerosi
mafiosi.
8 luglio 1975 Omicidio di Annamaria Mantini. A Roma,
durante un'irruzione dell'antiterrorismo in un covo di Tor di Quinto, è uccisa
Anna Maria Mantini, dei Nap.
4 settembre 1975 Omicidio
di Antonio Niedda. Ponte di Brenta (Padova). L'appuntato di pubblica sicurezza Antonio
Niedda viene ucciso da un militante delle Brigate rosse durante un
controllo.
1° ottobre 1975 Omicidio di Rosaria Lopez. A Roma,
nella notte fra il 1° e il 2 ottobre sono ritrovate nel portabagagli di
un'automobile due ragazze: Rosaria Lopez, morta, e Donatella Colasanti, ferita.
Le ragazze erano state sequestrate per molte ore in una villetta del Circeo
(Latina), dove erano state seviziate e stuprate da tre giovani estremisti di
destra, Andrea Ghira, Gianni Guido e Angelo Izzo; poi, credute entrambe morte,
erano state chiuse nel portabagagli.
22 ottobre 1975 L'imboscata
a Pietrasanta. A Pietrasanta (Lucca), nel corso di un'operazione di polizia
giudiziaria, vengono uccisi da estremisti di sinistra tre agenti di pubblica
sicurezza: il vicebrigadiere Armando
Femiano, l'appuntato Giuseppe
Lombardi e il maresciallo Gianni
Mussi.
25 ottobre 1975 Omicidio di Alberto Brasili. A
Milano, in piazza San Babila, è ucciso da militanti dell'estrema destra
l'operaio Alberto Brasili.
29 ottobre 1975 Omicidio
di Mario Zicchieri. A Roma il sedicenne Mario
Zicchieri, militante del Fronte della gioventù, viene ucciso da un colpo di
fucile davanti alla sezione del Movimento sociale italiano del quartiere
Prenestino.
30 ottobre 1975 Omicidio di Antonio Corrado. A Roma,
scambiato per un militante di Lotta continua, è ucciso da militanti di estrema
destra Antonio Corrado, di 21 anni.
2 novembre 1975 Omicidio di Pier Paolo Pasolini. A
Ostia (Roma), Pier Paolo Pasolini è ucciso.
22 novembre 1975 Omicidio di Pietro Bruno. A Roma,
durante una manifestazione per la liberazione dell'Angola, l'intervento delle
forze dell'ordine provoca la morte di Pietro Bruno, diciottenne, militante di
Lotta continua.
5 gennaio 1976 Omicidio di Gerardo D'Arminio. Ad
Afragola (Napoli), è ucciso il maresciallo dei carabinieri Gerardo D'Arminio.
4 marzo 1976 Omicidio di Giuseppe Muscarella. A
Mezzojuso (Palermo), è ucciso Giuseppe Muscarella, dirigente dell'Alleanza
coltivatori. Aveva promosso una campagna per l'acquisto collettivo di
fertilizzanti rompendo il monopolio delle cosche e aveva proposto la
costituzione di una cooperativa.
14 marzo 1976 Omicidio di Mario Marotta. A Roma, è
ucciso accidentalmente dalla polizia, che stava inseguendo gli autori dell'attacco
all'Ambasciata di Spagna, Mario Marotta, di 52 anni.
7 aprile 1976 Omicidio di Mario Salvi. A Roma,
durante una manifestazione di giovani dell'Autonomia, l'intervento delle forze
dell'ordine provoca la morte di Mario Salvi. A sparare fu l'agente Domenico
Velluto e la vicenda è collegata con l'omicidio di Mauro Amato (8 luglio 1977).
27 aprile 1976 Omicidio di Gaetano Amoroso. A Milano,
militanti dell'estrema destra accoltellano tre esponenti dell'estrema sinistra:
dei tre Gaetano Amoroso, di 21 anni, morrà qualche giorno dopo per le ferite.
29 aprile 1976 Omicidio
di Enrico Pedenovi. A Milano un commando di Prima linea uccide l'avvocato Enrico
Pedenovi, membro del Comitato centrale del Movimento sociale italiano.
4 maggio 1976 Omicidio di Alberto Capua e di Vincenzo
Ranieri. A Melicuccà (Reggio Calabria), muoiono durante un tentativo di
rapimento il 73enne avvocato e possidente Alberto Capua (ex sindaco di
Melicuccà) e il suo autista Vincenzo Ranieri.
23 maggio 1976 Omicidio di Mario Ceretto. A Courgné
(Torino), è sequestrato Mario Ceretto ad opera di ambienti della 'ndrangheta.
Il suo corpo fu trovato 5 giorni dopo nelle campagne vicino a Orbassano.
28 maggio 1976 Omicidio di Luigi De Rosa. A Sezze
Romano (Latina), negli incidenti seguiti al comizio del deputato missino Sandro
Saccucci, rimane ucciso lo studente Luigi De Rosa, iscritto al Pci.
8 giugno 1976 L'attentato
a Francesco Coco. A Genova il giudice Francesco
Coco è ucciso insieme a due sottufficiali della sua scorta, Antioco
Deiana e Giovanni
Saponara, da militanti delle Brigate rosse.
7 luglio 1976 Strage dei ragazzi di Catania. A
Catania, scompaiono quattro ragazzi tra i 13 e i 15 anni: Giovanni La Greca,
Riccardo Cristaldi, Lorenzo Pace e Benedetto Zuccaro. Uno di loro aveva
scippato la madre di Nitto Santapaola. Saranno uccisi e gettati in un pozzo.
10 luglio 1976 Omicidio
di Vittorio Occorsio. A Roma viene ucciso il sostituto procuratore Vittorio
Occorsio da un commando di Ordine nuovo.
1° settembre 1976 Omicidio
di Francesco Cusano. A Biella, durante un servizio di vigilanza, il
vicecommissario aggiunto Francesco
Cusano è ucciso da militanti delle Brigate rosse.
5 settembre 1976 Omicidio di Pierantonio Castelnuovo.
A Lecco, durante una festa dell'«Unità», è picchiato a morte da
un gruppo di neofascisti Pietrantonio Castelnuovo, di 46 anni.
19 settembre 1976 Omicidio di Pasquale Cappuccio. A
Ottaviano (Napoli), è ucciso Pasquale Cappuccio, avvocato e segretario della
sezione comunista.
7 ottobre 1976 Omicidio di Vincenzo Macrì. A
Grotteria (Reggio Calabria), è sequestrato il farmacista Vincenzo Macrì; dopo
alcune settimane le forze dell’ordine individuano la prigione ma del Macrì non
vi è traccia e non sarà ritrovato.
10 dicembre 1976 Omicidio di Francesco Vinci. Nelle
campagne di Gioia Tauro (Reggio Calabria), è ucciso per errore, nel corso di un
conflitto tra clan rivali, il giovane Francesco Vinci.
14 dicembre 1976 Omicidio
di Prisco Palumbo. A Roma, durante un agguato dei Nuclei armati proletari al
funzionario dell'Ispettorato antiterroristico Alfonso Noce, rimane uccisa la
guardia di pubblica sicurezza Prisco
Palumbo.
15 dicembre 1976 L'attentato
a Vittorio Padovani e Sergio Bazzega. A Sesto S. Giovanni (Milano), durante una
perquisizione domiciliare nell'abitazione del brigatista rosso Walter Alasia
(che resta colpito a morte), sono uccisi il vicequestore Vittorio
Padovani e il maresciallo di pubblica sicurezza Sergio
Bazzega.
16 dicembre 1976 Omicidio
di Bianca Daller. A Brescia, una bomba posta a scopo terroristico sotto un
portico esplode tra la folla uccidendo un'insegnante di tedesco, Bianca
Daller, e ferendo una decina di altre persone.
18 febbraio 1977 Omicidio
di Lorenzo Forleo. A Carpenedolo (Brescia) l'appuntato dei Carabinieri Lorenzo
Forleo, nel tentativo di sventare un furto, viene ucciso da estremisti di
destra.
19 febbraio 1977 Omicidio
di Lino Ghedini. Sulla strada provinciale per Rho (Milano), durante un
pattugliamento, il brigadiere della pubblica sicurezza Lino
Ghedini è ucciso da un militante dei Gruppi di azione partigiana.
11 marzo 1977 Morte di Francesco Lorusso. A Bologna,
negli scontri tra forze dell'ordine e studenti di sinistra che contestano un
convegno di Comunione e liberazione, è ucciso lo studente di medicina Francesco
Lorusso, di Lotta continua.
12 marzo 1977 Omicidio
di Giuseppe Ciotta. A Torino il brigadiere di pubblica sicurezza Giuseppe
Ciotta è ucciso in un agguato rivendicato dalle Brigate combattenti-Prima
linea.
12 marzo 1977 Omicidio di Rocco Gatto. A Gioiosa
Jonica (Reggio Calabria), è ucciso Rocco Gatto, mugnaio, militante comunista
impegnato nella lotta contro la 'ndrangheta. Aveva subito tentativi di
estorsione e ricevuto minacce.
22 marzo 1977 Omicidio
di Claudio Graziosi. A Roma, la guardia di pubblica sicurezza Claudio
Graziosi, riconosciuti su un autobus due militanti dei Nuclei armati
proletari, tenta di assicurarli alla giustizia, rimanendone ucciso. I nappisti
fuggono tra la folla inseguiti dalle forze dell'ordine; nell'inseguimento
rimane ucciso Angelo Cerrai.
1° aprile 1977 Strage di Razzà. A Razzà di Taurianova
(Reggio Calabria), in un conflitto a fuoco davanti a una casa nella quale si
stava svolgendo un summit di mafia, vengono uccisi l'appuntato dei carabinieri
Stefano Condello e il carabiniere Vincenzo Caruso; sono uccisi anche Rocco e
Vincenzo Avignone
21 aprile 1977 Omicidio
di Settimio Passamonti. All'Università di Roma "La Sapienza" e nelle
zone limitrofe, gravi scontri provocati da gruppi di autonomi; muore l'allievo
sottufficiale di pubblica sicurezza Settimio
Passamonti.
28 aprile 1977 Omicidio
di Fulvio Croce. A Torino un commando delle Brigate rosse uccide il presidente
del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Torino, Fulvio
Croce, che aveva assunto la difesa d'ufficio dei brigatisti processati.
4 maggio 1977 Omicidio di Pasquale Polverino. A
Napoli, è ucciso durante una rapina il cameriere Pasquale Polverino.
12 maggio 1977 Omicidio
di Giorgiana Masi. A Roma viene vietata una manifestazione organizzata dal
Partito radicale. Negli scontri rimane uccisa la studentessa Giorgiana
Masi.
14 maggio 1977 Omicidio
di Antonio Custra. A Milano, durante una manifestazione organizzata
dall'Autonomia operaia per protestare contro la morte di Giorgiana Masi, viene
ucciso a colpi d'arma da fuoco il vicebrigadiere di pubblica sicurezza Antonio
Custra.
30 giugno 1977 Omicidio di Remo Pietroni. A Firenze,
la guardia giurata Remo Pietroni è uccisa da tre giovani del Fronte della
gioventù, che sorprende mentre preparano un attentato.
1° luglio 1977 Morte di Antonio Lo Muscio. A Roma,
Antonio Lo Muscio, dei Nuclei armati proletari, è ucciso in un conflitto a
fuoco con le forze dell'ordine.
8 luglio 1977 Omicidio
di Mauro Amato. A Roma, lo studente Mauro
Amato è ucciso per errore in un ristorante da esponenti di Lotta armata per
il comunismo, che lo hanno scambiato per il suo commensale, Domenico Velluto,
agente di custodia.
27 agosto 1977 Sequestro di Mariangela Passiatore. A
Brancaleone (Reggio Calabria), dove si trova in vacanza con la famiglia, è
sequestrata Mariangela Passiatore, di 44 anni, che non sarà più ritrovata.
15 luglio 1977 Omicidio di Donald Mackay. A Sidney
(Australia), è ucciso Donald Mackay, agente della squadra antidroga che aveva
arrestato quattro persone di origini italiane.
20 agosto 1977 Omicidio di Giuseppe Russo e di
Filippo Costa. A Corleone (Palermo), nella piazza del borgo di Ficuzza, sono
uccisi l'ex colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e l'insegnante Filippo
Costa, che lo accompagna. L'omicidio è stato collegato con le indagini del
colonnello Russo sul sequestro dell'esattore Corleo e con altre indagini.
29 settembre 1977 Omicidio di Elena Pacinelli. A
Roma, in piazza Igea (oggi piazza Walter Rossi) da un'auto vengono sparati
colpi di pistola contro un gruppo di giovani di sinistra. È colpita mortalmente
la studentessa Elena Pacinelli, di 19 anni.
30 settembre 1977 Omicidio
di Walter Rossi. A Roma lo studente Walter
Rossi, di Lotta continua, viene ucciso da un proiettile nel corso di una
manifestazione.
1° ottobre 1977 Omicidio
di Roberto Crescenzio. A Torino, durante la protesta per l'uccisione di Walter
Rossi, viene ucciso lo studente Roberto
Crescenzio.
28 novembre 1977 Omicidio di Benedetto Petrone. A
Bari, durante una "caccia all'uomo", alcuni neofascisti uccidono a
coltellate Benedetto Petrone, iscritto alla federazione giovanile del Pci.
29 novembre 1977 Omicidio
di Carlo Casalegno. A Torino il vicedirettore del quotidiano «La Stampa», Carlo
Casalegno, muore in seguito all'attentato delle Brigate rosse del 16
novembre.
30 novembre 1977 Omicidio di Attilio Bonincontro. A
Palermo, un commando di killer uccide il maresciallo degli agenti di custodia
dell'Ucciardone Attilio Bonincontro.
28 dicembre 1977 Omicidio di Angelo Pistolesi. A
Roma, è ucciso da ignoti davanti alla propria abitazione l'impiegato Angelo
Pistolesi, di 31 anni, iscritto al Msi-Dn.
4 gennaio 1978 Omicidio
di Carmine De Rosa. A Piedimonte S. Germano (Frosinone) è ucciso in un agguato Carmine
De Rosa, capo dei servizi di sicurezza della Fiat di Cassino.
Rivendicazione degli Operai armati per il comunismo.
7 gennaio 1978 L'agguato
di via Acca Larentia. A Roma un gruppo dei Nuclei armati di contropotere
territoriale apre il fuoco contro l'ingresso della sezione del Movimento
sociale italiano di via Acca Larentia uccidendo due giovani, Franco
Bigonzetti e Francesco
Ciavatta. Negli scontri con le forze dell'ordine che seguono all'agguato
muore un terzo giovane di destra, Stefano
Recchioni.
20 gennaio 1978 Omicidio
di Fausto Dionisi. A Firenze, nei pressi del carcere delle Murate, nel
tentativo di far evadere dei detenuti, un gruppo di Prima linea uccide
l'appuntato di pubblica sicurezza Fausto
Dionisi.
26 gennaio 1978 Omicidio di Ugo Triolo. A Corleone
(Palermo), viene ucciso l'avvocato Ugo Triolo, vicepretore onorario di Prizzi
(Palermo). In precedenza aveva ricevuto intimidazioni.
28 gennaio 1978 Omicidio
di Giorgio Corbelli. A Roma, nel tentativo di sventare una rapina organizzata
da estremisti di sinistra alla propria gioielleria, muore Giorgio
Corbelli.
10 febbraio 1978 Omicidio
di Gianfranco Spighi. A Prato il notaio Gianfranco
Spighi è ucciso da un nucleo di Lotta armata per il comunismo.
14 febbraio 1978 Omicidio
di Riccardo Palma. A Roma il giudice Riccardo
Palma è ucciso da un "gruppo di fuoco" delle Brigate rosse.
21 febbraio 1978 Omicidio
di Franco Battagliarin. A Venezia, in un attentato dinamitardo alla sede del
quotidiano «Il Gazzettino», muore la guardia giurata Franco
Battagliarin. Rivendicazione di Ordine nuovo.
28 febbraio 1978 Omicidio
di Roberto Scialabba. A Roma, per vendicare i morti dell'agguato
di via Acca Larentia, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono Roberto
Scialabba, di Lotta continua.
10 marzo 1978 Omicidio
di Rosario Berardi. A Torino, il maresciallo di pubblica sicurezza Rosario
Berardi, già in servizio all'antiterrorismo, viene ucciso da un commando
delle Brigate rosse.
16 marzo 1978 La
strage di via Fani e il sequestro Moro. A Roma, in via Fani, Aldo
Moro è rapito dalle Brigate rosse e vengono uccisi i cinque uomini della
sua scorta: i carabinieri Domenico
Ricci e Oreste
Leonardi e i poliziotti Raffaele
Iozzino, Giulio
Rivera e Francesco
Zizzi.
18 marzo 1978 Omicidio
di Fausto e Iaio. A Milano, i giovani Fausto
Tinelli e Lorenzo
(Iaio) Iannucci vengono uccisi da killer rimasti ignoti.
11 aprile 1978 Omicidio
di Lorenzo Cutugno. A Torino, l'agente di custodia Lorenzo
Cutugno è ucciso da un commando delle Brigate rosse. Prima di morire spara
e ferisce un brigatista.
20 aprile 1978 Omicidio
di Francesco Di Cataldo. A Crescenzago (Milano) Francesco
Di Cataldo, maresciallo maggiore scelto degli agenti di custodia di San
Vittore, è ucciso dalle Brigate rosse-colonna "Walter Alasia".
9 maggio 1978 Aldo
Moro è ucciso dalle Brigate rosse; il corpo viene ritrovato a Roma in via
Caetani.
9 maggio 1978 Omicidio di Giuseppe Impastato. Nei
pressi di Cinisi (Palermo), sui binari della ferrovia Trapani-Palermo, vengono
trovati i resti di Giuseppe
(Peppino) Impastato, dilaniato da un'esplosione. Proveniente da una
famiglia mafiosa, giovanissimo aveva rotto con il padre e la parentela e
avviato un'attività antimafia, impegnandosi nei gruppi di Nuova sinistra e
conducendo campagne di denuncia e mobilitazione, assieme a un'intensa attività
culturale, negli ultimi anni attraverso i microfoni di Radio Aut. Era candidato
alle elezioni comunali in una lista di Democrazia proletaria.
22 maggio 1978 Omicidio di Giuseppe Sirchia e di
Giacoma Gambino. A Palermo, sono uccisi il capomafia Giuseppe Sirchia e sua
moglie Giacoma Gambino. Sirchia, sapendosi in pericolo, era solito farsi
accompagnare dalla moglie perché pensava che i mafiosi non avrebbero ucciso una
donna.
6 giugno 1978 Omicidio
di Antonio Santoro. A Udine, il Maresciallo Maggiore scelto degli agenti di
custodia Antonio
Santoro è ucciso dai Proletari armati per il comunismo.
17 giugno 1978 Omicidio di Giampiero Caciani. A Roma,
è ucciso nella sua abitazione, con colpi sparati attraverso la finestra,
Gianpiero Caciani, di 32 anni. L'azione è rivendicata da un gruppo che si
definisce Nucleo antieroina.
21 giugno 1978 Omicidio
di Antonio Esposito. A Genova un commando delle Brigate rosse assassina il
commissario capo di pubblica sicurezza Antonio
Esposito.
30 giugno 1978 Omicidio
di Roberto Girondi. Muore, in seguito alle ferite riportate a causa
dell'esplosione di un ordigno, avvenuta il 23 giugno, Roberto
Girondi.
29 agosto 1978 Omicidio di Antonio Esposito
Ferraioli. A Pagani (Salerno), uccisione di Antonio Esposito Ferraioli, di 23
anni. Delegato sindacale della Cgil presso la Fatme, aveva denunciato la
pessima qualità delle carni fornite alla mensa aziendale, provenienti dalla
macellazione clandestina.
26 settembre 1978 Omicidio di Salvatore Castelnuovo.
A Bolognetta (Palermo), è ucciso il vigile urbano Salvatore Castelbuono; il
movente è probabilmente nell'aver egli fornito agli organi di polizia
giudiziaria elementi utili per l'individuazione di alcuni latitanti.
28 settembre 1978 Omicidio
di Ivo Zini. A Roma, Ivo
Zini, simpatizzante di sinistra, è ucciso a colpi di arma da fuoco davanti
ad una sezione del Partito comunista italiano. Rivendicazione dei Nuclei armati
rivoluzionari.
28 settembre 1978 Omicidio
di Piero Mario Coggiola. A Torino un commando delle Brigate rosse uccide Piero
Mario Coggiola, dirigente della Lancia Fiat di Chivasso.
