I dipendenti a De Magistris: via gli esterni
NAPOLI - Comincia la settimana decisiva per il varo della giunta e per altre scelte fondamentali nel governo della città. Ci sarà la proclamazione degli eletti e l’insediamento del nuovo Consiglio comunale. Inoltre in questi sette giorni si concretizzerà l’atteso faccia a faccia fra sindaco e i dirigenti del Comune.
Soprattutto si dovrà decidere se confermare o no i 108 dirigenti in scadenza il 30. C’è maretta nel Palazzo su questo fronte, tanto che il «Comitato dei dipendenti del Comune di Napoli» ha preso carte e penna e scritto una lettera di fuoco al sindaco. Dove si chiede la non riconferma: «Non sono precari - si legge - sono frutto di pratiche clientelari, senza considerare che di essi ben 78 sono già dipendenti dell’amministrazione, funzionari che, in virtù di una stabilizzazione, usufruirebbero di un avanzamento di carriera, evitando la procedura concorsuale». E gli altri? «I restanti 32 dirigenti ancora a tempo determinato sono dei laureati esterni - si legge ancora nella lettera - reclutati senza alcuna selezione e assunti con contratto a tempo determinato di tipo privatistico strettamente legato al mandato del sindaco, cosa ben nota agli stessi».
L’accusa ai sindacati è pesante: «Sono loro che non hanno vigilato. Considerare titolo valido quello acquisito da tali soggetti in virtù di un rapporto privilegiato con partiti e sindacati sarebbe un ulteriore sopruso nei confronti dei funzionari ai quali non è stato concesso di accedere alla dirigenza, perché estranei a tali pratiche». La lettera si conclude così: «Gli incarichi scadranno il 30 e ogni eventuale proroga contraddirebbe quanto perentoriamente asserito dal nostro sindaco de Magistris sia in campagna elettorale che all’atto del suo insediamento, eventuali provvedimenti di proroga sarebbero del tutto illegittimi, in contrasto con la normativa vigente, legge Brunetta». Una guerra interna a Palazzo San Giacomo che già in passato ha rallentato notevolmente le attività amministrative.
Sul fronte del Consiglio comunale Francesco Moxedano - eletto capogruppo dell’Idv che conta su ben 15 consiglieri - spiega quale sarà il suo mandato: «Sarà un lavoro duro e pesante, l’affronterò in maniera collegiale e in piena sintonia con il sindaco e la giunta noi saremo il gruppo con la maggiore responsabilità di sostegno al a de Magistris e a tutta la squadra. Il gruppo è formato da gente di grande qualità tutti professionisti. Essere neofiti della politica non significa non essere bravi».
La sensazione è che se davvero oggi o domani ci sarà la proclamazione degli eletti il sindaco possa accelerare nel varo della squadra. Quindi in anticipo rispetto al data fissata per il 13. I nomi? Le novità stanno nella testa di de Magistris per il resto la rosa dei papabili è stabile.
Il toto-assessori dunque. Marco Esposito, giornalista economico allo Sviluppo, Alberto Lucarelli, docente con la delega ai Beni comuni. E Antonella Di Nocera con delega alla scuola. Spuntano altre nomination. Tra le più accreditate c’è quella di Bernardino Tuccillo, ex sindaco di Melito. Noto per le sue battaglie contro la camorra. Gianfranco Wurzburger ex presidente della Municipalità dove ha sede la curia. Restano in pole Riccardo Realfonzo (vicino a Sel ma ex assessore della Iervolino) e per la Federazione della sinistra Tommaso Sodano (Prc), Antonio Mastroianni (Socialismo 2000) e Bartolo Santoro (Comunisti italiani). Alla finestra resta il Pd che si esprimerà non prima di domani. Poi Maurizio Mascoli segretario regionale della Fiom, Sergio d’Angelo della Gesco. Raffaele Del Giudice di Legambiente. Le candidature più forti restano quelle del mondo universitario: Lida Viganoni rettore all’Orientale. Poi Pasquale Persico, docente di Economia all’università di Salerno. Carmine Gambardella preside della facoltà di Architettura della Sun. E ancora: Claudio Claudi preside della facoltà di Architettura della Federica II specialista in progettazione urbana. Tullio Jappelli economista della Federico II.
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