“RICONOSCERE LORO VALORE TUTELANDO CHI
DENUNCIA”
Vincenzo
Vaccaro Notte, assassinato il 3 novembre del 1999 a Sant’Angelo Muxaro (AG) per
non aver ceduto ai ricatti della “cosca dei pidocchi”.
“A piccoli grandi eroi come i fratelli Vaccaro Notte va riconosciuto il merito di non essersi piegati al ricatto mafioso andando incontro a morte certa. Un modo per riconoscerne il valore e onorarne memoria è tutelare chi oggi decide di esporsi e denunciare il racket delle estorsioni. Vincenzo Vaccaro Notte rappresenta la Sicilia migliore, quella che rifiuta il compromesso, che resiste, che reagisce. Lo Stato ha il dovere di incoraggiare commercianti e imprenditori a comportarsi come i fratelli Vaccaro Notte, così come ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità nei confronti di chi coraggiosamente si oppone alla criminalità organizzata garantendo il corretto funzionamento dell’economia legale”.
Fu ucciso in
un agguato nella mia proprietà, in tanti videro e sentirono ma nessuno dei
testimoni (alcuni minacciati) si fece avanti a denunciare …
Un gruppo di
“Bestie e rifiuto della società” tutti appartenenti alla COSCA locale da me
battezzata e meglio conosciuta come "Cosca dei Pidocchi", gli posero un agguato ,
ferendolo gravemente a tradimento con
due colpi di pistola calibro 38 alla spalla immobilizzandolo, per poi finirlo
con tre colpi di pistola calibro 38 a distanza ravvicinata alla testa. Furono
utilizzate diverse armi da fuoco e esplosi decine di colpi per tenere lontani i
miei amati e fedeli cani da guardia che si avventarono e ferirono alcuni di
questi criminali e “Figli di Puttana” che sono il rifiuto della società civile.
Un omicidio
certo, ma anche un atto dimostrativo con il quale la cosiddetta “Cosca dei
Pidocchi” intendeva mettere in chiaro quale sarebbe stata la fine di chiunque
si sarebbe messo di traverso tra loro e gli affari. La mafia, lo sappiamo bene,
non sopporta chi non abbassa la testa, chi non rispetta le “consegne”. Non
tollera che nel proprio territorio qualcuno non si sottometta alla sua legge.
Lo sapevamo
anche noi fratelli Vaccaro Notte, ma questo non costituì per noi un buon motivo
per mollare…
Vincenzo fu
il primo ad essere assassinato. il 3 Novembre del 1999. Ma era da parecchio
tempo prima che le voci in paese si facevano pressanti. In molti sapevano che
qualcosa stava per succedere, ma i “Pidocchi” ebbero modo di agire indisturbati
con la tacita complicità fasulla delle istituzioni dove un “Meschino Verme”
appartenente alle forze dell’ordine faceva da talpa passando informazioni
preziose al Clan della FECCIA locale;
La speranza
oggi è che l’esempio di persone eroiche come i miei fratelli Vincenzo e Salvatore
Vaccaro Notte, e prima di loro Libero Grassi e tutti quegli imprenditori liberi professionisti che decidendo di non
cedere al ricatto mafioso hanno decretato la loro stessa condanna, serva come stimolo
alle nuove generazioni.
Che la loro
storia venga ricordata ed onorata da chi oggi si trova nella loro stessa
situazione e da tutti coloro che hanno il dovere di denunciare anziché voltare
le spalle a chi ha bisogno d’aiuto; Qualcosa nel Sud sembra cambiare anche
grazie alle numerose associazioni di giovani che hanno deciso di lottare per
portare avanti l’idea di cambiamento.
Che il
sacrificio dei miei fratelli sia da esempio alle future generazioni da poter
evitare il ripetersi di questi tragici eventi
Angelo
Vaccaro Notte
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