30 settembre 1978 Omicidio di Claudio Miccoli. A
Napoli, lo studente Claudio Miccoli, 20 anni, pacifista e consigliere del WWF,
interviene per sedare una rissa tra esponenti di opposte fazioni; viene
aggredito e bastonato da un gruppo di appartenenti ai Nuclei armati
rivoluzionari. Muore dopo cinque giorni di agonia.
10 ottobre 1978 Omicidio
di Girolamo Tartaglione. A Roma, un commando delle Brigate rosse uccide il
magistrato Girolamo
Tartaglione, direttore degli affari penali del Ministero di grazia e
giustizia.
11 ottobre 1978 Omicidio
di Alfredo Paolella. A Napoli, un gruppo di Prima linea uccide Alfredo
Paolella, docente di Antropologia criminale e collaboratore del Ministero
di grazia e giustizia.
8 novembre 1978 L'attentato
a Fedele Calvosa. A Patrica (Frosinone), muoiono in un agguato il procuratore
capo della Repubblica, Fedele
Calvosa, l'autista Luciano
Rossi e l'agente di custodia Giuseppe
Pagliei. Rivendicazione delle Formazioni comuniste combattenti.
9 novembre 1978 Omicidio di Paolo Giorgetti. A Meda
(Monza-Brianza), rapito e ucciso lo studente Paolo Giorgetti, 16 anni, figlio
di un mobiliere.
1° dicembre 1978 Omicidio
di Domenico Bornazzini, Carlo Lombardi e Piero Magri. A Milano, dopo un
diverbio per motivi politici, vengono uccisi da militanti di Prima linea il
commerciante Domenico
Bornazzini, il macellaio Carlo
Lombardi e l'autista Piero
Magri.
14 dicembre 1978 Omicidio
di Enrico Donati. A Roma, in un locale viene ucciso Enrico
Donati. Guerriglia comunista ammette l'errore; il vero obiettivo era uno
spacciatore di eroina.
15 dicembre 1978 L'attentato
a Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu. A Torino, un commando delle Brigate
rosse uccide le guardie di pubblica sicurezza Salvatore
Lanza e Salvatore
Porceddu.
5 gennaio 1979 Omicidio di Carmelo Di Giorgio e di
Primo Perdoncini. A Rizziconi (Reggio Calabria), sono uccisi Carmelo Di Giorgio
e Primo Perdoncini, operai della Montresor e Morselli di Verona. Avevano
acquistato agrumi dai produttori di Gioia Tauro, turbando il mercato
controllato dalla 'ndrangheta.
10 gennaio 1979 Omicidio
di Stefano Cecchetti. A Roma, durante una manifestazione, negli scontri con la
polizia muore il giovane di destra Alberto Giaquinto. Nel quartiere Monte Sacro
da un'auto in corsa si spara su un gruppo di giovani di destra; muore lo
studente Stefano
Cecchetti.
11 gennaio 1979 Omicidio di Filadelfo Aparo. A
Palermo, è ucciso il sottufficiale di pubblica sicurezza Filadelfo Aparo,
impegnato in indagini di mafia.
19 gennaio 1979 Omicidio
di Giuseppe Lorusso. A Torino, l'agente di custodia Giuseppe
Lorusso è ucciso a colpi di pistola. Rivendicazione di Prima linea.
24 gennaio 1979 Omicidio
di Guido Rossa. A Genova militanti delle Brigate rosse uccidono Guido
Rossa, operaio sindacalista dell'Italsider e militante della Cgil, che
aveva denunciato un fiancheggiatore.
29 gennaio 1979 Omicidio
di Emilio Alessandrini. A Milano, militanti di Prima linea uccidono il
sostituto procuratore della Repubblica Emilio
Alessandrini.
9 febbraio 1979 Omicidio di Antonino Tripodo e Rocco
Giuseppe Barillà. A Reggio Calabria, sono uccisi Antonino Tripodo e Rocco
Giuseppe Barillà, per avere dato un passaggio in auto al sorvegliato speciale
Rocco D'Agostino.
16 febbraio 1979 Omicidio
di Pierluigi Torregiani. A Milano, in una rapina operata dai Proletari armati
per il comunismo, è assassinato l'orefice Pierluigi
Torregiani e ferito il figlio Alberto.
16 febbraio 1979 Omicidio
di Lino Sabbadin. A S. Maria di Sala (Venezia), militanti dei Proletari armati
per il comunismo uccidono il commerciante Lino
Sabbadin.
23 febbraio 1979 Omicidio
di Rosario Scalia. A Barzanò (Como), durante una rapina in banca eseguita dai
Comitati comunisti rivoluzionari, è uccisa la guardia giurata Rosario
Scalia.
26 gennaio 1979 Omicidio di Mario Francese. A
Palermo, è ucciso Mario Francese, cronista del «Giornale di Sicilia». Si era
interessato di speculazioni mafiose nei lavori della costruzione della diga
Garcia e aveva documentato l'ascesa del gruppo dei Corleonesi.
9 marzo 1979 Omicidio
di Emanuele Iurilli. A Torino, in uno scontro a fuoco tra poliziotti e
militanti di Prima linea, muore accidentalmente lo studente Emanuele
Iurilli.
9 marzo 1979 Omicidio di Michele Reina. A Palermo, è
ucciso il segretario provinciale democristiano Michele Reina. Il delitto
potrebbe essere messo in relazione con i tentativi dell'uomo politico di intrecciare
rapporti con l'opposizione.
13 marzo 1979 Omicidio
di Giuseppe Gurrieri. A Bergamo, nel tentativo di sventare un sequestro,
l'appuntato dei Carabinieri Giuseppe
Gurrieri è ucciso da un militante di Prima linea.
13 marzo 1979 Omicidio
di Graziella Fava. A Bologna, un gruppo di estremisti di sinistra incendia la
sede dell'Associazione stampa Emilia Romagna; muore per le esalazioni, nell'appartamento
sovrastante, Graziella
Fava.
20 marzo 1979 Omicidio di Mino Pecorelli. A Roma,
viene ucciso da ignoti il giornalista Mino Pecorelli, creatore e direttore
della rivista «OP-Osservatore Politico».
21 marzo 1979 Omicidio di Attilio Dutto. A Cuneo, in
seguito a un attentato dinamitardo rivendicato dalle Brigate rosse (ma gli
inquirenti nutrono dubbi sull'autenticità della rivendicazione), rimane ucciso
Attilio Dutto, industriale.
29 marzo 1979 Omicidio
di Italo Schettini. A Roma militanti delle Brigate rosse uccidono l'avvocato Italo
Schettini, consigliere provinciale della Democrazia cristiana.
19 aprile 1979 Omicidio di Ciro Principessa. A Roma,
lo studente Ciro Principessa, di 20 anni, militante della federazione giovanile
del Pci, è ucciso da un militante del Fronte della gioventù.
19 aprile 1979 Omicidio
di Andrea Campagna. A Milano, un gruppo dei Proletari armati per il comunismo
uccide la guardia di pubblica sicurezza Andrea
Campagna.
26 aprile 1979 Omicidio di Alfonso Sgroi. A Palermo,
durante una rapina alla Cassa di risparmio, è ucciso il metronotte Alfonso
Sgroi.
3 maggio 1979 L'assalto
di piazza Nicosia. A Roma un commando delle Brigate rosse fa irruzione
nella sede della Democrazia cristiana di piazza Nicosia, devastandola,
sequestrando i presenti e asportando varia documentazione. All'intervento della
polizia i brigatisti aprono il fuoco; muoiono il brigadiere di pubblica
sicurezza Antonio
Mea e la guardia di pubblica sicurezza Pierino
Ollanu.
4 giugno 1979 Omicidio di Baldassarre Nastasi. In
provincia di Agrigento, ucciso ad un posto di blocco il carabiniere Baldassare
Nastasi.
11 luglio 1979 Omicidio di Giorgio Ambrosoli. A
Milano, è ucciso l'avvocato Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca privata
italiana di Michele Sindona. Il killer è il mafioso William Aricò, che il 21
febbraio del 1984, durante un processo, cadrà dal nono piano del Memorial
Correctional Center di New York. Fu condannato all'ergastolo come mandante il
banchiere Sindona, poi morto in carcere per avvelenamento.
13 luglio 1979 Omicidio
di Antonio Varisco. A Roma, un commando delle Brigate rosse uccide il tenente
colonnello dei Carabinieri Antonio
Varisco, comandante del reparto traduzioni e scorte del tribunale di Roma.
13 luglio 1979 Omicidio
di Bartolomeo Mana. A Druento (Torino), durante una rapina è ucciso il vigile
urbano Bartolomeo
Mana. Anni dopo si saprà che ne furono autori militanti di Prima linea.
18 luglio 1979 Omicidio
di Carmine Civitate. A Torino militanti di Prima Linea uccidono Carmine
Civitate, gestore di un bar.
21 luglio 1979 Omicidio di Boris Giuliano. A Palermo,
è ucciso Boris Giuliano, dirigente della Squadra mobile della questura di
Palermo. Indagava sul traffico di eroina tra Sicilia e Stati Uniti.
28 agosto 1979 Omicidio di Calogero Di Bona. A
Palermo, scompare il vicecomandante delle guardie del carcere Ucciardone
Calogero Di Bona. Aveva redatto un rapporto di denuncia sul pestaggio di un
agente di custodia avvenuto nel carcere: potrebbe essere stato il movente del
delitto.
21 settembre 1979 Omicidio
di Carlo Ghiglieno. A Torino, militanti di Prima linea uccidono Carlo
Ghiglieno, responsabile del settore pianificazione strategica della Fiat
auto.
9 gennaio 1991 Omicidio di Valentina Guarino. A
Taranto, è uccisa Valentina Guarino, di 6 mesi, che si trovava in braccio al
padre bersaglio dell'agguato.
21 luglio 1991 Omicidio di Angelo Riccardo. A San
Cipriano d'Aversa (Caserta), durante una sparatoria rimane ucciso un passante,
Angelo Riccardo.
4 gennaio 1992 Omicidio di Salvatore Aversa e di
Lucia Precenzano. A Lamezia Terme (Catanzaro), sono uccisi il sovrintendente di
Polizia Salvatore Aversa, impegnato da anni in indagini sulla 'ndrangheta, e la
moglie Lucia Precenzano.
18 gennaio 1994 Omicidio di Vincenzo Garofalo e di
Antonino Fava. Sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo
di Scilla (Reggio Calabria), sono uccisi in agguato della 'ndrangheta i
carabinieri Vincenzo Garofalo e Antonino Fava.
19 gennaio 1995 Omicidio di Genovese Pagliuca. A
Teverola (Caserta), è ucciso il giovane Genovese Pagliuca per ordine del clan
dei Bidognetti.
1° marzo 1996 Morte di Annamaria Torno. A Vinosa
(Taranto), muore la bracciante Annamaria Torno, di 18 anni, vittima del
caporalato, in un incidente stradale mentre era su un pulmino, che avrebbe
potuto trasportare 9 persone, mentre ne portava 14.
4 gennaio 1997 Omicidio di Giuseppe La Franca. A
Partinico (Palermo), è ucciso il bancario in pensione Giuseppe La Franca. I
mafiosi volevano impadronirsi di alcuni terreni di sua proprietà.
3 gennaio 1998 Omicidio di Saverio Ierace e Davide
Ladini. A Cinquefrondi (Reggio Calabria), all'uscita da una sala giochi, sono
uccisi Saverio Ierace, di 13 anni, e Davide Ladini, di 17 anni. L'omicida è un
diciassettenne.
2 gennaio 1999 Strage di Vittoria. Strage mafiosa a
Vittoria (Ragusa), con cinque morti, uccisi in un bar: Angelo Mirabella,
Claudio Motta, Rosario Nobile, Rosario Salerno e Salvatore Ottone, i due ultimi
incensurati. La strage si inserisce in un conflitto tra cosche mafiose per il
controllo delle attività economiche, in gran parte legate al mercato
ortofrutticolo, uno dei più grandi della Sicilia.
12 luglio 2001 Omicidio di Michele Fazio. A Bari, è
ucciso il sedicenne Michele Fazio, venutosi a trovare in mezzo a una
sparatoria. Gli inquirenti sospettano che sia stato usato come scudo da un capo
della Sacra Corona unita, reale bersaglio dell'agguato.
18 febbraio 2002 Omicidio di Federico Del Prete. A
Casal di Principe (Caserta), è ucciso Federico Del Prete, segretario regionale
del sindacato autonomo degli ambulanti, da lui fondato, che aveva denunciato
casi di intimidazione della camorra. Avrebbe dovuto testimoniare al processo,
nato dalle sue denunce, contro Mattia Sorrentino, un vigile urbano di
Maddaloni, rinviato a giudizio con l'accusa di estorsione nei riguardi di
esercenti dei mercatini, per conto del clan La Torre. Il delitto è rimasto
impunito.
4 gennaio 2003 Omicidio di Domenico Pacilio. A Grumo
Nevano (Napoli), è ucciso Domenico Pacilio, che nei primi anni Novanta aveva
denunciato una banda di estorsori provocando l'arresto e la condanna di uno di
loro.
12 febbraio 2004 Omicidio di Attilio Manca. A
Viterbo, viene trovato morto il medico urologo Attilio Manca. Si parla di
suicidio, ma la sua morte viene messa in relazione con l'assistenza medica che
avrebbe prestato a Bernardo Provenzano, ricoverato con falso nome presso una
clinica nei pressi di Marsiglia.
24 gennaio 2005 Omicidio di Attilio Romanò. A Napoli,
è ucciso nel negozio dove lavorava Attilio Romanò, giovane commesso
incensurato, forse scambiato per il titolare, parente di un capo del clan
rivale dei Di Lauro.
11 giugno 2006 Omicidio di Fedele Scarcella. A Briatico
(Vibo Valentia), viene trovato sulla spiaggia il corpo carbonizzato
dell'imprenditore agricolo Fedele Scarcella, dentro la sua auto data alle
fiamme. Scarcella, che prima di essere bruciato è stato ucciso con due colpi di
pistola, era conosciuto per le sue battaglie antiracket. Nel 1998 aveva
denunciato gli uomini del clan Piromalli-Molè che gli avevano chiesto il pizzo.
1° agosto 2007 Omicidio di Luigi Rende. A Reggio
Calabria, è uccisa la guardia giurata Luigi Rende in un assalto a un furgone
portavalori.
26 marzo 2008 Omicidio di Antonio Longo. Sulla strada
tra Catanzaro e Lamezia Terme, viene ucciso l'imprenditore Antonio Longo, parte
lesa in un processo in corso a Cosenza per racket.
10 aprile 2009 Suicidio di Vittorio Maglione. A
Vollaricca (Napoli), si suicida il tredicenne Vittorio Maglione, figlio di un
boss della camorra. Lascia un messaggio al padre: «Adesso sei contento. Non ti
rompo più». Nel 2005 il fratello era stato ucciso da altri camorristi.
5 settembre 2010 Omicidio di Angelo Vassallo. A Pollica (Salerno), è ucciso dalla camorra il sindaco Angelo Vassallo per la sua azione a tutela dell'ambiente e per le sue denunce contro gli spacciatori.
http://www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/cron-gen/passato-presente
25 settembre 1979 Omicidio di Cesare Terranova e di
Lenin Mancuso. A Palermo, sono uccisi il magistrato Cesare
Terranova e la guardia del corpo e collaboratore maresciallo Lenin Mancuso.
Nel corso degli anni Sessanta, Terranova aveva istruito i principali processi
di mafia, sostenendo la tesi dell'esistenza dell'associazione criminale e del
coordinamento tra le varie cosche. Successivamente era stato eletto al
Parlamento come indipendente nelle liste del Pci e aveva fatto parte della Commissione
antimafia, collaborando alla relazione di minoranza del Partito comunista.
Tornato a Palermo, si accingeva a ricoprire l'incarico di consigliere
istruttore. Del delitto è incriminato Luciano Liggio, assolto. Successivamente
sono stati condannati come mandanti i capi della cupola.
9 novembre 1979 Omicidio
di Michele Granato. A Roma, militanti delle Brigate rosse uccidono in un
agguato la guardia di pubblica sicurezza Michele
Granato, del nucleo di polizia giudiziaria.
10 novembre 1979 Strage del casello autostradale di
San Gregorio. Al casello autostradale di San Gregorio, nei pressi di Catania,
un commando mafioso assale l'automezzo che sta trasferendo il detenuto Angelo
Pavone; nell'agguato sono uccisi il vicebrigadiere Giovanni Bellissima e gli
appuntati Salvatore Bologna e Domenico Marrara; Pavone viene sequestrato e
ucciso.
19 novembre 1979 Omicidio
di Luciano Milani. A Bardi (Parma), due terroristi, probabilmente delle Brigate
rosse, uccidono l'appuntato dei Carabinieri Luciano
Milani durante un controllo.
21 novembre 1979 L'agguato
di Sampierdarena. A Genova, un commando delle Brigate rosse uccide i
carabinieri Vittorio
Battaglini e Mario
Tosa.
27 novembre 1979 Omicidio
di Domenico Taverna. A Roma, il maresciallo di pubblica sicurezza Domenico
Taverna, della Polizia giudiziaria, è ucciso dalle Brigate rosse.
7 dicembre 1979 Omicidio
di Mariano Romiti. A Roma, il maresciallo di pubblica sicurezza Mariano
Romiti è ucciso da militanti delle Brigate rosse.
17 dicembre 1979 Omicidio
di Antonio Leandri. A Roma militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono
l'impiegato Antonio
Leandri. Si tratta di uno scambio di persona.
6 gennaio 1980 Omicidio di Piersanti Mattarella. A
Palermo, in via Libertà, è ucciso il presidente della Regione e dirigente
democristiano Piersanti Mattarella. Si era impegnato in un'azione di
moralizzazione della vita pubblica, bloccando alcuni appalti a cui erano
interessati imprenditori mafiosi e si adoperava per un rinnovamento del quadro
politico aperto al coinvolgimento del Partito comunista.
8 gennaio 1980 L'imboscata
ad Antonio Cestari, Rocco Santoro e Michele Tatulli. A Milano, sono uccisi in
un agguato delle Brigate rosse tre agenti di pubblica sicurezza: la guardia Michele
Tatulli, l'appuntato Antonio
Cestari e il vicebrigadiere Rocco
Santoro.
25 gennaio 1980 L'agguato
a Emanuele Tuttobene e Antonio Casu. A Genova, il tenente colonnello dei
Carabinieri Emanuele
Tuttobene e l'autista appuntato Antonino
Casu sono uccisi in un agguato da un commando delle Brigate rosse.
29 gennaio 1980 Omicidio
di Sergio Gori. A Mestre (Venezia), è ucciso Sergio
Gori, vicedirettore del Petrolchimico di Marghera. Rivendicazione delle
Brigate rosse.
31 gennaio 1980 Omicidio
di Carlo Ala. A Settimo Torinese (Torino), in una fabbrica del gruppo Fiat, è
ucciso il sorvegliante Carlo
Ala e ferito un suo collega. Rivendicazione dei Nuclei comunisti
territoriali.
5 febbraio 1980 Omicidio
di Paolo Paoletti. A Monza, Paolo
Paoletti, dirigente dell'Icmesa, è ucciso da un commando di Prima linea.
6 febbraio 1980 Omicidio
di Maurizio Arnesano. A Roma, è ucciso da militanti dei Nuclei armati
rivoluzionari l'agente di pubblica sicurezza Maurizio
Arnesano, in servizio davanti all'ambasciata libanese.
7 febbraio 1980 Omicidio
di William Vaccher. A Milano un commando di Prima linea assassina William
Vaccher, già militante della stessa organizzazione, poi testimone nei
processi sulla morte di Emilio
Alessandrini e Pierluigi
Torregiani.
12 febbraio 1980 Omicidio
di Vittorio Bachelet. A Roma, Vittorio
Bachelet, vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, è
ucciso all'università da un commando delle Brigate rosse.
22 febbraio 1980 Omicidio
di Valerio Verbano. A Roma, è ucciso nella sua abitazione Valerio
Verbano, studente e militante dell'Autonomia operaia.
25 febbraio 1980Omicidio
di Iolanda Rozzi.A Roma, la casalinga Iolanda
Rozzi muore all'ospedale in seguito alle gravi ustioni riportate
nell'incendio della propria abitazione, provocato il 28 gennaio. L'attentato,
rivendicato dai Nuclei proletari combattenti, doveva colpire la sorella Rosa
Rozzi, dirigente della sezione della Democrazia cristiana del quartiere
Torpignattara.
