
Napoli, il Faito monte della marijuana
Piantagioni nei boschi gestite dai clan
Nascosti nei boschi alberi di cannabis alti anche tre metri e mezzo
Una produzione di droga che evita l'importazione dall'estero
di Francesco Fusco
CASTELLAMMARE (11 agosto) - Venti tonnellate di canapa sequestrate, 50 spacciatori arrestati nella sola Castellammare, un centinaio di denunce e segnalazioni nei confronti di giovani assuntori. Sono i dati relativi alle operazioni antidroga effettuate dalle forze dell’ordine negli ultimi 12 mesi nei comuni dell’area stabiese, dove è particolarmente diffuso il fenomeno della coltivazione di marijuana.
Castellammare, Gragnano, Casola di Napoli e Lettere: è questo il quadrilatero della droga, sul quale continuano a essere focalizzate le attenzioni delle forze dell’ordine. Un business da capogiro, che secondo le forze dell’ordine sarebbe gestito direttamente da spacciatori insospettabili (spesso contadini) al soldo dei clan camorristici locali.
I dati forniti dalle forze dell’ordine parlano chiaro: soltanto nei mesi di luglio e in questa prima parte di agosto, nel ribattezzato “quadrilatero della cannabis” sono state sequestrate circa 30 piantagioni, per un peso di 5 tonnellate.
Se a queste si aggiungono i dati 2009, la marijuana distrutta nelle boscaglie stabiesi sale a 20 tonnellate. Si tratta senz’ombra di dubbio di un ingente quantitativo che una volta messo sul mercato, avrebbe fruttato alla malavita qualcosa come 3 milioni di euro. Soldi sottratti alle casse dei clan stabiesi, napoletani ma soprattutto torresi. A Torre Annunziata, infatti, avviene ancora la maggior parte della vendita di cannabis, e un esempio è rappresentato proprio dall’arresto di un pregiudicato oplontino avvenuto pochi giorni fa a Gragnano. Nell’auto del 32enne furono trovati 530 grammi di marijuana acquistata proprio sui Lattari e pronta per essere venduta sul mercato torrese.
Intanto ieri pomeriggio c’è stato un nuovo sequestro che ha interessato ancora il versante stabiese del Faito. Qui i carabinieri agli ordini del capitano Giuseppe Mazzullo e del tenente Andrea Minella, hanno trovato in un’area demaniale altre 70 piante, di altezza variabile tra i 2,5 e i 3,5 metri. La droga, del peso complessivo di 150 chilogrammi, è stata distrutta.
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