
«Tale avviso - afferma - contiene la contestazione di una presunta partecipazione del sottoscritto ad una associazione semplice avente per scopo dalla metà degli anni ottanta ad oggi, la gestione di appalti pubblici. Nessuna contestazione di reati specifici mi viene addebitata».
L'ex ministro, oggi esponente di spicco del Partito Democratico, aggiunge: «Andrò dai magistrati con la serenità di chi ha la coscienza a posto e la consapevolezza di essere assolutamente estraneo a tale vicenda. Sono certo di potere dimostrare non solo la mia distanza da quel mondo, ma di avere sempre operato per impedire che la Pubblica Amministrazione venisse permeata dal malaffare.
«Chi ha memoria - conclude - ricorda che sono stato tra quelli che hanno introdotto il sistema dell'asta pubblica, prima a Mussomeli e poi nel Comune capoluogo e all'Amministrazione provinciale di Caltanissetta, e ciò avveniva tra il 1987 e il 1988, proprio per assicurare la più assoluta trasparenza nelle gare di appalto. Rimango sereno e tranquillo nell'attesa di potere rendere la verità e la prova di essa alla Magistratura nella quale ripongo la più assoluta fiducia».
Nei giorni scorsi, stando ai verbali dell'interrogatorio resi ad agosto dall'imprenditore Pietro Di Vincenzo alla Procura nissena, oltre a quello dell'on. Maira, sarebbero stati fatti i nomi dell'on. Cardinale e dell'ex assessore regionale Vincenzo Lo Giudice (di Canicattì).
Nessun commento:
Posta un commento