10 marzo 1980 Omicidio
di Luigi Allegretti. A Roma, è ucciso il cuoco Luigi
Allegretti. La rivendicazione dei Compagni armati per il comunismo rivela
che l'agguato aveva per obiettivo un vicino di casa della vittima.
12 marzo 1980 Omicidio
di Angelo Mancia. A Roma, è ucciso Angelo
Mancia, segretario della sezione del Movimento sociale italiano del
quartiere Talenti. Rivendicazione dei Compagni organizzati in volante rossa.
12 marzo 1980 Omicidio di Marino Traversa. A Bari, un
gruppo armato della galassia dell'estrema destra eversiva irrompe nella sede di
un'emittente radiofonica privata per leggere un proclama. Un dj della radio,
Martino Traversa, di 21 anni, simpatizzante di destra, reagisce ed è ucciso con
colpo di fucile.
16 marzo 1980 Omicidio
di Nicola Giacumbi. A Salerno, un nucleo delle Brigate rosse uccide Nicola
Giacumbi, procuratore della Repubblica.
18 marzo 1980 Omicidio
di Girolamo Minervini. A Roma, il magistrato Girolamo
Minervini, direttore generale degli Istituti di prevenzione e pena, è
ucciso da un commando delle Brigate rosse.
19 marzo 1980 Omicidio
di Guido Galli. A Milano, militanti di Prima linea uccidono il magistrato Guido
Galli, giudice istruttore penale.
10 aprile 1980 Omicidio
di Giuseppe Pisciuneri. A Torino, viene uccisa la guardia giurata Giuseppe
Pisciuneri. Rivendicazione delle Ronde proletarie.
4 maggio 1980 Omicidio di Emanuele Basile. A Monreale
(Palermo), la sera dei festeggiamenti del santo patrono viene ucciso il
capitano dei Carabinieri Emanuele Basile. Aveva in braccio la figlia di pochi anni.
Si era impegnato in indagini sulla mafia della zona, soprattutto attraverso
accertamenti bancari.
12 maggio 1980 Omicidio
di Alfredo Albanese. A Mestre (Venezia), un commando delle Brigate rosse uccide
il commissario capo di pubblica sicurezza Alfredo
Albanese.
19 maggio 1980 Omicidio
di Giuseppe Amato. A Napoli, l'assessore al bilancio della Regione Campania, il
democristiano Giuseppe
Amato, è ucciso da un commando delle Brigate rosse.
27 maggio 1980 Omicidio
di Vincenzo Totonelli. A Roma, durante una rapina presso un istituto di
credito, è uccisa la guardia giurata Vincenzo
Totonelli. Rivendicazione di un sedicente Gruppo proletario organizzato
armato.
28 maggio 1980 Omicidio
di Francesco Evangelista. A Roma, durante il servizio di vigilanza presso il
liceo "Giulio Cesare", una pattuglia di pubblica sicurezza è assalita
da un commando dei Nuclei armati rivoluzionari; il vicebrigadiere Francesco
Evangelista rimane ucciso; due altri agenti di polizia feriti.
28 maggio 1980 Omicidio
di Walter Tobagi. A Milano, Walter
Tobagi, giornalista del «Corriere della Sera», è ucciso da un commando
della Brigata "XXVIII marzo", dell'estrema sinistra.
3 giugno 1980 Omicidio
di Antonio Chionna. A Martina Franca (Taranto), durante una rapina in un
istituto di credito da parte di militanti di Prima linea, rimane ucciso
l'appuntato dei Carabinieri Antonio
Chionna.
11 giugno 1980 Omicidio di Giuseppe Valarioti. A
Rosarno (Reggio Calabria), è ucciso Giuseppe Valarioti, giovane dirigente
comunista, impegnato nella lotta contro la 'ndrangheta.
21 giugno 1980 Omicidio di Giovanni Losardo. A
Cetraro (Cosenza), è ucciso Giovanni Losardo, assessore comunale ai lavori
pubblici, che si opponeva agli interessi della 'ndrangheta collegati con gli
appalti e i subappalti di opere pubbliche.
23 giugno 1980 Omicidio
di Mario Amato. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono il
sostituto procuratore Mario
Amato, che indagava sulla destra eversiva.
27 giugno 1980 Strage di Ustica. Alle ore 21 i radar
di Fiumicino non registrano le battute dell'Itavia 870, un Dc9 in volo tra
Bologna e Palermo: l'aereo è caduto in mare a nord di Ustica e fra gli 81 passeggeri,
di cui 13 bambini, non vi sono superstiti. Nell'estate del 1986 si inizierà il
recupero del relitto e nel giugno del 1987 sul tavolo del giudice istruttore
Rosario Priore arriva il dossier completo delle indagini, da cui emerge che il
Dc9, la sera dell'incidente, aveva volato per un'ora all'interno di uno
scenario di guerra.
13 luglio 1980 Omicidio di Pietro Cerulli. A Palermo,
ucciso l'agente di polizia penitenziaria Pietro Cerulli.
2 agosto 1980 La
strage alla stazione di Bologna. Nella stazione centrale di Bologna esplode
un ordigno causando 85 morti e oltre 200 feriti. Le indagini individueranno i
responsabili nell'area dell'eversione di destra.
6 agosto 1980 Omicidio di Gaetano Costa. A Palermo,
in via Cavour, ucciso il procuratore capo Gaetano
Costa. Aveva firmato da solo, poiché i sostituti procuratori si erano rifiutati
di farlo, dei mandati di cattura contro vari mafiosi, tra cui gli Inzerillo,
implicati nel traffico di droga. Il delitto è rimasto impunito.
11 agosto 1980 L'attentato
a Ippolito Cortellessa e Pietro Cuzzoli. A Viterbo, militanti di Prima linea
uccidono due carabinieri che stavano effettuando un controllo di documenti: il
maresciallo Pietro
Cuzzoli e l'appuntato Ippolito
Cortellessa.
28 agosto 1980 Omicidio di Carmelo Janni. Nei pressi
dell'aeroporto di Punta Raisi (Palermo), è ucciso l'albergatore Carmelo Jannì.
La sua collaborazione con le forze dell'ordine aveva portato all'arresto di
mafiosi e del chimico francese André Busquet che raffinava eroina e alloggiava
nell'albergo che, dopo la morte del titolare, resterà chiuso per anni.
2 settembre 1980 Omicidio
di Maurizio Di Leo. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono
per sbaglio il tipografo Maurizio
Di Leo, al posto di un giornalista del quotidiano «Il Messaggero».
13 settembre 1980 Omicidio di Domenico Giuseppucci. A
Roma, è ucciso Franco Giuseppucci, uno dei fondatori e dirigenti della banda
della Magliana.
11 ottobre 1980 Omicidio di Ciro Rossetti. A San Giovanni a Teduccio (Napoli), il giovane operaio Ciro Rossetti è casualmente ucciso in una sparatoria tra clan rivali.
11 ottobre 1980 Omicidio di Ciro Rossetti. A San Giovanni a Teduccio (Napoli), il giovane operaio Ciro Rossetti è casualmente ucciso in una sparatoria tra clan rivali.
17 ottobre 1980 Sequestro e omicidio di Antonio
Colistra. A Siderno (Reggio Calabria), è sequestrato l'avvocato Antonio
Colistra, 56 anni. Di lui non si saprà più nulla.
7 novembre 1980 Omicidio di Domenico Beneventano. A
Ottaviano (Napoli), è ucciso il segretario della sezione comunista e
consigliere comunale Domenico Beneventano. Medico chirurgo, si era impegnato
nell'attività politica ed era stato eletto consigliere nelle liste del Pci nel
1975 e riconfermato nel 1980. Si era opposto alle connivenze tra gruppi
camorristici e politici locali.
12 novembre 1980 Omicidio
di Renato Briano. A Milano, in metropolitana, è ucciso Renato
Briano, dirigente del personale della Magneti Marelli; l'omicidio è
rivendicato dalle Brigate rosse-colonna "Walter Alasia".
13 novembre 1980 Morte di Claudio Pallone e Arnaldo
Fausto Genoino. Nei pressi di Cassino (Frosinone), in un conflitto a fuoco
conseguente a una rapina, restano uccisi i brigatisti Claudio Pallone e Arnaldo
Fausto Genoino.
26 novembre 1980 Omicidio
di Ezio Lucarelli. A Milano, durante una perquisizione in un'officina di
carrozzeria, il brigadiere dei Carabinieri Ezio
Lucarelli è ucciso da militanti dei Nuclei armati rivoluzionari.
28 novembre 1980 Omicidio
di Giuseppe Filippo. A Bari, militanti di Prima linea uccidono l'appuntato di
pubblica sicurezza Giuseppe
Filippo.
28 novembre 1980 Omicidio
di Manfredo Mazzanti. A Milano, membri della colonna "Walter Alasia"
uccidono Manfredo
Mazzanti, direttore tecnico della Falck Unione.
1° dicembre 1980 Omicidio
di Giuseppe Furci. A Roma, militanti delle Brigate rosse-colonna "Walter
Alasia" uccidono Giuseppe
Furci, medico del carcere di Regina Coeli.
11 dicembre 1980 Morti di Roberto Serafini e Walter
Pezzoli. A Milano, in un conflitto a fuoco con i carabinieri sono uccisi i
brigatisti Roberto Serafini e Walter Pezzoli.
11 dicembre 1980 Omicidio di Marcello Torre. A Pagani
(Salerno), è ucciso l'avvocato e sindaco democristiano Marcello Torre, che si
opponeva alle infiltrazioni camorristiche negli appalti per la ricostruzione
dopo il terremoto nell'Irpinia.
18 dicembre 1980 Omicidio
di Alfio Zappalà. A Zinasco (Pavia), durante una rapina per autofinanziamento,
militanti dei Comitati comunisti rivoluzionari uccidono la guardia giurata Alfio
Zappalà.
31 dicembre 1980 Omicidio
di Riziero Enrico Galvaligi. A Roma, un commando delle Brigate rosse uccide il
generale dei Carabinieri Riziero
Enrico Galvaligi, responsabile dei servizi di sicurezza degli istituti di
prevenzione e pena.
6 gennaio 1981 Omicidio
di Luca Perucci. A Roma, un commando dei Nuclei armati rivoluzionari uccide lo
studente Luca
Perucci, militante del gruppo di estrema destra Terza posizione, che era
stato sentito dai magistrati di Roma e Bologna che indagavano sull'eversione di
destra.
3 febbraio 1981 Omicidio di Nicolino Selis. A Roma, è
ucciso Nicolino Selis, esponente della banda della Magliana. Il corpo non è
stato ritrovato.
5 febbraio 1981 L'attentato
a Enea Codotto e Luigi Maronese. A Padova, i carabinieri sorprendono dei
giovani intenti al recupero di armi dal "canale scaricatore" del
quartiere Bassanello. Questi, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari, aprono
il fuoco uccidendo il brigadiere Luigi
Maronese e l'appuntato Enea
Codotto. Nello scontro resta ferito un terrorista, che viene catturato.
9 febbraio 1981 Strage di Alessandria della Rocca. Ad Alessandria della Rocca (Agrigento), è ucciso Liborio Terrasi; con lui sono uccisi per errore Domenico Francavilla, Mariano Virone e il dodicenne Vincenzo Mulè.
9 febbraio 1981 Strage di Alessandria della Rocca. Ad Alessandria della Rocca (Agrigento), è ucciso Liborio Terrasi; con lui sono uccisi per errore Domenico Francavilla, Mariano Virone e il dodicenne Vincenzo Mulè.
17 febbraio 1981 Omicidio
di Luigi Francesco Marangoni. A Milano un commando delle Brigate rosse-colonna
"Walter Alasia" uccide Luigi
Francesco Marangoni, direttore dell'Ospedale maggiore.
27 marzo 1981 Omicidio di Leopoldo Gassani e di
Giuseppe Grimaldi. A Salerno, è ucciso nel suo studio l'avvocato Leopoldo
Gassani, che non aveva rinunciato alla difesa di un componente di una banda di
sequestratori che aveva deciso di collaborare con la giustizia. Con lui è stato
ucciso il suo segretario Giuseppe Grimaldi.
7 aprile 1981 Omicidio
di Raffaele Cinotti. A Roma, viene ucciso, da un commando delle Brigate rosse, Raffaele
Cinotti, agente di custodia a Rebibbia.
13 aprile 1981 Omicidio di Ermanno Buzzi. Ermanno
Buzzi, condannato all'ergastolo per la strage di piazza della Loggia, viene
strangolato nel carcere di Novara durante l'ora d'aria. Buzzi sarebbe stato in
procinto di fare i nomi dei mandanti della strage.
14 aprile 1981 Omicidio di Giuseppe Salvia. A Napoli,
è ucciso dagli uomini di Raffaele Cutolo il direttore di Poggioreale Giuseppe
Salvia.
27 aprile 1981 L'attentato
a Mario Cancello e Luigi Carbone. A Torre del Greco (Napoli), un
commando delle Brigate rosse, uccisi l'autista Mario
Cancello e il brigadiere di pubblica sicurezza Luigi
Carbone, sequestra Ciro Cirillo, assessore ai lavori pubblici della Regione
Campania. Cirillo sarà rilasciato il 24 luglio.
3 giugno 1981 Omicidio
di Antonio Frasca. A Settimo Milanese (Milano), militanti dell'area di Prima
linea uccidono Antonio
Frasca, guardiano dell'Alfa Romeo.
19 giugno 1981 Omicidio
di Sebastiano Vinci. A Roma, viene ucciso dalla colonna romana delle Brigate
rosse Sebastiano
Vinci, commissario capo di pubblica sicurezza nel quartiere Primavalle.
5 luglio 1981 Omicidio
di Giuseppe Taliercio. A Mestre (Venezia), il 20 maggio un commando
delle Brigate rosse sequestra Giuseppe
Taliercio, direttore del Petrolchimico Montedison. Quarantasei giorni dopo,
il 5 luglio, il cadavere viene fatto ritrovare vicino al capannone del
consiglio di fabbrica della Montedison.
15 luglio 1981 Omicidio
di Luigi Carluccio. A Como, muore il brigadiere di pubblica sicurezzaLuigi
Carluccio nell'esplosione di un ordigno collocato nel centro cittadino, che
stava tentando di disinnescare. Rivendicazione delle Brigate operaie per il
comunismo.
31 luglio 1981 Omicidio
di Santo Lanzafame. A Nuoro, vittima di un'aggressione terroristica, è
mortalmente ferito l'appuntato dei Carabinieri Santo
Lanzafame (morirà a Cagliari il 6 agosto). L'attentato è rivendicato da
Barbagia rossa, organizzazione fiancheggiatrice delle Brigate rosse.
31 luglio 1981 Omicidio di Giuseppe De Luca. A Roma,
Giuseppe De Luca, estremista di destra, è ucciso all'interno della propria
abitazione da militanti dei Nuclei armati rivoluzionari.
3 agosto 1981 Omicidio
di Roberto Peci. Rapito il 10 giugno, Roberto
Peci è ucciso a Roma da militanti delle Brigate rosse-Partito della
guerriglia. Si tratta di una ritorsione contro suo fratello Patrizio Peci, già
militante brigatista, che dopo la cattura aveva collaborato con gli inquirenti.
10 settembre 1981 Omicidio di Vito Ievolella. A
Palermo, è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Vito Ievolella. Indagava sul
contrabbando di sigarette e sul traffico di droga.
18 settembre 1981 Omicidio
di Francesco Rucci. A Milano, è ucciso in un agguato il brigadiere agente di
custodia Francesco
Rucci, in servizio presso la casa circondariale di San Vittore.
Rivendicazione del gruppo Nucleo di comunisti, probabilmente da ricollegarsi a
Prima linea.
27 settembre 1981 Omicidio di Emanuele Cerruto. A San
Cataldo (Caltanissetta), è ucciso il giovane Emanuele Cerruto. Considerato
affiliato alla mafia, inviato al confino, si era politicizzato e aveva fondato
un foglio locale e pubblicato libri di versi. Sosteneva la possibilità di
condurre un lavoro politico con fasce di manovalanza mafiosa. Il 24 novembre
1982 sarà ucciso suo padre, Carmelo Cerruto, probabilmente perché indagava
sulla morte del figlio. Il collaboratore di giustizia Leonardo Messina si è
autoaccusato dell'omicidio di Carmelo.
29 settembre 1981 Strage di san Giovanni Gemini. A
San Giovanni Gemini (Agrigento), è ucciso il capomafia Calogero Pizzuto; con
lui sono Vincenzo Romano e Michele Ciminnisi, avventori del locale, estranei ai
fatti.
30 settembre 1981 Omicidio
di Marco Pizzari. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono il
giovane neofascista Marco
Pizzari; lo ritengono un delatore perché più volte sentito dagli inquirenti
della strage di Bologna del 2 agosto 1980 (La
strage alla stazione di Bologna)
19 ottobre 1981L'attentato
a Carlo Buonantuono e Vincenzo Tumminello. A Milano militanti dei Nuclei
armati rivoluzionari aprono il fuoco contro una pattuglia di pubblica sicurezza
che si avvicina per effettuare un controllo. Muoiono le guardie Carlo
Buonantuono e Vincenzo
Tumminello.
21 ottobre 1981 L'attentato
a Ciriaco Di Roma e Francesco Straullu. A Roma, località Acilia, militanti dei
Nuclei armati rivoluzionari uccidono il capitano di pubblica sicurezza Francesco
Straullu e la guardia scelta Ciriaco
Di Roma.
6 novembre 1981 Omicidio di Sebastiano Bosio. A
Palermo, è ucciso il chirurgo Sebastiano Bosio. Secondo le dichiarazioni di tre
collaboratori di giustizia, aveva curato male Pietro Fascella, ferito dalla
polizia in un blitz durante un summit di mafia.
11 novembre 1981 Omicidio di Palmina Martinelli. A
Fasano (Brindisi), è trovata ustionata e agonizzante nella sua abitazione
Palmina Martinelli, di 14 anni, che morirà dopo atroci sofferenze non senza
essere riuscita a dire di essere stata cosparsa di alcol e incendiata perché
rifiutava di prostituirsi. L'iter processuale portò all'assoluzione
degli imputati per insufficienza di prove e alla valorizzazione dell'ipotesi
del suicidio; nondimeno sul piano della ricostruzione storica appare più
credibile la versione della vittima.
13 novembre 1981 Omicidio
di Eleno Anello Viscardi. Alla Stazione centrale di Milano Eleno
Anello Viscardi, agente della Digos, viene ucciso da due giovani appena
fermati per un controllo. I due, arrestati poco dopo, risulteranno militanti
dell'area dei Comunisti organizzati per la liberazione proletaria, nato dalla
disgregazione di Prima linea.
5 dicembre 1981 Omicidio
di Ciro Capobianco. A Roma, quartiere Labaro, in un conflitto a fuoco tra
polizia e militanti dei Nuclei armati rivoluzionari, rimane ucciso un
terrorista, ricercato per la strage di Bologna (La
strage alla stazione di Bologna). Nella sparatoria viene ferito a
morte l'agente di polizia Ciro
Capobianco (morirà il 7 dicembre).
6 dicembre 1981 Omicidio
di Romano Radici. A Roma, presso la piramide Cestia, alla richiesta di
documenti un giovane (che risulterà appartenere ai Nuclei armati rivoluzionari)
apre il fuoco contro il carabiniere Romano
Radici, ferendolo a morte.
17 dicembre 1981 Sequestro del generale James L.
Dozier. A Verona, un commando delle Brigate rosse s'introduce nell'appartamento
del generale statunitense James Lee Dozier (nato il 10 aprile 1931, comandante
delle forze di terra della Nato nell'Europa meridionale), rapisce l'ufficiale e
immobilizza sua moglie. L'organizzazione terroristica tiene in ostaggio il
generale per 42 giorni. Il 28 gennaio 1982 una squadra dei Nocs fa irruzione in
un appartamento di Padova dove l'ufficiale era sequestrato e lo libera.
L'intervento, senza spargimento di sangue, porta alla cattura dei sequestratori
Antonio Savasta, Emilia Libera, Cesare Di Lenardo, Giovanni Ciucci. Alcuni di
questi collaborano con gli inquirenti e nei giorni successivi sono arrestate
altre persone e scoperte basi brigatiste a Padova, Verona, Mestre e Campalto.
25 dicembre 1981 Omicidio di Onofrio Valvola. A
Bagheria (Palermo), il pensionato Onofrio Valvola è ucciso casualmente in una
sparatoria tra gruppi mafiosi rivali.
