mercoledì 6 ottobre 2010

Guerra tra clan, inflitti 6 ergastoli Operazione «Gorgia».

La Corte d'assise di appello ha riformato in parte la sentenza di primo grado

Sono stati sufficienti 4 ore ai giudici della Corte d'Assise di Appello, presidente Giulia Caruso, per pronunciare la sentenza nei confronti dei quattordici imputati finiti alla sbarra perchè coinvolti nell'operazione antimafia e antidroga «Gorgia». Rispetto alla sentenza del processo di primo grado, che è stata in gran parte confermata, i giudici della Corte d'Assise di Appello hanno inasprito le condanne agli imputati Ercole Modica e Fabrizio Iachininoto, in quanto li hanno riconosciuti colpevoli del reato di omicidio volontario ai danni del lentinese Marco Siracusano. Al processo di primo grado, Fabrizio Iachininoto era stato assolto dall'accusa di omicidio e condannato a quattordici anni di reclusione per associazione mafiosa e narcotraffico. In appello, invece, gli hanno inflitto la pena di trent'anni di reclusione. Per lui il rappresentante della pubblica accusa, Andrea Ursino della Dda, aveva auspicato la condanna all'ergastolo. Iachininoto, che ha evitato il carcere a vita perchè gli sono stati riconosciute le attenuanti generiche, è difeso dagli avvocati Maria Chiaramonte e Sebastiano Sferrazzo. E' andata peggio a Ercole Modica che, mentre in primo grado per favoreggiamento e associazione mafiosa era stato condannato a otto anni di reclusione, si è visto infliggere la pena del carcere a vita per l'omicidio di Siracusano. Per Modica i giudici hanno condiviso integralmente la richiesta del pubblico accusatore Ursino. Respinte, invece, le argomentazioni difensive degli avvocati Nino Salvo e Sebastiano Sferrazzo.

E' andata meglio che in primo grado ad Angelo Caruso, assistito dall'avvocato Antonio Managò, che si è visto annullare l'ergastolo e, con la concessione delle generiche, si è visto infliggere 30 anni di reclusione per l'omicidio di Gaetano Valenti. Altrettanto bene è andata a Salvatore Gualtieri, difeso dall'avvocato Luigi Latino, che è stato assolto con formula piena mentre in primo grado era stato condannato a due anni. Per tutti i restanti imputati, compreso il morto ammazzato Giuseppe Benvenuto, è stata confermata la sentenza di primo grado. E cioè l'ergastolo a Francesco Insolia, Raffaele Randone, Alfio Ruggieri, Alfio Sambasile e Alessandro Scandurra, rispettivamente difesi dagli avvocati Antonio Managò, Angelo D'Amico, Enzo Trantino, Sebastiano Sferrazzo e Antonio Managò; 13 anni ad Alfio Anello, difeso dall'avvocato Aldo Ganci; tre anni a Giuseppe Aimone, assistito dall'avvocato Domenico Mignosa, otto anni al defunto Giuseppe Benvenuto, difeso dall'avvocato Enzo Trantino; sei anni a Paolo Sebastiano Furnò, assistito dall'avvocato Angelo D'Amico; tre anni a Gaetano Modica, difeso dall'avvocato Fiumefreddo. I condannati all'ergastolo sono appartenenti al clan Nardo, e hanno partecipato alla guerra contro il gruppo di Scordia, in cui morirono non solo Gaetano Valenti e Marco Siracusano, ma tante altre persone.

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