C’è anche spazio per la criminalità della sesta Provincia nella relazione relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, resa al Parlamento dal ministro dell’Interno Rober to Maroni e relativa al periodo gennaio-giugno 2010.
ANDRIA - Dalla relazione emerge «la presenza ad Andria l’operatività di soggetti che, pur non appartenendo a sodalizi criminali consolidati, dimostrano significative capacità di gestire le attività illecite in ristretto ambito territoriale». E poi: «I settori di maggiore interesse sono il traffico, lo spaccio e la coltivazione in proprio (anche nelle abitazioni) di sostanze stupefacenti da parte delle “nuove leve”, il furto e la rapina di auto, mezzi agricoli, tir ma nel mirino vi sono anche gli uliveti, gli oleifici e i mezzi che trasportano il cosiddetto “oro verde”. Per quel che riguarda la presenza di sodalizi criminali «si segnala la presenza degli appartenenti alle organizzazioni mafiose Pesce-Pistillo e Pastore che pur ridimensionate da numerosi arresti, mantengono una certa influenza sul territorio. Sempre più preoccupante è il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che attira consumatori anche da altre province. Il 12 marzo 2010 sono stati sottoposti a sequestro, in esecuzione di decreto di sequestro preventivo, numerosi beni mobili e immobili per un valore stimato di circa due milioni e mezzo di euro a carico di Francesco Zingaro, risultato proprietario di un casolare nei pressi del quale, il 31 ottobre 2009, venne trovato un arsenale occultato in un muretto a secco. Il rinvenimento era stato fatto nel corso di una serie di perquisizioni in località «Montepietroso», tra Andria e Minervino Murge, a carico di soggetti ritenuti componenti di un sodalizio specializzato nel furto di mezzi agricoli e auto tra la Murgia e la vicina Basilicata».
Un ambito più vasto è emerso, sempre ad Andria, con l’operazione «Raptor» effettuata il 9 marzo 2010. Otto le persone arrestate e accusate di associazione per delinquere, furto aggravato, ricettazione e tentata estorsione. Dalle indagini è emerso «un giro di richieste estorsive ai danni di imprenditori che ricevevano per posta richieste di contributi in denaro a «sostegno dei carcerati andriesi e dei loro familiari». Dalle successive indagini è emerso che il sodalizio criminale era specializzato nei furti di autocarri e di altra merce in località del Centro-Nord. Tra le segnalazioni più rilevanti, vi è sempre ad Andria, il 23 aprile, «un provvedimento cautelare nei confronti di tre soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno di cittadini stranieri. Gli indagati - spiega la relazione della Dia -, nel promettere il rilascio di documentazione utile per ottenere regolarizzazioni sul territorio nazionale, si sarebbero fatti consegnare la somma di 2mila euro per ogni vittima».
BARLETTA - Poco distante, a Barletta, in seguito alla disarticolazione del clan «Cannito-Lattanzio», che ha determinato il venir meno del ruolo egemone di questa organizzazione, si assiste ad un periodo di relativa calma degli equilibri criminali. In questo contesto è stata messa a segno l’operazione «Amarcord». Il 24 giugno scorso, sono stati arrestati 7 presunti usurai. Avevano «spremuto» le loro vittime per qualche anno, riuscendo a mettere insieme un impero di «numerosi beni mobili ed immobili, quote societarie, libretti e conti correnti bancari». Tra gli episodi di rilievo anche il 27 marzo 2010 il tentato omicidio di Vincenzo Di Salvo, commerciante di auto, già noto alle forze dell’ordine, ferito con due colpi di pistola calibro 22 alla coscia sinistra. La vittima è fratello di Francesco Di Salvo che risulterebbe affiliato al clan «Cannito-Lattanzio. Al fenomeno delle estorsioni si ritiene legato l’incendio doloso di tre autoambulanze e due pulmini degli Operatori Emergenza Radio avvenuto nel cortile della scuola «Principe di Napoli. Un incendio che provocò anche l’ina gibilità della scuola.
TRANI-BISCEGLIE - Per quel che riguarda Trani, la relazione parla di «una criminalità con connotazione non particolarmente organizzata dopo le operazioni di polizia giudiziaria condotte negli anni scorsi. Per Bisceglie si parla del sodalizio Cuocci, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti e alle estorsioni ma che non evidenzia ancora profili organizzativi particolarmente strutturati».
SAN FERDINANDO - Due episodi emergono nel centro della bassa valle dell’Ofanto. il 6 marzo 2010 l’incendio doloso in un piazzale di una ditta operante nel settore ortofrutticolo che distrugge quattro autocarri che si è esteso a un vicino colorificio con ingenti danni. E soprattutto il 27 aprile 2010 l’omicidio di Luigi Monopoli ad opera del titolare di un deposito giudiziario. Si tratterebbe di una «vendetta trasversale» in quanto l’omicida lo ha ritenuto «responsabile morale» del’omicidio del proprio figlio Pietro, avvenuto il 21 agosto 1999.
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