3 gennaio 1982 Omicidio
di Angelo Furlan. A Rovigo, l'esplosione di un ordigno posto nei pressi del
carcere femminile, collocato per favorire l'evasione di alcune detenute, uccideAngelo
Furlan.
8 gennaio 1982 Omicidio di Luigi D'Alessio e di Rosa
Visone. A Torre Annunziata (Napoli), è ucciso il maresciallo dei Carabinieri
Luigi D'Alessio, da camorristi che aveva fermato per un controllo. Nella
sparatoria rimane uccisa la sedicenne Rosa Visone.
13 gennaio 1982 Omicidio di Francesco Borrelli. A
Cutro (Crotone), in un attentato al boss Antonio Dragone, che si salva, rimane
ucciso il maresciallo dei Carabinieri Francesco Borrelli.
21 gennaio 1982 L'attentato
a Giuseppe Savastano ed Euro Tarsilli. A Monteroni d'Arbia (Siena), un autobus
viene fermato a un posto di blocco; alcuni militanti dei Comunisti organizzati
per la liberazione proletaria, reduci da una rapina, aprono il fuoco uccidendo
i carabinieri Giuseppe
Savastano e Euro
Tarsilli. Muore anche uno dei terroristi.
26 gennaio 1982 Omicidio di Nicolò Piombino. A Isola
delle Femmine (Palermo), è ucciso il carabiniere in pensione Nicolò Piombino.
Stava collaborando per la ricostruzione di alcuni delitti avvenuti nella zona.
5 marzo 1982 Omicidio
di Alessandro Caravillani. A Roma, durante un conflitto a fuoco tra polizia e
militanti dei Nuclei armati rivoluzionari, è ucciso casualmente lo studente Alessandro
Caravillani. Viene ferita e arrestata la leader del gruppo terroristico.
1° aprile 1982 Omicidio di Aldo Semerari. A Ottaviano
(Napoli), è ucciso il criminologo Aldo Semerari, legato ad ambienti della
malavita.
21 aprile 1982 Omicidio di Luigi Cafiero. A Torre
Annunziata (Napoli), è ucciso a colpi di pistola Luigi Cafiero, di 18 anni.
Secondo la dichiarazione di un collaboratore di giustizia (Luigi Maiolino),
avvenuta undici anni dopo, fu un omicidio di camorra e di un errore di persona.
27 aprile 1982 Attentato a Roberto Rosone e morte di
Danilo Abbruciati. A Milano, Danilo Abbruciati, uno dei fondatori e dirigenti
della banda della Magliana, è ucciso da una guardia giurata nel corso di un
attentato (che fallisce) a Roberto Rosone, vicepresidente del Banco ambrosiano.
27 aprile 1982 L'agguato
a Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano. A Napoli, un nucleo delle Brigate
rosse-Partito della guerriglia uccide Raffaele
Delcogliano, dirigente democristiano e assessore al lavoro alla Regione
Campania, e l'autista Aldo
Iermano.
30 aprile 1982 Omicidio di Pio La Torre e Rosario Di
Salvo. A Palermo, vengono uccisi il segretario regionale comunista Pio La Torre
e l'autista e collaboratore Rosario Di Salvo. La Torre, dirigente delle lotte
contadine, deputato all'Assemblea regionale siciliana e al Parlamento,
dirigente nazionale del partito, era tornato in Sicilia ed era impegnato nella
lotta contro la mafia e nella mobilitazione contro l'installazione dei missili
a testata nucleare a Comiso. Aveva elaborato il disegno di legge che poi sarà
recepito nella legge antimafia del settembre 1982. Condannati per il duplice
delitto i capimafia della cupola.
3 maggio 1982 Omicidio di Gennaro Musella. A Reggio
Calabria, è ucciso con un'autobomba l'ingegnere Gennaro Musella. Proprietario
di una cava, forniva materiali per costruzione. Il delitto è maturato
all'interno dei contrasti d'interesse per la costruzione del porto di Bagnara
Calabra. La gara d'appalto era stata vinta da un'associazione d'imprese con in
testa i "cavalieri" di Catania e l'ingegnere Musella aveva presentato
esposti contro il Genio civile, che avrebbe favorito le imprese vincitrici.
6 maggio 1982 Omicidio
di Giuseppe Rapesta. A Roma, nell'ufficio della Polfer della stazione di San
Pietro, un commando dei Nuclei armati rivoluzionari ferisce l'appuntato di
Pubblica Sicurezza Giuseppe
Rapesta, che morirà il 12 maggio.
8 maggio 1982 Omicidio di Giuseppe Lala, Domenico
Vecchio e Antonio Valenti. A Porto Empedocle (Agrigento), sono uccisi sul posto
di lavoro Giuseppe Lala, Domenico Vecchio e Antonio Valenti.
24 maggio 1982 Omicidio di Rodolfo Buscemi e Matteo
Rizzuto. A Palermo, nella "camera della morte", in corso dei Mille,
sono strangolati i giovani Rodolfo Buscemi e Matteo Rizzuto. Buscemi indagava
sull'omicidio del fratello Salvatore e Rizzuto si trovava casualmente in sua
compagnia.
29 maggio 1982 Omicidio di Simonetta Lamberti. A Cava
de' Tirreni (Salerno) è uccisa Simonetta Lamberti, di 10 anni, da un killer
della camorra nel corso di un attentato il cui obiettivo era il padre di
Simonetta, il giudice Alfonso Lamberti, procuratore di Sala Consilina
(Salerno), con il quale stava rincasando.
6 giugno 1982 Omicidio di Antonino Peri. A Palermo, è
ucciso Antonino Peri, autotrasportatore. Come hanno raccontato alcuni
collaboratori di giustizia, aveva inseguito una macchina che aveva tamponato la
sua autovettura; a bordo vi erano due mafiosi che facevano da scorta a un'altra
auto, nel cui bagagliaio c'era il corpo di un uomo appena ucciso. I mafiosi
l'hanno scambiato per un poliziotto.
8 giugno 1982L'attentato
a Giuseppe Antonio Carretta e Franco Sammarco. A Roma, durante un controllo nei
pressi dello stadio Flaminio, sono assaliti e uccisi da militanti dei Nuclei
armati rivoluzionari gli assistenti della Polizia di Stato Giuseppe
Antonio Caretta e Franco
Sammarco.
16 giugno 1982 Strage della circonvallazione. A
Palermo, sulla circonvallazione, un commando mafioso uccide assieme al
capomafia Alfio Ferlito, in contrasto con Nitto Santapaola, i carabinieri Luigi
Di Barca, Silvano Franzolin, Salvatore Raiti e l'autista Giuseppe Di Lavore.
18 giugno 1982 Omicidio di Roberto Calvi. A Londra,
Roberto Calvi, presidente del Banco ambrosiano, è trovato impiccato sotto il
ponte dei Frati neri.
24 giugno 1982 Omicidio
di Antonio Galluzzo. A Roma, militanti dei Nuclei armati rivoluzionari uccidono
l'agente di Polizia Antonio
Galluzzo, in servizio di vigilanza.
29 giugno 1982 Omicidio di Antonio Burrafato. A
Termini Imerese (Palermo), è ucciso l'agente penitenziario Antonio Burrafato.
Si era rifiutato di fare incontrare Leoluca Bagarella con la madre e la
sorella.
2 luglio 1982 Omicidio di Salvatore Nuvoletta. A
Marano (Napoli), è ucciso il carabiniere ventenne Salvatore Nuvoletta ad opera
di camorristi su mandato di Francesco Schiavone, detto "Sandokan".
15 luglio 1982 L'agguato
a Antonio Ammaturo e Pasquale Paola. A Napoli, militanti delle Brigate rosse
uccidono in un agguato Antonio
Ammaturo, vicequestore e capo della Squadra mobile, e l'agente Pasquale
Paola.
16 luglio 1982 Omicidio
di Valerio Renzi. A Lissone (Milano), durante una rapina presso un ufficio
postale, è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Valerio
Renzi. Rivendicazione dell'organizzazione di estrema sinistra Prima
posizione.
11 agosto 1982 Omicidio di Paolo Giaccone. Al
Policlinico di Palermo, è ucciso il medico legale e docente universitario Paolo
Giaccone. Non aveva voluto modificare una perizia che incolpava Giuseppe
Marchese, nipote del capomafia Filippo, degli omicidi avvenuti a Bagheria nel
Natale 1981.
26 agosto 1982 L'attentato
a Antonio Bandiera, Mario De Marco e Antonio Palumbo. A Salerno, militanti
della Brigate rosse assaltano un'autocolonna dell'esercito per impossessarsi
delle armi. All'intervento di una volante della Polizia i terroristi aprono il
fuoco; nel conflitto è ucciso l'agente Antonio
Bandiera. Tra i feriti, l'agente Mario
De Marco morirà il 29 agosto e il caporale dell'esercito Antonio
Palumbo morirà il 23 settembre.
30 agosto 1982 Omicidio di Vincenzo Spinelli. A
Palermo, è ucciso il giovane commerciante Vincenzo Spinelli. Secondo il
collaboratore di giustizia Francesco Onorato, aveva fatto arrestare l'autore di
una rapina avvenuta nel suo negozio, un giovane parente dei capimafia Giuseppe
Savoca e Masino Spadaro.
3 settembre 1982 Omicidio di Carlo Alberto Dalla
Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo. A Palermo, in via Carini, sono
uccisi il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti
Carraro e l'agente Domenico Russo. Dalla Chiesa era stato nominato prefetto di
Palermo dopo l'omicidio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo.
3 settembre 1982 Omicidio di Andrea Mormile. A
Frattaminore (Napoli), è ucciso in un agguato il maresciallo della squadra
mobile Andrea Mormile.
8 ottobre 1982 Omicidio
di Benito Atzei. A Remondato di Rocca Canavese (Torino), a un posto di blocco gli
occupanti di un'auto aprono il fuoco contro i Carabinieri uccidendo il
vicebrigadiere Benito
Atzei e ferendo il suo collega. I terroristi furono individuati come
militanti di Potere rosso.
15 ottobre 1982 Omicidio di Gennaro De Angelis. A
Cesa (Caserta), è ucciso l'agente di Polizia penitenziaria di Poggioreale
(Napoli) Gennaro De Angelis.
21 ottobre 1982 L'attentato
a Sebastiano D'Alleo e Antonio Pedio. A Torino un nucleo delle Brigate
rosse-Partito della guerriglia, in un tentativo di rapina al Banco di Napoli,
prende in ostaggio e uccide le guardie giurate Sebastiano
D'Alleo e Antonio
Pedio.
14 novembre 1982 Omicidio di Calogero Zucchetto. A
Palermo, in via Notarbartolo, è ucciso l'agente Calogero Zucchetto, impegnato
nella ricerca di mafiosi latitanti.
18 novembre 1982 Omicidio
di Erminio Carloni. A Milano, durante una rapina al Banco di Napoli di viale
Zara è uccisa la guardia giurata Erminio
Carloni. Rivendicazione del Movimento proletario di resistenza offensivo,
ma le indagini accerteranno trattarsi dei Nuclei armati rivoluzionari.
24 novembre 1982 Omicidio di Carmelo Cerruto. A San
Cataldo (Caltanissetta), è ucciso Carmelo Cerruto, probabilmente perché
indagava sulla morte del figlio, il giovane Emanuele Cerruto, ucciso il 27
settembre 1981.
25 gennaio 1983 Omicidio di Giangiacomo Ciaccio
Montalto. A Valderice (Trapani), è ucciso il sostituto procuratore Giangiacomo
Ciaccio Montalto, impegnato in indagini di mafia nel Trapanese.
28 gennaio 1983Omicidio
di Germana Stefanini. ARoma, un nucleo delle Brigate rosse rapisce,
"processa" e uccide Germana
Stefanini, vigilatrice penitenziaria del carcere di Rebibbia. Il cadavere
viene fatto ritrovare il giorno dopo in un'auto.
31 gennaio 1983 Omicidio di Nicandro Izzo. A Napoli,
è ucciso, dopo numerose minacce ricevute, Nicandro Izzo, agente in servizio
presso l'istituto penitenziario di Poggioreale.
3 febbraio 1983Omicidio
di Paolo Di Nella. A Roma, in viale Libia, persone mai identificate
aggrediscono Paolo
Di Nella, militante del Fronte della gioventù, che morirà il 9 febbraio.
5 marzo 1983 Omicidio di Pasquale Mandato. A Santa
Maria Capua Vetere (Caserta), è ucciso Pasquale Mandato, maresciallo degli
agenti di custodia del carcere.
11 marzo 1983 Omicidio di Salvatore Pollara. A
Palermo, è ucciso il costruttore edile Salvatore Pollara. Aveva collaborato con
la giustizia per fare processare i responsabili dell'omicidio del fratello
Giovanni, scomparso nel 1979.
27 aprile 1983 Omicidio di Gioacchino Crisafulli. A
Palermo è ucciso l'appuntato dei Carabinieri in pensione Gioacchino Crisafulli.
Secondo i collaboratori di giustizia, aveva denunciato due ladri.
28 aprile 1983 Omicidio di Domenico Celiento. Sulla
circonvallazione esterna di Napoli è ucciso in un agguato il brigadiere dei
Carabinieri Domenico Celiento.
13 giugno 1983 Omicidio di Mario D'Aleo, Giuseppe
Bommarito e Pietro Morici. A Palermo, in via Scobar sono uccisi il capitano dei
Carabinieri di Monreale Mario D'Aleo e i carabinieri Giuseppe Bommarito e
Pietro Morici. Il capitano D'Aleo aveva sostituito il capitano Basile e aveva
continuato le indagini sulle attività della mafia del Monrealese.
26 giugno 1983 Omicidio di Bruno Caccia. A Torino è
ucciso Bruno
Caccia, procuratore della Repubblica. Stava indagando sulle infiltrazioni
mafiose nel Nord Italia.
5 luglio1983Omicidio
di Giovanni Bosco. A Dorgali (Nuoro), appartenenti al Movimento armato sardo
uccidono Giovanni
Bosco, ex carabiniere e gestore di un distributore di benzina, per una
testimonianza resa in un processo per sequestro di persona.
29 luglio 1983 Strage di via Pipitone Federico. A
Palermo, in via Pipitone Federico, un'autobomba uccide il consigliere
istruttore Rocco
Chinnici, gli uomini di scorta Salvatore Bartolotta e Mario Trapassi, e il
portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Chinnici aveva avviato il pool
antimafia e aveva avuto un ruolo decisivo nella strategia giudiziaria fondata
sul coordinamento dei magistrati impegnati in inchieste sulla mafia,
considerata come un fenomeno unitario. Solo nel 2000 sono stati condannati
all'ergastolo come mandanti i capi della cupola e condannati a 18 anni come
esecutori Giovanni Brusca, Calogero Ganci, Giovan Battista Ferrante e Francesco
Paolo Anzelmo, nel frattempo diventati collaboratori di giustizia. Nel 2003, la
Cassazione ha confermato le condanne. La strage sarebbe stata voluta da Nino e
Ignazio Salvo, i potenti esattori di Salemi su cui Chinnici indagava.
11 ottobre 1983 Omicidio di Franco Imposimato. A
Maddaloni (Caserta), è ucciso Franco Imposimato, fratello del magistrato
Ferdinando, che indagava sui rapporti tra la banda della Magliana e Cosa
nostra: vendetta trasversale compiuta da camorristi su mandato di Pippo Calò.
11 ottobre 1983 Omicidio di Ignazio De Florio. A
Caserta è ucciso in un agguato l'agente penitenziario Ignazio De Florio.
29 novembre 1983 Omicidio di Sebastiano Alongi. A
Prizzi (Palermo), scompare l'imprenditore Sebastiano Alongi. La moglie, Anna
Pecoraro, costituitasi parte civile nel procedimento contro ignoti, ha
denunciato i favoritismi e gli interessi mafiosi nella concessione degli
appalti, che avrebbero portato all'isolamento e all'uccisione del marito.
2 dicembre 1983 Omicidio di Antonio Cristiano.
Antonio Cristiano, agente presso la casa circondariale di Poggioreale (Napoli),
è ucciso, mentre torna a casa con un collega, che rimane ferito.
15 dicembre 1983 Omicidio di Luigi Cangiano. A
Napoli, è ucciso Luigi Cangiano, di 10 anni, durante una sparatoria tra Polizia
e spacciatori.
2 gennaio 1984 Omicidio
di Stanislao Ceraso. A Portici (Napoli), è data alle fiamme l'autovettura di un
agente di custodia. Nell'esplosione, muore Stanislao
Ceraso, intervenuto per spegnere le fiamme.
5 gennaio 1984 Omicidio di Giuseppe Fava. A Catania,
è ucciso il giornalista e scrittore Giuseppe (Pippo) Fava, autore di inchieste,
romanzi e opere teatrali. Aveva diretto il quotidiano «Giornale del Sud» e
fondato il mensile «I Siciliani». Per primo aveva denunziato, in pieno
isolamento, la presenza della mafia a Catania e i suoi collegamenti con
imprenditori e politici. Dopo una serie di depistaggi, i familiari, grazie al
loro impegno, sono riusciti a ottenere giustizia con la condanna dei mafiosi
del clan Santapaola.
15 febbraio 1984 Omicidio
di Ray Leamon Hunt. A Roma militanti delle Brigate rosse-Partito comunista
combattente uccidono il diplomatico statunitense Ray
Leamon Hunt, responsabile della forza multinazionale di pace dell'Onu nel
Sinai.
31 marzo 1984 Omicidio di Renata Fonte. A Nardò
(Lecce), è ucciso l'assessore comunale Renata Fonte, riconosciuta vittima della
criminalità organizzata perché si opponeva alla speculazione edilizia.
25 maggio 1984 Morte di Walter Gruber e di Peter
Paris. A Merano (Bolzano), muoiono per l'esplosione dell'ordigno che stavano
preparando gli altoatesini Walter Gruber e Peter Paris, militanti della Lega
patriottica sud-tirolese.
10 giugno 1984 Omicidio di Salvatore Squillace. A
Marano (Napoli), durante uno scontro tra i clan Nuvoletta e Bardellino, rimane
ucciso un passante, il sedicenne Salvatore Squillace.
28 settembre 1984 Omicidio di Antonio Chichiarelli. A
Roma, è ucciso da ignoti Antonio (Toni) Chichiarelli, falsario di opere d'arte
legato alla banda della Magliana, autore del falso comunicato delle Brigate
rosse sul lago della Duchessa (in provincia di Rieti), durante il sequestro
Moro, e autore della rapina alla Brink's Securmark.
Dicembre 1984 Omicidio di Crescenzo Casillo. A
Casoria (Napoli), è ucciso Crescenzo Casillo, ex sindaco socialista.
2 dicembre 1984 Omicidio di Leonardo Vitale, a
Palermo. Nel 1973, per motivi religiosi, Vitale si era autoaccusato e aveva
accusato altri mafiosi di alcuni delitti compiuti nel suo quartiere, Altarello,
e aveva denunciato i collegamenti con alcuni uomini politici. Era stato creduto
e condannato per i delitti commessi, ma non si era prestato fede alle altre
rivelazioni, considerate frutto di disturbi mentali. Era stato rinchiuso nel
manicomio criminale e poi inviato al confino. Rientrato a Palermo non aveva
nessuna protezione. Muore il 7 dicembre.
7 dicembre 1984 Omicidio di Pietro Busetta. A
Bagheria (Palermo), è ucciso Pietro Busetta, cognato di Tommaso Buscetta,
vendetta trasversale per colpire il collaboratore di giustizia.
23 dicembre 1984 La
strage sul rapido 904 Napoli-Milano. Sul rapido 904, in transito nella
galleria di S. Benedetto Val di Sambro (Bologna), un ordigno esplode
all'interno di una carrozza, uccidendo 15 persone e ferendone circa 300.
L'ideazione e la realizzazione dell'attentato è rinvenuta in un intreccio di
interessi tra la mafia e la criminalità comune.
9 gennaio 1985 Omicidio
di Ottavio Conte. A Torvaianica (Roma), è assassinato l'agente di Polizia Ottavio
Conte. Dubbia l'attendibilità della rivendicazione.
6 febbraio 1985 Omicidio di Carmine Tripodi. A San
Luca (Reggio Calabria), è ucciso in un agguato Carmine Tripodi, brigadiere
comandante della stazione dei Carabinieri.
