CASERTA - Torna in carcere un «insospettabile», imprenditore del quartiere napoletano di Posillipo: Giorgio Improta, 53 anni, fu arrestato poco meno di un anno fa con l'accusa di aver dato ospitalità durante la latitanza al capo dell'ala stragista dei Casalesi, Giuseppe Setola.
Improta, rimesso in libertà, è tornato oggi nuovamente in cella: l'imprenditore è il padre di Jessica, candidata di centrodestra per l'Udeur (lista Chiosi), nella Ia municipalità, Chiaia.
Gli arresti. Nel corso di un'operazione congiunta degli agenti della squadra mobile di Caserta e dei carabinieri del comando territoriale di Aversa. sono state eseguite 4 ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea.
I destinatari. Roberto Zampella, di 33 anni e Giorgio Improta, 53, sono stati arrestati nelle rispettive abitazioni mentre Paolo Gargiulo, di 24 anni e Salvatore Santoro, 23 già detenuti in carcere per altre ragioni hanno ricevuto il provvedimento in cella. La squadra mobile avrebbe fatto chiarezza su una serie di estorsioni. Zampella, arrestato dalla “mobile” casertana, è ritenuto responsabile di partecipazione camorristica al clan dei Casalesi-gruppo Setola. La banda è accusata di avere commesso almeno 25 estorsioni ai danni di negozianti di Villa Literno. Tra le vittime titolari di caseifici, gestori di stazioni di servizio e fruttivendoli. Zampella e Improta sono stati rinchiusi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
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