venerdì 3 dicembre 2010

Vicenda Cutrò, nota del ministero dell'Interno: "a Cutrò abbiamo dato 112 mila euro attraverso il fondo antiracket"

Pubblichiamo per intero la nota del sottosegretario all'Interno Mantovano, che contiene alcune precisazioni in merito alla vicenda Cutrò-Grasso. Ministero dell'Interno,

Comunicazione del sottosegretario all'Interno Mantovano in relazione alle posizioni dei signori Ignazio Cutrò e Valeria Grasso

In relazione alle posizioni dei signori Ignazio Cutrò e Valeria Grasso, ritengo doveroso comunicare quanto segue:

1. Il sistema di protezione per i testimoni di giustizia è operativo, per legge, solo su richiesta delle procure della Repubblica che utilizzano le dichiarazioni degli stessi testimoni. Le richieste sono poi valutate dalla Commissione sui programmi di protezione, che presiedo. Fino a oggi nessuna richiesta di ammissione a programma è stata formulata nei confronti né di Cutrò né di Grasso. Pertanto nulla può la Commissione sui programmi di protezione, in assenza di un’attivazione dell’autorità giudiziaria.

2. La posizione di Cutrò è stata però valutata sotto il profilo della sicurezza; egli ha infatti un dispositivo di tutela riguardante la sua persona, definito dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di Agrigento e confermato dall’Ucis. Analogo dispositivo riguarda Grasso.

3. Cutrò ha ricevuto finora la somma complessiva di euro 112.911 a titolo di risarcimento dei danni, dal Fondo antiracket del ministero dell’Interno; ha poi proposto nuove istanze risarcitorie per sé e per i familiari, in via di definizione.

4. A Grasso Valeria è stato riconosciuto in sede di giudizio penale un risarcimento danni, per il cui conseguimento ella ha rivolto istanza al Fondo per le vittime della mafia del Ministero dell’Interno. Finora, in applicazione delle norme di legge, il Fondo ha riconosciuto a Grasso una parte significativa di tale somma.

5. Su mia sollecitazione, la prossima settimana il Comitato presieduto dal Commissario antiracket e antiusura, prefetto Trevisone, e il Comitato per le vittime della mafia, presieduto dal medesimo prefetto, delibererà in ordine alle ulteriori richieste risarcitorie proposte da Cutrò e dai suoi familiari e in ordine al saldo di quanto spettante a Grasso.

Questo è quanto è stato sottoposto alle autorità dello Stato che hanno competenza in materia, e questo è quanto è stato realizzato ed è prossimo al compimento definitivo. Il resto appartiene solo alla strumentalizzazione per fini politici delle vicende dei signori Grasso e Cutrò

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