23 febbraio 1985 Omicidio di Pietro Parisi e di
Giuseppe Mangano. A Palermo, sono uccisi l'imprenditore Roberto Parisi e
l'autista Giuseppe Mangano. Da successive dichiarazioni di collaboratori di
giustizia risulta che Parisi si sarebbe opposto alle richieste della mafia.
27 febbraio 1985 Omicidio di Pietro Patti. A Palermo,
è ucciso l'imprenditore Pietro Patti, titolare di uno stabilimento per la
lavorazione della frutta secca nella zona industriale di Brancaccio. Si era
rifiutato di pagare il pizzo.
28 febbraio 1985 Omicidio di Giuseppe Macheda. A
Reggio Calabria, è ucciso il vigile urbano Giuseppe Macheda, impegnato in una
squadra per la repressione dell'abusivismo edilizio.
9 marzo 1985 Morte di Pietro Maria Greco. A Trieste,
Pietro Maria Greco, militante dell'Autonomia padovana, è ucciso da agenti di
Polizia durante l'arresto.
13 marzo 1985 Omicidio di Giovanni Carbone. A
Palermo, è ucciso l'imprenditore Giovanni Carbone: probabilmente aveva
resistito a tentativi di estorsione.
13 marzo 1985 Omicidio di Sergio Cosmai. A Cosenza, è
ucciso da uomini della 'ndrangheta il direttore del carcere Sergio Cosmai, che
faceva rispettare le regole, abitualmente trasgredite per favorire i boss
imprigionati.
27 marzo 1985 Omicidio di Domenico De Maio. A Platì
(Reggio Calabria), sede di una delle 'ndrine più antica e radicata, è ucciso il
sindaco Domenico De Maio.
27 marzo 1985 Omicidio
di Ezio Tarantelli. All'Università di Roma La Sapienza, militanti delle Brigate
rosse-Partito comunista combattente uccidono l'economista e docente Ezio
Tarantelli.
2 aprile 1985 Attentato a Carlo Palermo e strage di
Pizzolungo. A Pizzolungo (Trapani), attentato mafioso al magistrato Carlo
Palermo. Salta in aria la macchina che passa in quell'istante e fa da scudo:
muoiono la signora Barbara Rizzo Asta e i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta
di sei anni. Carlo Palermo aveva condotto a Trento un'inchiesta sul traffico
internazionale di droga e di armi e aveva chiesto il trasferimento a Trapani
per continuare le sue indagini.
1° maggio 1985 Omicidio
di Giovanni Di Leonardo. A Tivoli (Roma), un'auto in sosta in corsia
d'emergenza chiede soccorso a una pattuglia della Polizia; questa si ferma e
viene investita dal fuoco di alcuni militanti dei Nuclei armati rivoluzionari.
Muore l'agente Giovanni
Di Leonardo; il collega rimane ferito.
28 luglio 1985 Omicidio di Beppe Montana. A
Porticello, a pochi chilometri da Palermo, è ucciso il commissario di polizia
Beppe Montana, impegnato nella ricerca di latitanti.
6 agosto 1985 Omicidio di Ninni Cassarà e di Roberto
Antiochia. A Palermo, in via Croce Rossa, cadono in un agguato il capo della
Squadra mobile Ninni Cassarà e l'agente Roberto Antiochia. Scampa all'attentato
l'agente Natale Mondo, che sarà ucciso successivamente. Ninni Cassarà era in
prima linea nella lotta alla mafia e Roberto Antiochia, pur essendo in ferie,
aveva chiesto di stare al suo fianco.
23 settembre 1985 Omicidio di Giancarlo Siani. A
Napoli, è ucciso il giornalista Giancarlo Siani. Aveva condotto delle inchieste
sui legami tra camorristi e uomini politici nelle speculazioni dopo il
terremoto dell'Irpinia.
29 novembre 1985 Omicidio di Enrico Monteleone. A
Isola delle Femmine (Palermo), è ucciso il brigadiere Enrico Monteleone, nel
tentativo di sventare una rapina in atto all'ufficio postale.
12 dicembre 1985 Omicidio di Graziella Campagna. A
Villafranca Tirrena (Messina), è uccisa Graziella Campagna, di 17 anni.
Lavorava in una lavanderia e aveva trovato in un abito un'agendina del
capomafia latitante Gerlando Alberti junior. La ragazza è sequestrata e uccisa
nel timore che possa rivelare l'identità del capomafia.
16 dicembre 1985 Morte di Morello Alcamo. Ad Artogne
(Brescia), Morello Alcamo, vicecapo della Squadra mobile di Brescia, muore
scivolando in un canale durante un appostamento contro rapinatori.
27 dicembre 1985 Strage di Fiumicino. Nell'aeroporto
di Roma-Fiumicino quattro uomini armati lanciano bombe a mano e sparano
raffiche di mitra sui passeggeri in coda per il check-in dei bagagli
presso gli sportelli della compagnia aerea israeliana El Al e della
statunitense TWA. Nell'attacco muoiono 13 persone (tra queste quattro
statunitensi, tre greci, due messicani e un algerino). Tre terroristi sono
uccisi dalle guardie della sicurezza aeroportuale nel corso dell'azione mentre
il capo del commando, Mohammed Sharam, è catturato.
L'azione è coordinata con una analoga nell'aeroporto di Vienna: lì vi sono tre vittime tra i passeggeri (un israeliano e due austriaci) e decine di feriti. All'attacco prendono parte tre terroristi poi fuggiti su un'auto rubata: uno, Mongi Ben Aballah Saadaoui, è ucciso durante l'inseguimento e gli altri, Abdelaziz Merzaughi e Mongi Ben Ahmed Shaaouali, sono catturati.
La regia del duplice attentato è stata attribuita al militante e leader politico palestinese Abu Nidal.
L'azione è coordinata con una analoga nell'aeroporto di Vienna: lì vi sono tre vittime tra i passeggeri (un israeliano e due austriaci) e decine di feriti. All'attacco prendono parte tre terroristi poi fuggiti su un'auto rubata: uno, Mongi Ben Aballah Saadaoui, è ucciso durante l'inseguimento e gli altri, Abdelaziz Merzaughi e Mongi Ben Ahmed Shaaouali, sono catturati.
La regia del duplice attentato è stata attribuita al militante e leader politico palestinese Abu Nidal.
21 gennaio 1986 Omicidio di Paolo Bottone. A Palermo,
è ucciso l'imprenditore Paolo Bottone, titolare assieme al padre dell'Isavia,
una ditta di manutenzioni industriali. Probabilmente il delitto è dovuto al
rifiuto di pagare il pizzo.
7 febbraio 1986 Omicidio di Filippo Sansone. A
Cosenza, è ucciso in un agguato Filippo Sansone, maresciallo degli agenti di custodia
del carcere, un anno dopo l'uccisione del direttore Sergio Cosmai.
10 febbraio 1986 Omicidio
di Lando Conti. A Firenze, militanti delle Brigate rosse-Unione comunisti
combattenti uccidono Lando
Conti, ex sindaco della città ed esponente del Partito repubblicano
italiano.
11 febbraio 1986 Omicidio di Francesco Prestia e di
Domenica De Girolamo. A Platì (Reggio Calabria), è ucciso nella sua tabaccheria
Francesco Prestia (già più volte sindaco del paese), insieme con la moglie
Domenica De Girolamo.
21 febbraio 1986 Attentato ad Antonio da Empoli e
morte di Wilma Monaco. A Roma, un gruppo dell'Unione comunisti combattenti
tende un agguato ad Antonio da Empoli, consigliere economico di Bettino Craxi.
Da Empoli rimane ferito, mentre nel conflitto a fuoco tra i brigatisti e
l'agente di scorta resta uccisa la brigatista Wilma Monaco.
6 aprile 1986 Omicidio di Antonio Pianese. A Napoli,
è ucciso l'agente scelto di Polizia Antonio Pianese.
4 luglio 1986 Omicidio di Luigi Staiano. A Torre
Annunziata (Napoli), è ucciso Luigi Staiano, un imprenditore edile che si era
ribellato al racket.
7 luglio 1986 Omicidio di Vittorio Esposito e di
Claudio Volpe. A Napoli, nel quartiere Pianura, sono uccisi in un agguato
l'agente scelto di polizia Vittorio Esposito e il pregiudicato Claudio Volpe.
30 luglio 1986 Omicidio di Antonio Sabia. A Salerno è
ucciso l'agricoltore Antonio Sabia, in un agguato contro Vincenzo Marandino
nella guerra di camorra tra gli uomini della Nuova camorra organizzata di
Raffaele Cutolo e i membri della Nuova famiglia.
26 agosto 1986 Omicidio di Salvatore Benigno. A
Palermo, è ucciso Salvatore Benigno, cassiere presso un cinema, che vede dare
alle fiamme un'auto da due mafiosi che avevano commesso un omicidio.
21 settembre 1986 Strage di Porto Empedocle. A Porto
Empedocle (Agrigento), durante un agguato nella guerra di mafia rimangono
uccisi Giuseppe Grassonelli, suo figlio Gigi, Giovanni Mallia, Salvatore
Tuttolomondo e due vittime innocenti, Filippo Gebbia e Antonio Morreale.
7 ottobre 1986 Omicidio di Claudio Domino. A Palermo,
nel quartiere San Lorenzo, viene ucciso Claudio Domino, di 11 anni. Autori del
delitto sarebbero stati alcuni spacciatori di droga, uccisi qualche tempo dopo.
Il ragazzo potrebbe averli visti mentre spacciavano nel quartiere.
5 novembre 1986 Omicidio di Mario Ferillo. A Licola
Mare (Napoli), è ucciso Mario Ferillo, impresario teatrale, scambiato per un
noto camorrista locale.
17 novembre 1986 Omicidio di Pietro Giaccone. A
Monreale (Palermo), è ucciso il carabiniere ausiliario Rosario Pietro Giaccone.
9 gennaio 1987 Omicidio di Cosimo Aleo. Ad Acireale
(Catania), è ucciso Cosimo Aleo, ragazzo di sedici anni, strangolato e poi
finito a colpi di pietre da sicari perché aveva rubato in casa di un mafioso.
14 febbraio 1987 L'assalto
di via Prati di Papa. A Roma, militanti delle Brigate rosse-Partito
comunista combattente assaltano un furgone postale scortato da una volante
della Polizia; nell'auto muoiono l'assistente di polizia Rolando
Lanari e l'agente Giuseppe
Scravaglieri.
4 marzo 1987 Omicidio di Giuseppe Richichi. A
Polistena (Reggio Calabria), è ucciso da un proiettile vagante il vicepreside
dell'istituto magistrale, Giuseppe Richichi, in un agguato contro Vincenzo
Luddeni, direttore della Banca popolare di Polistena, rimasto illeso.
20 marzo 1987 Omicidio
di Licio Giorgieri. A Roma, militanti dell'Unione comunisti combattenti
uccidono il generale dell'aeronautica Licio
Giorgieri, direttore generale della costruzione delle armi e degli
armamenti aeronautici e spaziali del Ministero della difesa.
10 aprile 1987 Omicidio di Rosario Iozzia. A
Cittanova (Reggio Calabria), è ucciso il vicebrigadiere dei Carabinieri Rosario
Iozzia.
27 agosto 1987 Omicidio di Giuseppe Cutroneo e di
Rosario Montalto. A Niscemi (Caltanissetta), durante una sparatoria tra due
gruppi mafiosi, sono colpiti a morte i bambini Giuseppe Cutroneo e Rosario
Montalto, che giocavano per strada.
4 dicembre 1987 Omicidio di Carmelo Ganci e di
Luciano Pignatelli. A Castel Morrone (Caserta), sono uccisi i carabinieri
Carmelo Ganci e Luciano Pignatelli. I carabinieri erano liberi dal servizio ma,
appresa la notizia di una rapina, andavano alla ricerca dei rapinatori,
inseguendoli con la loro auto. I malviventi aprivano il fuoco e uccidevano i
due carabinieri.
20 dicembre 1987 Omicidio di Aniello Giordano. A
Napoli, in un mobilificio, Aniello Giordano è ucciso da una banda di estorsori.
12 gennaio 1988 Omicidio di Giuseppe Insalaco. A
Palermo, in pieno centro, è ucciso Giuseppe Insalaco, ex sindaco democristiano.
Aveva denunziato alla Commissione parlamentare antimafia i collegamenti tra
mafia e amministrazione comunale.
14 gennaio 1988 Omicidio di Natale Mondo. A Palermo,
nel quartiere Acquasanta, è ucciso l'agente Natale Mondo, scampato all'agguato
del 6 agosto 1985, in cui erano morti il capo della Squadra mobile Ninni
Cassarà e l'agente Roberto Antiochia. Aveva proseguito l'attività
investigativa. Si è pensato anche a una vendetta per la morte nei locali della
questura di Salvatore Marino, indiziato per l'omicidio del commissario di
Polizia Beppe Montana.
2 marzo 1988 Omicidio di Donato Boscia. A Palermo, è
ucciso l'ingegnere Donato Boscia, direttore del cantiere dell'impresa romana
Ferrocementi. Aveva denunciato alla Commissione antimafia i collegamenti tra
mafia e amministrazione comunale.
16 aprile 1988 Omicidio
di Roberto Ruffilli. A Forlì, militanti delle Brigate rosse-Partito comunista
combattente uccidono il docente universitario e senatore democristiano Roberto
Ruffilli.
9 luglio 1988 Omicidio di Pietro Ragno. A Gioia Tauro
(Reggio Calabria), è ucciso in un agguato il carabiniere Pietro Ragno, che
aveva preso parte a diverse operazioni antimafia.
9 settembre 1988 Omicidio di Abed Manyami. A Gioia
Tauro (Reggio Calabria), è ucciso il marocchino Abed Manyami.
14 settembre 1988 Omicidio di Alberto Giacomelli. A
Pietretagliate (Trapani), è ucciso il giudice in pensione Alberto
Giacomelli. Secondo il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori, il
delitto è stato compiuto perché il magistrato aveva firmato il provvedimento di
confisca dei beni del fratello di Riina.
25 settembre 1988 Omicidio di Antonino e Stefano
Saetta. Nei pressi di Canicattì (Agrigento), sono uccisi il giudice del
Tribunale di Palermo Antonino
Saetta e il figlio Stefano. È il primo magistrato giudicante ad essere
ucciso. Aveva presieduto la Corte d'appello per la strage Chinnici del 29
luglio 1983 e per il delitto Basile del 4 maggio 1980. Era candidato a
presiedere la Corte d'appello per il primo maxiprocesso.
26 settembre 1988 Omicidio di Mauro Rostagno. Nei
pressi di Valderice (Trapani), è ucciso Mauro Rostagno. Ex leader del movimento
studentesco, poi dirigente di Lotta continua, operava presso la comunità per
tossicodipendenti Saman. Denunciava da una televisione locale le attività
mafiose e le complicità di partiti e istituzioni.
23 ottobre 1988 Omicidio di Girolamo Marino. A Locri
(Reggio Calabria), è ucciso il primario di chirurgia Girolamo Marino, perché
ritenuto responsabile della morte di Caterina Giampaolo, 4 anni, a seguito di
un intervento di appendicite. I Giampaolo fanno parte di un clan in lotta con
gli Strangio.
10 novembre 1988 Omicidio di Pasquale Bottaro e di
Carmelo Zaccarello. A Siracusa, alcuni sicari entrano in un bar e uccidono
Pasquale Bottaro, 29 anni, pregiudicato con precedenti penali per rapina; è
ucciso anche il giovane Carmelo Zaccarello, figlio del titolare del bar.
18 novembre 1988 Omicidio di Giuseppe Montalbano. A
Camporeale (Palermo), è ucciso il medico Giuseppe Montalbano, sospettato di
essere confidente dei Carabinieri.
15 dicembre 1988 Omicidio di Luigi Ranieri. A
Palermo, è ucciso l'imprenditore Luigi Ranieri, titolare della Sageco,
un'impresa edilizia che gestiva grossi appalti. Si sarebbe opposto alla
spartizione degli appalti imposta dalle famiglie mafiose.
10 gennaio 1989 Omicidio di Colin Winchester. A
Deakin (Australia), è ucciso, da un appartenente alla 'ndrangheta, Colin
Winchester, ufficiale di Polizia maggiore dell'Australia.
14 febbraio 1989 Omicidio di Francesco Pepi. A
Niscemi (Caltanissetta), è ucciso Francesco Pepi, titolare di un'industria
conserviera. Probabilmente il delitto è causato dal rifiuto di pagare il pizzo.
In quegli anni a Niscemi c'era uno scontro tra cosche rivali con molti omicidi.
23 febbraio 1989 Omicidio di Marcella Tassone. A
Laureana di Borrello (Reggio Calabria), durante una sparatoria, è uccisa
Marcella Tassone, di 10 anni.
11 marzo 1989 Omicidio di Nicola D'Antrassi. A Scordia
(Catania), è ucciso l'imprenditore Nicola D'Antrassi. A lui è intitolata
l'Asaes (Associazione antiracket e antiestorsioni) di Scordia.
16 marzo 1989 Omicidio di Antonio D'Onufro. A
Palermo, nel borgo di Ciaculli, è ucciso Antonio D'Onufrio, ritenuto informatore
della polizia.
16 marzo 1989 Omicidio di Edoardo Toscano. A Roma, è
ucciso Edoardo Toscano, componente di spicco della banda della Magliana.
20 marzo 1989 Omicidio di Vincenzo Grasso. A Locri
(Reggio Calabria), è ucciso Vincenzo Grasso, gestore di una concessionaria di
auto, che si rifiutava di pagare il pizzo.
9 giugno 1989 Omicidio di Salvatore Incardona. A
Vittoria (Ragusa), è ucciso Salvatore Incardona, imprenditore agricolo,
commissionario presso il mercato ortofrutticolo. Si sarebbe opposto alla
richiesta di pagare il pizzo al clan Carbonaro-Dominante.
11 luglio 1989 Omicidio di Paolo Vinci e di Calogero
Loria. A Camporeale (Palermo), sono uccisi Paolo Vinci, di 17 anni, e Calogero
Loria, di 26. Sfugge all'esecuzione Filippo Loria, vero obiettivo dei killer.
5 agosto 1989 Omicidio di Antonino Agostino e di Ida
Castellucci. A Villagrazia di Carini (Palermo), sono uccisi l'agente Antonino
Agostino e sua moglie Ida Castellucci, incinta. Il delitto è stato messo in
relazione con il fallito attentato al giudice Falcone all'Addaura del 29 giugno
del 1989.
21 agosto 1989 Omicidio di Lodovico Ligato. A Bocale,
quartiere di Reggio Calabria, è ucciso Lodovico Ligato, ex deputato della
Democrazia cristiana ed ex presidente delle Ferrovie dello Stato.
24 agosto 1989 Omicidio di Giuseppe e di Carmela
Pannone. Ad Agropoli (Salerno), è ucciso Giuseppe Pannone, camorrista di
Afragola; è uccisa anche Carmela Pannone, 5 anni, sua nipote.
12 settembre 1989 Omicidio di Grazia Scimè. A Gela
(Caltanissetta), durante una sparatoria tra mafiosi appartenenti a gruppi
rivali, rimane uccisa Grazia Scimè.
2 ottobre 1989 Omicidio di Giovanbattista Tedesco. A
Taranto, è ucciso il capo della vigilanza all'Italsider, Giovanbattista
Tedesco, che aveva contrastato le imposizioni della Sacra Corona unita nelle
acciaierie di Taranto.
20 ottobre 1989 Omicidio di Domenico Calviello. A
Statte (Taranto), è ucciso Domenico Calviello, 14 anni, per un errore di
persona o per una vendetta trasversale.
23 novembre 1989 Omicidio di Leonarda Costantino,
Lucia Costantino e Vincenza Marino Mannoia. A Bagheria (Palermo), sono uccise
Leonarda Costantino, Lucia Costantino e Vincenza Marino Mannoia,
rispettivamente madre, zia e sorella di Francesco Marino Mannoia, di cui si
diceva stesse per collaborare con la giustizia.
28 dicembre 1989 Omicidio di Pietro Giro. A Palermo,
è ucciso, per ordine dei fratelli Ribisi di Palma di Montechiaro (Agrigento),
l'autonoleggiatore Pietro Giro, probabilmente per vendetta trasversale, in
quanto è cugino dello stiddaro Giovanni Calafato.
23 gennaio 1990 Omicidio di Vincenzo Miceli. A
Monreale (Palermo), è ucciso l'ingegner Vincenzo Miceli. Si è autoaccusato,
come mandante dell'omicidio, Giovanni Brusca, che ha definito Miceli: «Un
onesto lavoratore. Uno che non voleva pagare il pizzo e che faceva delle
denunce».
2 febbraio 1990 Omicidio di Enrico De Pedis. A Roma è
ucciso Enrico De Pedis, tra i fondatori e dirigenti della banda della Magliana.
7 febbraio 1990 Omicidio di Giovanni Trecroci. A
Villa San Giovanni (Reggio Calabria), è ucciso dalla 'ndrangheta il vicesindaco
Giovanni Trecroci.
23 febbraio 1990 Omicidio di Saverio Purita. A
Curinga (Catanzaro), scompare Saverio Purita, 11 anni, che viene soffocato e
poi bruciato.
18 marzo 1990 Omicidio di Michele Arcangelo Tripodi.
A Rosarno (Reggio Calabria), è rapito e ucciso (il cadavere è stato trovato
dopo 7 anni) il ragazzo Michele Arcangelo Tripodi, per vendetta verso il padre,
legato al clan dei La Malfa.
21 marzo 1990 Omicidio di Nicola Gioitta. A Niscemi
(Caltanissetta), è ucciso il commerciante Nicola Gioitta. I sicari sfregiano
l'ucciso tagliandogli la gola.
30 marzo 1990 Omicidio di Emanuele Piazza e di
Gaetano Genova. A Palermo, scompaiono Emanuele Piazza, vicino ai servizi
segreti, e il vigile del fuoco Gaetano Genova, amico di Piazza. Secondo alcuni
collaboratori di giustizia, in seguito a informazioni fornite da Piazza e
Genova, sarebbero stati arrestati alcuni mafiosi. La scomparsa e l'uccisione di
Piazza e di Genova sono state messe in relazione con il fallito attentato a
Giovanni Falcone all'Addaura, del 21 giugno 1989.
9 maggio 1990 Omicidio di Giovanni Bonsignore. A
Palermo, è ucciso Giovanni Bonsignore, funzionario della Regione siciliana,
noto per il rigore morale. Negli anni Ottanta, Bonsignore aveva condotto
un'inchiesta amministrativa su un finanziamento irregolare in favore di una
cooperativa agricola legata ai mafiosi di Palma di Montechiaro.
18 maggio 1990 Omicidio di Gennaro e Nunzio Pandolfi.
A Napoli, sono uccisi in un agguato Gennaro Pandolfi e il figlio Nunzio, di due
anni.
5 luglio 1990 Omicidio di Arturo Caputo. A Strongoli
(Crotone), è ucciso per errore il sedicenne Arturo Caputo.
11 luglio 1990 Omicidio di Antonio Nugnes. A
Mondragone (Caserta), è ucciso il vicesindaco Antonio Nugnes.
18 luglio 1990 Omicidio di Giuseppe Tragna. A San
Leone (Agrigento), è ucciso il funzionario di banca Giuseppe Tragna da killer
del clan Grassonelli.
1° settembre 1990 Omicidio di Domenico Catalano. A
Reggio Calabria, è ucciso con diversi colpi di pistola il sedicenne Domenico
Catalano. Forse Catalano e un altro ragazzo rimasto ferito sono stati colpiti
per aver assistito involontariamente a qualche fatto delittuoso.
7 settembre 1990 Omicidio di Maria Marcella e di
Elisabetta Gagliardi. A Palermiti (Catanzaro), sono uccise Maria Marcella e sua
figlia Elisabetta Gagliardi, rispettivamente moglie e figlia di Mario Gagliardi,
pluripregiudicato per rapina.
8 settembre 1990 Omicidio di Antonio Marino. A
Bovalino superiore (Reggio Calabria), è ucciso il brigadiere dei Carabinieri
Antonio Marino, che per tre anni aveva comandato la stazione di Platì (Reggio
Calabria).
21 settembre 1990 Omicidio di Rosario Livatino. Sullo
stradale fra Canicattì e Agrigento, è ucciso il magistrato Rosario
Livatino che indagava sui mafiosi dell'Agrigentino. Il rappresentante di
commercio Piero Nava, che passava con la sua macchina, ha testimoniato contro
gli esecutori del delitto ed è stato costretto a cambiare nome e a risiedere in
località segreta.
31 ottobre 1990 Omicidio di Alessandro Rovetta e di
Francesco Vecchio. A Catania, duplice omicidio alle Acciaierie Megara. Sono
uccisi l'amministratore delegato Alessandro Rovetta e il capo del personale
Francesco Vecchio. Probabilmente si erano opposti alle imposizioni mafiose.
11 marzo 1991 Omicidio di Antonio Valente. A Locri
(Reggio Calabria), è ucciso Antonio Valente, impiegato di una ditta
taglieggiata.
30 marzo 1991 Omicidio di Salvatore D'Addario. A
Napoli, è ucciso Salvatore D'Addario, agente della Polizia di Stato, mentre
tentava di fermare uno scontro a fuoco tra camorristi tra la folla.
27 gennaio 1991 Omicidio di Ignazio Aloisi. A
Messina, è ucciso Ignazio Aloisi, guardia giurata; aveva testimoniato di aver
riconosciuto un rapinatore per una rapina subita nel 1979.
2 aprile 1991 Omicidio di Francesco Pipitone. Ad
Altofonte (Palermo), è ucciso il direttore della Cassa artigiana locale,
Francesco Pipitone, che aveva tentato di opporsi ad alcuni mafiosi che stavano
compiendo una rapina.
18 aprile 1991 Omicidio di Salvatore Richiello,
Michele Richiello e Pellegrino De Micco. A Villa Literno (Caserta), durante una
sparatoria tra gruppi di camorristi, rimangono uccisi il dodicenne Salvatore
Richiello, il padre Michele Richiello e il loro amico Pellegrino De Micco,
estranei alla faida.
24 maggio 1991 Omicidio di Pasquale Cristiano e di
Francesco Tramonte. A Lamezia Terme (Catanzaro), sono uccisi, forse per
un'azione contro il Comune, Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte, operatori
ecologici impegnati nella raccolta di rifiuti urbani, in una zona abitata dal
clan Sambiase.
Giugno 1991 Omicidio di Vincenzo Salvatori. Sulla
strada tra Agrigento e Favara è ucciso il metronotte Vincenzo Salvatori,
durante un tentativo di rapina a un furgone portavalori.
13 giugno 1991 Omicidio di Vincenzo Leonardi. A
Catania, è ucciso Vincenzo Leonardi. Lavorava al mercato ortofrutticolo ed era
titolare di un'impresa di trasporti.
19 giugno 1991 Omicidio di Giuseppe e Salvatore
Sceusa. A Capaci (Palermo), sono uccisi gli imprenditori Giuseppe e Salvatore
Sceusa. Secondo il collaboratore di giustizia Angelo Siino, sarebbero stati
uccisi perché non si attenevano alle imposizioni della mafia relative agli
appalti, e non si accordavano per il pizzo.
10 luglio 1991 Omicidio di Antonino Cordopatri. A
Reggio Calabria, è ucciso il proprietario terriero Antonino Cordopatri. Si era
rifiutato di cedere le terre ai capi della 'ndrangheta.
21 luglio 1991 Omicidio di Fabio De Pandi. A Napoli,
nel quartiere Succavo, è ucciso il bambino Fabio De Pandi, di 10 anni, durante
un conflitto tra bande rivali.
24 luglio 1991 Omicidio di Alberto Varone. Nei pressi
di Francolise (Caserta), è ucciso il commerciante Alberto Varone. I camorristi
volevano rilevare la sua attività.
26 luglio 1991 Omicidio di Andrea e Giuseppe Savoca.
A Palermo, è ucciso il bambino di 4 anni Andrea Savoca, assieme al padre,
Giuseppe Savoca, appartenente a famiglia mafiosa.
9 agosto 1991 Omicidio di Antonio Scopelliti. A Campo
Calabro (Reggio Calabria), è ucciso il magistrato di Cassazione Antonino
Scopelliti, che si sarebbe dovuto occupare del maxiprocesso di Palermo.
L'omicidio è eseguito dalla cosca dei De Stefano, su indicazione della mafia
siciliana.
20 agosto 1991 Omicidio di Renato Lio e di Giuseppe
Leone. A Soverato (Catanzaro), sono uccisi dagli occupanti di un'auto, a cui si
erano avvicinati per una perquisizione i carabinieri Renato Lio e Giuseppe
Leone.
29 agosto 1991 Omicidio di Libero Grassi. A Palermo,
è ucciso l'imprenditore Libero Grassi, titolare dell'azienda tessile Sigma. Si
era rifiutato di pagare il pizzo e aveva denunciato pubblicamente gli
estorsori. Aveva suscitato l'interesse dei mezzi d'informazione, ma scarsa
solidarietà (in un'assemblea per sostenere la sua azione avevano partecipato
trenta persone), ed era stato isolato dagli altri imprenditori e dalle
Associazioni imprenditoriali. Ogni anno, i familiari appendono sul luogo del
delitto un cartello in cui denunciano l'isolamento in cui è stato lasciato
Libero Grassi. La vecchia Sigma ha chiuso i battenti e il figlio Davide
gestisce l'impresa Sigma Nuova. Per l'omicidio furono condannati i mafiosi
della famiglia Madonia.
28 settembre 1991 Omicidio di Demetrio Quattrone e di
Nicola Severino. A Reggio Calabria, sono uccisi Demetrio Quattrone, funzionario
dell'Ispettorato del lavoro che aveva svolto alcune perizie per la procura di
Palmi, e Nicola Severino, che si trovava assieme a Quattrone.
12 ottobre 1991 Omicidio di Serafino Ogliastro. A
Palermo, è ucciso con il metodo della lupara bianca, l'ex agente di polizia
Serafino Ogliastro, sospettato dai mafiosi di essere venuto a conoscenza degli
autori di un omicidio.
30 ottobre 1991 Omicidio di Nunziante Scibelli. A
Quindici (Avellino), è ucciso Nunziante Scibelli, mentre stava attraversando il
paese alla guida di un'auto dello stesso modello dei veri bersagli dei killer.
16 dicembre 1991 Omicidio di Giuseppa Cozzumbo. A
Bronte (Catania), è uccisa Giuseppa Cozzumbo, titolare di un bar. Probabilmente
aveva rifiutato di pagare il pizzo.
29 dicembre 1991 Omicidio di Sandra Stranieri. A
Taranto, Sandra Stranieri, di 14 anni, è uccisa da una pallottola vagante
durante una sparatoria.
31 dicembre 1991 Omicidio di Felice Allegro e di
Giuseppe Aliotto. A Palma di Montechiaro (Agrigento), durante una sparatoria
all'interno di un bar per uccidere il mafioso Felice Allegro, rimane ucciso il
trentenne Giuseppe Aliotto e sono feriti un bambino e sei persone.
22 gennaio 1992 Omicidio di Antonio, Vincenzo e
Salvatore Spartà. A Randazzo (Catania), sono uccisi il pastore Antonino Spartà
e i figli Vincenzo e Salvatore. Si erano rifiutati di pagare una tangente. Le
loro tombe saranno più volte profanate.
Febbraio 1992 Omicidio di Salvatore Mineo. A Bagheria
(Palermo), è ucciso il commerciante di abbigliamento Salvatore Mineo, che si
sarebbe ribellato al racket.
12 febbraio 1992 Omicidio di Fortunato Arena e di
Claudio Pezzuto. A Pontecagnano Faiano (Salerno), durante un controllo a un
posto di blocco, vengono uccisi i carabinieri Fortunato Arena e Claudio
Pezzuto.
12 marzo 1992 Omicidio di Salvo Lima. A Mondello
(Palermo), è ucciso Salvo Lima, eurodeputato della Democrazia cristiana, leader
della corrente andreottiana in Sicilia.
18 marzo 1992 Omicidio di Alfredo Agosta. A Catania,
è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Alfredo Agosta, impegnato in indagini
sulla mafia.
4 aprile 1992 Omicidio di Giuliano Guazzelli. Ad
Agrigento, è ucciso il maresciallo dei Carabinieri Giuliano Guazzelli. Aveva
condotto indagini sulla mafia in collaborazione con il magistrato Rosario
Livatino. Era considerato un archivio vivente della mafia dell'Agrigentino.
21 aprile 1992 Omicidio di Paolo Borsellino. A Lucca
Sicula (Agrigento), è ucciso l'imprenditore Paolo Borsellino. Gestiva
un'impresa di movimento terra e con il padre Giuseppe (ucciso il 17 dicembre
successivo) aveva fondato una piccola impresa di calcestruzzi. Si era opposto
alla richiesta di mafiosi della zona di cessione di quote aziendali.
23 maggio 1992 Strage di Capaci. Sull'autostrada
Palermo-Punta Raisi, nei pressi di Capaci (Palermo), una carica di esplosivo
uccide il magistrato Giovanni
Falcone, la moglie Francesca
Morvillo, anche lei magistrato, e gli uomini della scorta Rocco Di Cillo,
Antonino Montinaro e Vito Schifani. Falcone, dopo essere stato giudice a
Trapani e giudice istruttore e procuratore aggiunto a Palermo, imponendosi come
uno dei magistrati più impegnati e competenti nelle indagini antimafia,
impossibilitato a continuare il suo lavoro dopo lo smantellamento del pool
antimafia, si era trasferito a Roma con l'incarico di Direttore generale degli
Affari penali presso il Ministero di grazia e giustizia ed era candidato alla
carica di procuratore nazionale antimafia. Sono stati condannati come mandanti
alcuni capimafia facenti parte della cupola. Rimane irrisolto il problema dei
mandanti esterni.
12 luglio 1992 Omicidio di Egidio Campanello e di
Luigi Sapio. A Villa di Briano (Caserta), sono uccisi, in una sparatoria tra la
folla e in un agguato contro un camorrista, Egidio Campanello e Luigi Sapio.
19 luglio 1992 Strage di via D'Amelio. A Palermo, in
via D'Amelio, un'autobomba uccide il magistrato Paolo
Borsellino, gli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Cosina, Emanuela
Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Borsellino aveva fatto parte del pool
antimafia, era stato procuratore presso il Tribunale di Marsala, aveva
denunciato lo smantellamento del pool antimafia ed era tornato a lavorare
presso il Tribunale di Palermo. Dopo la morte di Falcone era stato fatto il suo
nome per la carica di procuratore nazionale antimafia. Condannati come
esecutori e come mandanti uomini e capi di Cosa nostra.
26 luglio 1992 Suicidio di Rita Atria. A Roma, si
suicida Rita Atria, una ragazza di 17 anni, figlia di un capomafia di Partanna
(Trapani). Dopo l'uccisione del padre e del fratello, Rita aveva collaborato
con la giustizia, assieme alla cognata Piera Aiello, rompendo con la madre. Si
era rivolta a Paolo Borsellino, con cui aveva stabilito un rapporto filiale. La
morte del magistrato, nell'isolamento del regime di protezione, la getta nello
sconforto e la induce al suicidio.
27 luglio 1992 Omicidio di Giovanni Lizzio. A
Catania, è ucciso l'ispettore di polizia Giovanni Lizzio. Responsabili del
delitto i mafiosi della famiglia Santapaola.
6 agosto 1992 Strage di Villa Literno. A Villa
Literno (Caserta), alcuni killer uccidono in un'officina meccanica Antonio
Diana, titolare, Nicola Palumbo, anch'egli meccanico, e, per errore, Antonio Di
Bona, un contadino che al momento dell'agguato attendeva la riparazione del
proprio trattore.
28 settembre 1992 Omicidio di Paolo Ficalora. A
Castellammare del Golfo (Trapani), è ucciso il capitano di marina in pensione
Paolo Ficalora. Aveva ospitato nel suo residence, senza conoscerne l'identità,
l'ex collaboratore di giustizia Salvatore Contorno.
14 ottobre 1992 Omicidio di Pasquale Di Lorenzo. A
Porto Empedocle (Agrigento), è ucciso il sovrintendente di Polizia penitenziaria
Pasquale Di Lorenzo. Si è accusato dell'omicidio il collaboratore di giustizia
Alfonso Falzone; mandante sarebbe stato Totò Riina che voleva dare un
"segnale" contro il carcere duro e avrebbe ordinato di uccidere un
agente di custodia per provincia.
6 novembre 1992 Omicidio di Giovanni Panunzio. A
Foggia, è ucciso l'imprenditore edile Giovanni Panunzio. Si era opposto al
racket e aveva fatto arrestare gli estorsori.
10 novembre 1992 Omicidio di Gaetano Giordano. A Gela
(Caltanissetta), è ucciso il commerciante Gaetano Giordano, che si era opposto
alle richieste estorsive. Rimane ferito nell'attentato il figlio Massimo.
17 dicembre 1992 Omicidio di Giuseppe Borsellino. A
Lucca Sicula (Agrigento), ucciso Giuseppe Borsellino, padre dell'imprenditore
Paolo, ucciso il 21 aprile. Aveva rivelato alla magistratura i nomi dei
mandanti e degli esecutori dell'omicidio del figlio e aveva ricostruito gli
intrecci tra mafia, affari e politica nell'Agrigentino.
8 gennaio 1993 Omicidio di Beppe Alfano. A Barcellona
Pozzo di Gotto (Messina), è ucciso il corrispondente del quotidiano «La
Sicilia» Beppe Alfano. Aveva dedicato vari servizi alle attività della mafia
della zona e ultimamente aveva denunziato le speculazioni dell'Aias di Milazzo
a danno dei disabili.
8 febbraio 1993 Omicidio di Pasquale Campanello. A
Napoli, nel carcere di Poggioreale, è ucciso Pasquale Campanello,
sovrintendente della Polizia penitenziaria.
21 aprile 1993 Omicidio di Angelo Carlisi e di
Calogero Zaffuto. Sulla strada da Porto Empedocle (Agrigento) è ucciso, assieme
al pescivendolo Angelo Carlisi, Calogero Zaffuto, vittima innocente.
14 maggio 1993 Omicidio di Nicola Remondino. A Vibo
Valentia, è ucciso il commerciante Nicola Remondino.
17 maggio 1993 Omicidio di Maurizio Estate. A Napoli,
è ucciso Maurizio Estate, di 22 anni: aveva sventato uno scippo; il rapinatore
è tornato indietro per ucciderlo.
27 maggio 1993 La
strage di via Georgofili. A Firenze, nei pressi della Galleria degli
Uffizi, un'autobomba provoca la morte di 5 persone: la custode dell'Accademia
dei GeorgofiliAngelamaria
Fiume, il maritoFabrizio
Nencioni, le figlie Nadiadi
8 anni e Caterinadi
un mese e mezzo, lo studente universitario Dario
Capolicchio.Danni agli edifici circostanti e alla Galleria.
5 luglio 1993 Omicidio di Andrea Castelli. A Ragusa è
ucciso l'elettricista Andrea Castelli, 24 anni, che era intervenuto per
difendere la sorella e altre bambine da un molestatore, un pregiudicato del
clan Madonia di Gela.
22 luglio 1993 Sequestro e omicidio di Adolfo
Cartisano. A Bovalino (Reggio Calabria), viene sequestrato dalla 'ndrangheta
Adolfo Cartisano, a scopo di estorsione. Il suo corpo è stato ritrovato nel
2003.
27-28 luglio 1993La
strage di via Palestro. A Milano esplode un'autobomba causando 5 vittime: i
pompieriCarlo
La Catena, Stefano
Picerno e Sergio
Pasotto, il vigile urbano Alessandro
Ferrari e Driss
Moussafir. Gravi danni al Padiglione d'arte contemporanea. Lo stesso giorno
a Roma esplodono due ordigni, uno davanti alla basilica di San Giovanni in
Laterano, l'altro davanti alla chiesa di San Giorgio in Velabro, gravemente
danneggiata.
15 settembre 1993 Omicidio di Giuseppe Puglisi. A
Palermo, nel quartiere Brancaccio, è ucciso il parroco Giuseppe Puglisi. Era
impegnato in un'opera di educazione dei giovani del quartiere e di
miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti. Condannati come mandanti
i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano e come esecutore Salvatore Grigoli,
successivamente collaboratore di giustizia.
7 novembre 1993 Omicidio di Giovanni Mileto. A
Cittanova (Reggio Calabria), è ucciso in un agguato mafioso Giovanni Mileto,
caposquadra cantonieri, sacrificatosi per salvare un'altra persona.
23 novembre 1993 Sequestro e omicidio di Giuseppe Di
Matteo. Ad Altofonte (Palermo), scompare il bambino Giuseppe Di Matteo, figlio
del collaboratore di giustizia Santo. Verrà tenuto in ostaggio fino al gennaio
del 1996 e successivamente strangolato. Il suo corpo sarà sciolto nell'acido.
Responsabili del delitto Giovanni Brusca, reo confesso, e altri mafiosi.
19 marzo 1994 Omicidio di Giuseppe Diana. A Casal di
Principe (Caserta), viene ucciso don Giuseppe Diana, parroco della chiesa di
San Nicola. Aveva cominciato il suo impegno contro la camorra nel 1983 quando,
dopo una strage, aveva organizzato assieme a pochi altri una manifestazione.
Nel 1989 aveva rifiutato i soldi messi a disposizione dai camorristi per la
festa parrocchiale e lavorato con i giovani e gli extracomunitari. Nel dicembre
1991 aveva preparato il documento Per amore del mio popolo non tacerò e,
in occasione delle elezioni comunali del 1993, aveva invitato gli elettori a
fare delle scelte oculate e i camorristi a farsi da parte. Venne ucciso il
giorno del suo onomastico, in chiesa, mentre si accingeva a celebrare la messa.
Dopo una serie di depistaggi, nel 2003 sono stati condannati i camorristi
responsabili del delitto.
20 marzo 1994 Omicidio di Ilaria Alpi e di Miran
Hrovatin. A Mogadiscio, in Somalia, uccisione della giornalista della Rai
Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin. La Alpi indagava su traffici
internazionali di armi e di rifiuti tossici.
24 marzo 1994 Omicidio di Enrico Incognito. A Bronte
(Catania), viene ucciso Enrico Incognito, appartenente a un clan mafioso, che
aveva deciso di collaborare con la giustizia. L'omicida è il fratello Marcello,
con la complicità dei genitori. Una telecamera, che registrava le rivelazioni
di Enrico, ha ripreso la scena del delitto. Incognito, in seguito al suo
pentimento, era stato abbandonato dalla moglie.
25 marzo 1994 Omicidio di Luigi Bodenza. A Gravina di
Catania (Catania), è ucciso l'agente di polizia penitenziaria Luigi Bodenza; è
un segnale alle guardie carcerarie per attenuare gli effetti del 41 bis.
26 marzo 1994 Omicidio di Anna Dell'Orme e di Carmine
Amura. A Napoli, nel quartiere di Secondigliano, sono uccisi Anna Dell'Orme e
Carmine Amura, rispettivamente madre e fratello di Domenico Amura, morto per overdose.
Avevano denunciato i trafficanti che avevano venduto a Domenico la droga.
27 marzo 1994 Omicidio di Maria Teresa Pugliese. A
Locri (Reggio Calabria), è uccisa Maria Teresa Pugliese, moglie dell'ex sindaco
e impegnata nell'associazionismo. Un figlio era stato coinvolto in fatti di
droga. Forse era sulle tracce delle compagnie del figlio.
8 aprile 1994 Omicidio di Maria Grazia Cuomo. A Nola
(Napoli), è uccisa Maria Grazia Cuomo, 56 anni, cognata di Francesco Alfieri,
collaboratore di giustizia, lontano parente del boss della camorra Carmine
Alfieri.
30 maggio 1994 Omicidio di Ignazio Panepinto. A
Bivona (Agrigento), è ucciso l'imprenditore Ignazio Panepinto. Gestiva una cava
e un impianto per la frantumazione delle pietre. Probabilmente si era rifiutato
di sottostare alle richieste della mafia, che imponeva un monopolio delle
forniture per i lavori nella zona. Il 19 settembre sarà ucciso anche il
fratello Calogero.
25 giugno 1994 Omicidio di Salvatore Bennici. A
Licata (Agrigento), è ucciso l'imprenditore edile Salvatore Bennici, che si
opponeva alle richieste della mafia della zona in cui operava. Aveva subito due
avvertimenti: l'incendio di un escavatore e un tentato incendio
dell'abitazione.
10 luglio 1994 Omicidio di Liliana Caruso e di Agata
Zucchero. A Catania, sono uccise Liliana Caruso e Agata Zucchero, moglie e
madre del collaboratore di giustizia Riccardo Messina.
19 settembre 1994 Omicidio di Calogero Panepinto e di
Francesco Maniscalco. A Bivona (Agrigento), sono uccisi l'imprenditore Calogero
Panepinto, fratello di Ignazio (ucciso il 30 maggio), e l'operaio Francesco
Maniscalco. Dopo la morte del fratello, Calogero Panepinto aveva ripreso il
lavoro nella cava. Un figlio di Ignazio, Luigi, decide di riprendere i lavori
per la produzione di calcestruzzi, ma si presentano solo 6 operai su 25.
19 settembre 1994 Omicidio di Leonardo Santoro. A
Carovigno (Brindisi), è ucciso Leonardo Santoro, fratello di un collaboratore
di giustizia.
29 settembre 1994 Omicidio di Nicholas Green. A
Mileto (Vibo Valentia), durante una rapina rimane ucciso il bambino americano
Nicholas Green. Nel 1998 è stato condannato all'ergastolo Michele Iannello, già
affiliato alla 'ndrangheta.
12 dicembre 1994 Omicidio di Palmina Scamardella. A
Napoli, è uccisa per caso Palmina Scamardella, in un agguato di camorra.
4 febbraio 1995 Omicidio di Pietro Sanua. A Corsico
(Milano), è ucciso il fioraio ambulante Pietro Sanua, "sindacalista dei
fioristi", che per primo denunciò il racket degli ambulanti a Milano.
17 febbraio 1995 Omicidio di Giovanni Salamone. A
Belmonte Mezzagno (Palermo), in un agguato in una macelleria contro uno dei
proprietari, Simone Benigno, rimasto illeso, viene ucciso un cliente, Giovanni
Salamone, e sono feriti altri due.
26 febbraio 1995 Omicidio di Francesco Brugnano.
Nelle vicinanze di Terrasini (Palermo), è ritrovato il corpo di Francesco
Brugnano, titolare di una cantina vinicola di Partinico, confidente del
maresciallo dei carabinieri Antonino Lombardo, che si suiciderà il 4 marzo
successivo.
4 marzo 1995 Suicidio di Antonino Lombardo. A
Palermo, si suicida il maresciallo Antonino Lombardo, che aveva incontrato
Gaetano Badalamenti negli Stati Uniti, probabilmente per convincerlo a
collaborare con la giustizia.
6 marzo 1995 Omicidio di Domenico Buscetta. A
Palermo, è ucciso Domenico Buscetta, nipote di Tommaso. Una vendetta
trasversale per colpire lo zio.
31 marzo 1995 Omicidio di Francesco Marcone. A
Foggia, è ucciso Francesco Marcone, direttore dell'Ufficio del registro
immobiliare. Il delitto è da collegare con la sua attività di pubblico
amministratore e con gli interessi legati al Piano regolatore.
20 aprile 1995 Omicidio di Emanuele Seidita e di
Giovanni Carbone. Ad Alessandria della Rocca (Agrigento), sono uccisi il
pregiudicato Emanuele Seidita e Giovanni Carbone, incensurato.
25 giugno 1995 Omicidio di Peter Iwule Onjedeke. A
Reggio Calabria, è ucciso dal racket dei parcheggi Peter Iwule Onjedeke, che
arrotondava lo stipendio di operaio facendo il posteggiatore abusivo.
30 agosto 1995 Omicidio di Antonino Longo. A Nicolosi
(Catania), è ucciso il commerciante Antonino Longo.
3 settembre 1995 Sequestro e omicidio di Pierantonio
Sandri. A Niscemi (Caltanissetta), scompare il giovane Pierantonio Sandri. I
resti verranno trovati nel 2009 in seguito a dichiarazioni di collaboratori di
giustizia che hanno parlato di omicidio mafioso. Probabilmente aveva assistito
al compimento di un delitto.
1° novembre 1995 Omicidio di Luigi Colucci. A Gioiosa
Jonica (Reggio Calabria), è ucciso il commerciante Luigi Colucci. I suoi
familiari avevano ricevuto intimidazioni, tra cui l'incendio di una paninoteca.
9 novembre 1995 Omicidio di Serafino Famà. A Catania,
è ucciso l'avvocato Serafino Famà, legale di alcuni mafiosi. Si parla di
contrasti con i suoi difesi, ma non si esclude che l'omicidio possa essere un
avvertimento rivolto agli avvocati perché assumano un atteggiamento più
"attivo" nella difesa degli imputati mafiosi.
15 novembre 1995 Omicidio di Gioacchino Costanzo. A
Somma Vesuviana (Napoli), durante una sparatoria rimane ucciso il bambino di 2
anni Gioacchino Costanzo.
29 novembre 1995 Omicidio di Antonino Buscemi. Ad
Avola (Siracusa), è ucciso l'imprenditore Antonino Buscemi, titolare di
un'impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era
riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri.
23 dicembre 1995 Omicidio di Giuseppe Montalto. A
Pietretagliate (Trapani), è ucciso Giuseppe Montalto, agente di custodia in
servizio nell'ala riservata ai detenuti per mafia nelle carceri dell'Ucciardone
di Palermo. Erano con lui nell'auto la moglie e la figlia di sei mesi. Montalto
sarebbe stato ucciso perché si sarebbe rifiutato di favorire qualche capomafia
o per ritorsione contro i provvedimenti restrittivi introdotti con il 41 bis.
27 aprile 1996 Omicidio di Calogero Tramuta. A Lucca
Sicula (Agrigento), è ucciso Calogero Tramuta, ex agente della Guardia di
finanza, commerciante di arance.
10 luglio 1996 Omicidio di Francesco Tammone. A
Potenza, è ucciso l'agente Francesco Tammone da un pregiudicato che egli stava
inseguendo.
20 luglio 1996 Omicidio di Davide Sannino. A Napoli,
il giovane Davide Sannino è ucciso da due ragazzi che hanno rubato un motorino
e sono tornati indietro a sparargli, forse perché lui li aveva visti.
27 agosto 1996 Omicidio di Santa Puglisi e di
Salvatore Botta. Nel cimitero di Catania sono uccisi Santa Puglisi, 22 anni,
figlia del boss Nino, e Salvatore Botta, di 13 anni, nipote di Santa. La donna
si recava ogni giorno al cimitero sulla tomba del marito, Matteo Romeo, ucciso
il 23 novembre dell'anno precedente.
16 ottobre 1996 Omicidio di Salvatore e Giacomo
Frazzetto. A Niscemi (Caltanissetta), sono uccisi il gioielliere Salvatore
Frazzetto e il figlio Giacomo. La moglie, Agata Azzolina, aveva riconosciuto i
killer che in precedenza avevano tentato di estorcere il gioielliere. Morirà
suicida il 23 marzo 1997.
23 novembre 1996 Omicidio di Raffaele Pastore. A
Torre Annunziata (Napoli), è ucciso Raffaele Pastore, commerciante che aveva
denunciato i camorristi.
20 dicembre 1996 Omicidio di Rosario Ministeri. A
Gela (Caltanissetta), è ucciso il commerciante Rosario Ministeri, secondo gli
inquirenti senza legami con la mafia.
26 gennaio 1997 Omicidio di Ciro Zirpoli. A Ercolano
(Napoli), è ucciso il sedicenne Ciro Zirpoli, figlio del collaboratore di
giustizia Leonardo Zirpoli.
12 febbraio 1997 Omicidio di Giulio Castellino. Al
villaggio Mosè di Agrigento è ferito mortalmente con colpi di arma da fuoco
Giulio Castellino, dirigente del servizio d'igiene pubblica presso la Usl di
Agrigento e per oltre un decennio ufficiale sanitario a Palma di Montechiaro.
Spirerà il 25 febbraio.
23 marzo 1997 Suicidio di Agata Azzolina. A Niscemi
(Caltanissetta), muore suicida Agata Azzolina, vedova di Salvatore e madre di Giacomo
Frazzetto (uccisi il 16 ottobre 1996), dopo aver subìto tentativi di estorsione
ed essere stata minacciata di morte assieme alla figlia, nonostante la
vigilanza di due militari alla porta di casa.
10 giugno 1997 Omicidio di Raffaella Lupoli. A Taranto,
in un agguato contro il padre, pregiudicato per spaccio di droga, rimane uccisa
Raffaella Lupoli, di 11 anni.
11 giugno 1997 Omicidio di Silvia Ruotolo e Salvatore
Raimondi. A Napoli, killer che sparano tra la folla uccidono il pregiudicato
Salvatore Raimondi e Silvia Ruotolo, che stava tornando a casa con il figlio di
cinque anni. Resta ferito lo studente Luigi Filippini.
19 giugno 1997 Omicidio di Angelo Bruno. A Palermo, è
ucciso il costruttore Angelo Bruno. Si pensa che avesse ricevuto richieste estorsive
che non avesse voluto o potuto soddisfare.
30 agosto 1997 Omicidio di Giovanni Arpa. È ucciso
nelle campagne di Napoli Giovanni Arpa, zio di Rosario Privato, il pentito che
ha permesso di arrestare i responsabili della sparatoria in cui rimase uccisa
Silvia Ruotolo (11 giugno 1997), tra cui il capoclan Giovanni Alfano.
12 settembre 1997 Suicidio di Gaspare Stellino. Ad
Alcamo (Trapani), si suicida il commerciante Gaspare Stellino. Doveva
testimoniare contro gli estorsori.
1° dicembre 1977 Omicidio di Francesco Marzano. A
Siderno (Reggio Calabria), è ucciso il commerciante Francesco Marzano.
18 febbraio 1998 Omicidio di Giovanni Gargiulo. A
Napoli, è ucciso Giovanni Gargiulo, di 14 anni, per dissuadere il fratello dal
collaborare con la giustizia.
10 aprile 1998 Omicidio di Annalisa Isaia. Nei pressi
di Catania, è trovato il corpo di Annalisa Isaia, una ragazza figlia del
mafioso Paolo, ucciso nel 1993. Ha confessato il delitto lo zio di Annalisa,
Luciano Daniele Trovato, che voleva impedirle di frequentare ragazzi di un clan
rivale.
24 aprile 1998 Morte di Incoronata Sollazzo e Maria
Incoronata Ramella. A Cerignola (Foggia), muoiono per un incidente stradale
Incoronata Sollazzo e Maria Incoronata Ramella, braccianti agricole che
viaggiavano su un furgone dei "caporali" stipato di lavoratori.
8 maggio 1998 Strage di Oppido Mamertina. A Oppido
Mamertina (Reggio Calabria), sono uccisi Mariangela Anzalone, 8 anni, e suo
nonno, Giuseppe Biccheri, e sono feriti la madre della bambina, Francesca
Biccheri, e il fratello di 7 anni, da killer che sparano all'impazzata per
coprire la loro fuga dopo aver ucciso i due 'ndranghetisti Vittorio Rustico e
Giovanni Polimeni.
23 maggio 1998 Omicidio di Orazio Sciascio. A Gela
(Caltanissetta), è ucciso durante un tentativo di rapina il commerciante Orazio
Sciascio.
4 luglio 1998 Suicidio di Enrico Chiarenza. A
Catania, muore suicida Enrico Chiarenza di 18 anni. Il giovane era figlio di
Clemente, ucciso nel 1995 in un agguato mafioso, e nipote di un collaboratore
di giustizia.
5 luglio 1998 Omicidio di Antonio Ferrara. Ad Acerra
(Napoli), è ucciso per errore il giovane Antonio Ferrara.
20 luglio 1998 Strage di Pomigliano d'Arco. A
Pomigliano D'Arco (Napoli), sono uccisi tre operai di un pastificio: Salvatore
Di Falco, Rosario Flaminio e Alberto Vallefuoco. Erano stati scambiati per
membri di un clan rivale.
3 settembre 1998 Omicidio di Giuseppina Guerriero. A
Scisciano (Napoli), durante una sparatoria, rimane uccisa la passante
Giuseppina Guerriero.
25 settembre 1998 Omicidio di Luigi Ioculano. A Gioia
Tauro (Reggio Calabria), è ucciso in un agguato il medico Luigi Ioculano.
Presidente di un'associazione e fondatore di un periodico locale, aveva preso
posizione contro il nuovo piano regolatore e gli interessi della 'ndrangheta.
8 ottobre 1998 Omicidio di Domenico Geraci. A Caccamo
(Palermo), è ucciso il sindacalista dell'Uil ed ex consigliere provinciale
Domenico Geraci. Aveva denunciato gli interessi della mafia della zona e
sarebbe stato candidato a sindaco per l'Ulivo nelle imminenti elezioni
comunali.
17 novembre 1998 Omicidio di Antonio Condello. A
Palma di Montechiaro (Agrigento), è ucciso l'agente penitenziario Antonio
Condello. Aveva prestato servizio nel padiglione del carcere di Agrigento in
cui sono rinchiusi mafiosi sottoposti al regime del carcere duro (41 bis).
24 dicembre 1998 Omicidio di Graziano Muntoni. A
Orgosolo (Nuoro), è ucciso in un agguato il viceparroco Graziano Muntoni. Prima
insegnante e consigliere comunale democristiano, poi sacerdote, era impegnato
soprattutto in attività con i giovani.
20 marzo 1999 Omicidio di Francesco Salvo. A Castel
Volturno (Caserta), è ucciso Francesco Salvo, cameriere in un bar, bruciato
vivo in un raid punitivo contro il titolare, che aveva tolti i
videogiochi del clan.
22 aprile 1999 Omicidio di Stefano Pompeo. A Favara
(Agrigento), è ucciso in un agguato mafioso il dodicenne Stefano Pompeo, che si
trovava su un'auto di proprietà di Carmelo Cusimano, fratello di Giuseppe,
indicato come vicino alla famiglia mafiosa di Favara, vero obiettivo
dell'agguato.
20 maggio 1999 Omicidio
di Massimo D'Antona. A Roma, in via Salaria, militanti delle Brigate
rosse-Partito comunista combattente uccidono Massimo
D'Antona, docente universitario e consulente del Ministero del lavoro.
Estate 1999 Omicidio di Hiso Telaray. Nelle campagne
di Cerignola (Foggia), è ucciso il bracciante Hiso Telaray, migrante albanese
che si era ribellato al caporalato.
5 luglio 1999 Omicidio di Filippo Basile. A Palermo,
è ucciso il funzionario regionale Filippo Basile. Reo confesso del delitto
l'esecutore Ignazio Giliberti, che accusa come mandante il funzionario Antonino
Velio Sprio. Basile, capo del personale dell'assessorato dell'agricoltura,
aveva istruito la pratica di licenziamento di Sprio, condannato per
associazione a delinquere e per tentato omicidio.
21 luglio 1999 Omicidio di Aurelio Trubia e Salvatore
Sultano. A Gela (Caltanissetta), nella faida tra la cosca degli Emanuele e il
clan dei Trubia, è ucciso Aurelio Trubia, all'interno di una sala di barbiere;
è ucciso anche il giovane Salvatore Sultano, estraneo alla malavita.
25 agosto 1999 Morte di Ennio Petrosino e Rosa Zaza.
Sull'autostrada Bari-Napoli sono uccisi Ennio Petrosino e Rosa Zaza: una
macchina di contrabbandieri ha invertito il senso di marcia a fari spenti e ha
travolto la loro auto.
21 settembre 1999 Omicidio di Matteo Di Candia. A
Foggia, è ucciso il pensionato Matteo Di Candia da killer che sparavano contro
un pregiudicato rimasto ferito.
12 ottobre 1999 Morte di Anna Pace. A Fasano
(Brindisi), Anna Pace, 62 anni, mentre viaggiava sull'auto guidata dal marito,
è travolta e uccisa da un furgone di trafficanti di sigarette.
3 novembre 1999 Omicidio di Vincenzo Vaccaro Notte. A
Sant'Angelo Muxaro (Agrigento), è ucciso l'imprenditore Vincenzo Vaccaro Notte.
Il 5 febbraio 2000 sarà ucciso anche suo fratello Salvatore.
6 dicembre 1999 Sulla provinciale tra San Donato di
Lecce e Copertino (Lecce), durante una rapina a un furgone portavalori, sono
uccise tre guardie giurate, Luigi Pulli, Rodolfo Patera e Raffaele Arnesano. La
rapina sarebbe opera di elementi della Sacra Corona unita.
7 gennaio 2000 Morte di Antonio Lippiello. Nei pressi
di Mestre (Venezia), sull'autostrada Milano-Venezia, durante un inseguimento
per un'operazione antidroga, rimane ucciso il sovrintendente di Polizia Antonio
Lippiello.
5 febbraio 2000 Omicidio di Salvatore Vaccaro Notte.
A Sant'Angelo Muxaro (Agrigento), è ucciso l'imprenditore e consigliere
comunale di Alleanza nazionale Salvatore Vaccaro Notte. Il 3 novembre del 1999
era stato ucciso il fratello Vincenzo. I fratelli, tornati dalla Germania,
avevano aperto un'agenzia di pompe funebri. Secondo gli inquirenti non si sono
piegati alla richiesta di chiudere l'attività, da parte di mafiosi interessati
alla gestione di un'altra agenzia.
24 febbraio 2000 Morte di Alberto De Falco e Antonio
Sottile. A Brindisi, sono uccisi i finanzieri Alberto De Falco e Antonio
Sottile, e feriti gravemente altri due colleghi. I militari erano a bordo di
un'auto speronata da una Rover blindata di contrabbandieri.
26 febbraio 2000 Omicidio di Ferdinando Chiarotti. A
Strongoli (Crotone), in un agguato contro pregiudicati, rimane ucciso il
pensionato Ferdinando Chiarotti ed è gravemente ferito il pensionato Giuseppe
Marasco.
2 marzo 2000 Omicidio di Francesco Arena e Francesco
Scerbo. A Isola Capo Rizzuto (Crotone), durante una sparatoria rimane ucciso,
assieme al pregiudicato Francesco Arena, il giovane Francesco Scerbo, testimone
involontario del delitto.
5 marzo 2000 Omicidio di Ferdinando Liguori. A
Giugliano (Napoli), è ucciso a colpi di pistola il giovane Ferdinando Liguori.
A sparare sono stati alcuni giovani del quartiere Secondigliano con cui Liguori
e altri amici avevano litigato in una discoteca.
11 marzo 2000 Omicidio di Giuseppe Grandolfo. A Bari,
è ucciso per errore, da killer che hanno sparato nei locali di un circolo,
l'incensurato Giuseppe Grandolfo.
2 aprile 2000 Omicidio di Domenico Stanisci. Ad
Anagni (Frosinone), in un incidente provocato da un'auto poi fuggita, occupata
probabilmente da trafficanti di droga, rimane ucciso il vicebrigadiere della
Guardia di finanza Domenico Stanisci e viene ferito un collega.
13 aprile 2000 Omicidio di Domenico Gullaci. A Marina
di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), è ucciso con un esplosivo posto sotto la
sua auto l'imprenditore Domenico Gullaci, contitolare di una ditta di materiali
per l'edilizia. Nel 1997 era stato ucciso a Siderno un cognato di Gullaci, il
commerciante Francesco Marzano. I Gullaci hanno interessi in Sicilia e gli
investigatori sospettano che il delitto sia stato eseguito dalla 'ndrangheta su
richiesta della mafia.
7 giugno 2000 Omicidio di Maria Colangiuli. A Bari,
durante una sparatoria tra due gruppi mafiosi, un proiettile vagante uccide
Maria Colangiuli.
14 luglio 2000 Omicidio di Antonio Di Mitri. A
Francavilla Fontana (Brindisi), è ucciso il maresciallo dei carabinieri Antonio
Di Mitri, colpito alle spalle dai complici di due rapinatori che aveva tentato
di bloccare all'uscita da una banca. Il delitto è compiuto in un contesto in
cui è diventato sempre più difficile tracciare un confine netto tra criminalità
comune e crimine organizzato.
16 luglio 2000 Omicidio di Gaetano De Rosa. A Marano
(Napoli), è ucciso a colpi di pistola Gaetano De Rosa, che aveva tentato di
reagire al furto della sua auto.
21 luglio 2000 Omicidio di Saverio Cataldo. A
Bovalino (Reggio Calabria), è ucciso a colpi di fucile il commerciante Saverio
Cataldo, ferita gravemente la moglie. L'ucciso aveva resistito alle richieste
della 'ndrangheta di cedere il negozio.
24 luglio 2000 Morte di Salvatore De Rosa e Daniele
Zoccola. Nel canale di Otranto (Lecce), morti i finanzieri Salvatore De Rosa e
Daniele Zoccola, sbalzati in acqua nello scontro tra motoscafi provocato da
albanesi che poco prima avevano costretto alcuni emigranti clandestini a
gettarsi in mare.
28 luglio 2000 Omicidio di Giuseppe Falanga. A Torre del
Greco (Napoli), è ucciso l'imprenditore Giuseppe Falanga da due killer entrati
a viso scoperto nel suo cantiere. Gli investigatori ritengono che si tratti di
un'azione della camorra, anche se non risulta che l'imprenditore avesse
ricevuto richieste di estorsione.
10 agosto 2000 Omicidio di Pietro Castaldi e Luigi
Sequino. A Napoli, sono uccisi i giovani incensurati Pietro Castaldi e Luigi
Sequino, scambiati per dei guardaspalla del capocamorra Rosario Marra.
25 agosto 2000 Omicidio di Giuseppe Manfreda. A
Mesoraca (Crotone), in un agguato il cui bersaglio era il pregiudicato Armando
Ferrazzo, rimasto leggermente ferito, è ucciso il giovane Giuseppe Manfreda,
che stava transitando in macchina assieme alla moglie, rimasta ferita, e due
figlioletti di due mesi, di cui uno è ferito ad una spalla.
27 ottobre 2000 Omicidio di Giovanni Madia. A San
Giovanni in Fiore (Cosenza), è ucciso il quindicenne Giovanni Madia, da killer
che hanno sparato contro l'auto per uccidere suo nonno.
12 novembre 2000 Omicidio di Valentina Terracciano. A
Pollena Trocchia (Napoli), in una spedizione omicida che ha per obiettivo un
suo congiunto, è uccisa la bambina di due anni Valentina Terracciano.
20 luglio 2001 Omicidio di Carlo Giuliani. A Genova,
in piazza Alimonda, nell'ambito delle manifestazioni organizzate dal Genoa
Social Forum contro il vertice dei G8, durante violenti scontri fra
manifestanti e forze dell'ordine, muore Carlo Giuliani, simpatizzante del
movimento no global.
3 settembre 2001 Omicidio di Stefano Ciaramella. A
Casoria (Napoli), è ucciso il diciassettenne Stefano Ciaramella, per aver
cercato di difendere la sua ragazza e il suo vecchio motorino.
6 dicembre 2001 Omicidio di Carmelo Benvegna. A
Calatabiano (Catania), è ucciso il commerciante in pensione Carmelo Benvegna.
Aveva denunciato e fatto arrestare alcuni estorsori ed era scampato a un
agguato.
1° marzo 2002 Omicidio di Torquato Ciriaco. A Maida
(Catanzaro), è ucciso l'avvocato Torquato Ciriaco, consulente di un'impresa
edile di Lamezia Terme e titolare di alcuni appalti, affidati dall'Anas. Il
delitto potrebbe essere collegato agli appalti per l'ammodernamento
dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria.
19 marzo 2002 Omicidio
di Marco Biagi. A Bologna, in via Valdonica, militanti delle Brigate
rosse-Partito comunista combattente uccidono Marco
Biagi, docente universitario e consulente del Ministero del lavoro.
2 marzo 2003 Omicidio
di Emanuele Petri. Su un treno della tratta Roma-Firenze, presso la stazione di
Castiglion Fiorentino (Arezzo), a un controllo dei documenti un viaggiatore
uccide il sovrintendente di Polizia Emanuele
Petri. L'uccisore è a sua volta mortalmente ferito da un altro agente; la
brigatista che viaggiava insieme all'omicida viene arrestata.
10 marzo 2003 Omicidio di Antonio Perri. A Lamezia
Terme (Catanzaro), è ucciso l'imprenditore Antonio Perri, che non pagava il
pizzo.
5 aprile 2003 Morte di Paolino Avella. A San
Sebastiano al Vesuvio (Napoli), il diciottenne Paolino Avella muore all'uscita
della scuola per difendere il motorino dai rapinatori.
29 settembre 2003 Omicidio di Giuseppe Rovescio. A
Villa Literno (Caserta), è ucciso per sbaglio il giovane Giuseppe Rovescio, in
una sparatoria contro un camorrista.
2 ottobre 2003 Omicidio di Gaetano Marchitelli. A
Bari, è ucciso il ragazzo di 16 anni Gaetano Marchitelli, colpito durante una
sparatoria davanti alla pizzeria in cui lavorava.
23 ottobre 2003 Omicidio di Michele Amico. A
Caltanissetta, è ucciso il commerciante Michele Amico, che aveva respinto una
richiesta di estorsione.
9 dicembre 2003 Omicidio di Claudio Taglialatela e
suicidio di Arturo Raia. A Napoli, è ucciso per rapina il giovane Claudio
Taglialatela. Il presunto omicida, Arturo Raia, si suicida nel carcere di
Poggioreale l'8 gennaio 2004.
1° marzo 2004 Omicidio di Bonifacio Tilocca. A Burgos
(Sassari), è ucciso, con un ordigno posto davanti casa, Bonifacio Tilocca,
padre del sindaco di centro-sinistra, fatto segno di numerosi attentati.
26 marzo 2004 Omicidio di Matilde Sorrentino. A Torre
Annunziata (Napoli), è uccisa Matilde Sorrentino, che aveva denunciato anni
prima un'organizzazione di pedofili.
27 marzo 2004 Omicidio di Annalisa Durante. A Napoli,
nel quartiere Forcella, in un agguato contro Salvatore Giuliano, è uccisa la
quattordicenne Annalisa Durante.
20 aprile 2004 Omicidio di Stefano Biondi. A Reggio
Emilia, presso un casello dell'autostrada, l'agente della Polstrada Stefano
Biondi è travolto e ucciso da un'auto (si sarebbe saputo in seguito di corrieri
della droga) che fuggiva a un controllo di polizia.
17 maggio 2004 Omicidio di Biagio Avolio. È ucciso a
Napoli, nel quartiere periferico di Chiaiano, l'ex imprenditore edile Biagio
Avolio. Nei primi anni Novanta era stato accusato di associazione camorristica
e estorsione (minacciato e ricattato dagli estortori, era stato costretto a
diventare collettore di tangenti); dopo l'arresto aveva fatto i nomi dei
camorristi. Gli uccisori sarebbero coinvolti nei processi nati dalle sue
rivelazioni.
11 giugno 2004 Omicidio di Antonio e Francesco
Graziano. A San Paolo Belsito (Napoli), sono uccisi Antonio Graziano e il
nipote Francesco, incensurati, che gestivano dei supermercati in provincia di
Avellino. Sarebbero estranei al mondo criminale e sarebbero stati uccisi per il
loro cognome, all'interno della faida tra i Graziano e i Cava.
21 luglio 2004 Omicidio di Antonio Maiorano. A Paola
(Cosenza), è ucciso l'operaio forestale Antonio Maiorano, incensurato e senza
alcun tipo di legame con la criminalità. Gli inquirenti ipotizzano che i sicari
lo abbiano scambiato per qualcun altro.
17 settembre 2004 Omicidio di Massimiliano Carbone. A
Locri (Reggio Calabria), è ferito il trentenne Massimiliano Carbone,
incensurato e titolare di una cooperativa di servizi che dava lavoro anche a
giovani disabili. Muore il 24 settembre.
2 novembre 2004 Omicidio di Pasquale e Paolo Rodà. A
Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria), nella Locride, sono uccisi l'agricoltore
Pasquale Rodà, con piccoli precedenti penali, e il figlio Paolo, di 13 anni.
6 novembre 2004 Omicidio di Antonio Landieri. A
Napoli, nel quartiere Scampia, ucciso il giovane disabile Antonio Landieri
mentre giocava a bigliardino con degli amici. I camorristi hanno scambiato i
ragazzi per un gruppo di spacciatori.
20 novembre 2004 Omicidio di Biagio Migliaccio e
Gennaro Emolo. A Mugnano (Napoli), è ucciso Biagio Migliaccio, incensurato e
cugino di un affiliato al clan Di Lauro di Secondigliano. A Napoli, qualche ora
dopo, viene ucciso Gennaro Emolo, padre di un giovane vicino al clan che si
oppone ai Di Lauro.
21 novembre 2004 Omicidio di Domenico Riccio e di Salvatore
Gagliardi. A Melito (Napoli), sono uccisi, dentro una tabaccheria, il titolare
Domenico Riccio e il pregiudicato Salvatore Gagliardi, probabile obiettivo dei
killer.
22 novembre 2004 Omicidio di Gelsomina Verde. A
Napoli, nel quartiere Secondigliano, è torturata, uccisa e bruciata all'interno
di un'auto Gelsomina Verde, di 22 anni. I killer probabilmente volevano sapere
dove si nascondeva il suo amico, Gennaro Notturno, appartenente al clan
contrario ai Di Lauro.
6 dicembre 2004 Omicidio di Dario Scherillo. A
Napoli, nel rione Casavatore, è rinvenuto il cadavere dell'incensurato Dario
Scherillo, senza legami con la camorra, probabilmente ucciso per errore.
28 dicembre 2004 Omicidio di Vincenzo Mauri e di
Francesco Rossi. A Sant'Anastasia (Napoli), nell'attentato in cui è ucciso il
pregiudicato Vincenzo Mauri, è colpito per errore il cinquantenne Francesco
Rossi, che morirà il 2 gennaio.
31 gennaio 2005 Omicidio di Vittorio Bevilacqua. A
Napoli, è ucciso Vittorio Bevilacqua, padre di Massimo Bevilacqua, appartenente
al clan degli "scissionisti". Si ipotizza una vendetta trasversale.
3 maggio 2005 Omicidio di Emilio Albanese. A Napoli,
è ucciso da un rapinatore Emilio Albanese, un ingegnere in pensione di 69 anni.
24 maggio 2005 Omicidio di Gianluca Congiusta. A
Siderno (Reggio Calabria), viene ucciso il giovane imprenditore Gianluca
Congiusta per aver cercato di impedire un'estorsione. Nel 2007 sarà arrestato
Tommaso Costa, indicato come capo dell'omonima cosca di Siderno e accusato
dell'omicidio di Congiusta.
16 ottobre 2005 Omicidio di Francesco Fortugno. È
ucciso a Locri (Reggio Calabria) il vicepresidente del consiglio della Regione
Calabria, Francesco Fortugno, da un killer che è entrato nel palazzo dove si
svolgevano le primarie del centro-sinistra per le elezioni nazionali e che poi
si è allontanato indisturbato. L'omicidio di Fortugno, un medico eletto nelle
liste della Margherita, avviene dopo una serie di intimidazioni e minacce della
'ndrangheta contro esponenti delle istituzioni.
17 dicembre 2005 Omicidio di Giuseppe Riccio. A
Napoli, è ucciso Giuseppe Riccio, di 26 anni, dipendente in una pizzeria dove
sono entrati dei giovani con spranghe e pistole, per una spedizione punitiva
contro i titolari.
4 settembre 2006 Omicidio di Salvatore Buglione. A
Napoli, è ucciso l'edicolante Salvatore Buglione, accoltellato per rapina.
6 settembre 2006 Omicidio di Michele Landa. A
Pescopagano (Potenza), è ucciso, e bruciato nella macchina di servizio, Michele
Landa, metronotte a guardia del ripetitore.
30 novembre 2006 Omicidio di Antonio Palumbo. A
Giugliano (Napoli), durante una rapina in una tabaccheria, è ucciso Antonio
Palumbo .
27 novembre 2007 Omicidio di Umberto Improta. A San
Giorgio a Cremano (Napoli), è ucciso Umberto Improta, durante una sparatoria
tra due gruppi di giovani.
29 dicembre 2007 Omicidio di Peppino Marotto. A
Orgosolo (Nuoro), è ucciso l'ottantaduenne poeta, sindacalista e militante di
sinistra Peppino Marotto. Si occupava in particolare degli anziani del paese ma
anche dei problemi dei giovani. Si pensa che nella sua attività sociale possa
avere toccato interessi di cui non doveva sapere o che avrebbe potuto mettere
in pericolo.
16 maggio 2008 Omicidio di Domenico Noviello. È
ucciso a Castelvolturno (Caserta), Domenico Noviello, titolare di un'autoscuola.
Nel 2001 aveva denunciato un tentativo di estorsione ai suoi danni da parte del
clan camorristico capeggiato da Francesco Bidognetti.
1° giugno 2008 Omicidio di Michele Orsi. A Casal di
Principe (Caserta), è ucciso l'imprenditore Michele Orsi, coinvolto assieme al
fratello Sergio nell'inchiesta sul consorzio Eco 4, attivo nello smaltimento
dei rifiuti nei comuni del Casertano; aveva cominciato a collaborare con la
giustizia. Il delitto sarebbe stato compiuto dal gruppo dei Casalesi, legato a
Francesco Bidognetti.
6 giugno 2008 Omicidio di Marco Pittoni. A Pagani
(Salerno), è ucciso durante una rapina il sottotenente dei carabinieri Marco
Pittoni.
16 giugno 2008 Omicidio di Gennaro Cortumaccio. A
Marano di Napoli, è ferita, in un assalto a un portavalori, la guardia giurata
Gennaro Cortumaccio, che morirà due mesi dopo.
8 luglio 2008 Omicidio di Raffaele Gargiulo. A
Castellammare di Stabia (Napoli), è ucciso durante un tentativo di rapina Raffaele
Gargiulo.
11 luglio 2008 Omicidio di Raffaele Granata. A Marina
di Varcaturo (Napoli), è ucciso, nello stabilimento balneare di cui era
gestore, Raffaele Granata. Si era rifiutato di pagare il pizzo. Alcuni anni
prima aveva denunciato e fatto arrestare i taglieggiatori.
8 settembre 2008 Omicidio di Giuseppe Minopoli. A
Pozzuoli (Napoli), è uccisa, durante un tentativo di rapina in una pizzeria, la
guardia giurata Giuseppe Minopoli.
18 settembre 2008 Strage di Castelvolturno. Sono
uccisi a Castelvolturno (Caserta) sei lavoratori africani: Abada El Hadji,
Cristopher Adams, Francis Kwame Antwi Julius, Samuel Kwako, Alex Jeemes, Eric
Yeboah Affum, da un commando che ha sparato centinaia di colpi.
26 settembre 2008 Morte di Francesco Alighieri e
Gabriele Rossi. A Casapesenna (Caserta), muoiono gli agenti Francesco Alighieri
e Gabriele Rossi, durante l'inseguimento di un'auto che non si è fermata al
posto di blocco.
2 ottobre 2008 Omicidio di Lorenzo Riccio. A
Giugliano (Napoli), è ucciso Lorenzo Riccio, ragioniere di una ditta di pompe
funebri, il cui titolare, probabile obiettivo dell'agguato, era stato testimone
d'accusa in un processo di camorra.
2 ottobre 2008 Suicidio di Adolfo Parmaliana. A Patti
(Messina), si suicida gettandosi da un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo
Adolfo Parmaliana. Docente universitario, aveva denunciato le malefatte degli
amministratori di Terme Vigliatore e di altri comuni del Messinese. Le sue
denunce erano cadute nel vuoto e ultimamente era stato chiamato in giudizio per
calunnia per suoi attacchi ai politici della zona.
5 ottobre 2008 Omicidio di Stanislao Cantelli. A
Casal di Principe (Caserta), all'interno di un circolo ricreativo per anziani,
è ucciso Stanislao Cantelli, zio del collaboratore di giustizia Luigi Diana.
1° dicembre 2008 Omicidio di Raffaele Manna. A
Napoli, è ucciso durante una rapina il farmacista Raffaele Manna.
26 maggio 2009 Omicidio di Petru Birlandeanu. A
Napoli, durante una sparatoria tra camorristi, viene colpito e muore il musicista
romeno Petru Birlandeanu.
25 giugno 2009 Omicidio di Gabriele Marrazzo e di
Domenico Gabriele. A Crotone, durante una partita di calcetto, un killer spara
dalla recinzione uccidendo Gabriele Marrazzo, di una’ndrina rivale, e ferendo
sei ragazzi, tra cui Domenico Gabriele, di 11 anni, che morirà il 20 settembre
dopo tre mesi di coma.
24 novembre 2009 Omicidio di Lea Garofalo. A Milano,
scompare la testimone di giustizia Lea Garofalo di Petilia Policastro
(Crotone). Verrà torturata, uccisa e sciolta nell’acido.
5 settembre 2010 Omicidio di Angelo Vassallo. A Pollica (Salerno), è ucciso dalla camorra il sindaco Angelo Vassallo per la sua azione a tutela dell'ambiente e per le sue denunce contro gli spacciatori.
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