CATANIA - Un uomo di 53 anni, Salvatore Grasso, indicato dai carabinieri come organico alla frangia Cappello della cosca dei Cursoti, è stato ucciso poco dopo le 5 di questa mattina, all'interno di un bar di una zona centrale di Catania.
A sparare diversi colpi con un rivoltella sarebbe stato un sicario entrato nell'esercizio mentre la vittima giocava con una slot machine. Al delitto non ci sarebbero testimoni: a quell'ora nel bar Macrì di corso Indipendenza non c'erano altri clienti e il proprietario ha riferito di non essere presente perché stava sistemando i pezzi per la colazione.
Sul posto si sono recati carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Catania, che indagano coordinati dalla Dda della Procura etnea. Gli investigatori hanno svolto accertamenti anche per verificare se ci sono collegamenti tra questo omicidio e l'agguato in cui, ieri a Misterbianco, è rimasto ferito con tre colpi di pistola il boss storico dei Cursoti, Giuseppe Garozzo, noto come 'Pippo u maritatu' (Pippo lo sposato) e un suo amico. Un collegameno che, al momento, non avrebbe però ancora trovato riscontri.
PISTOLA IN CASA. In mattinata Andrea Giuffrida, 45 anni, è stato arrestato da carabinieri di Misterbianco per detenzione di arma clandestina. In un garage attiguo alla sua abitazione è stata trovata una postola calibro 45 perfettamente funzionante.
L'uomo è ritenuto vicino al boss Garozzo e gli investigatori non escludono che sia armato per 'difendersi' a casa. Giuffrida, ritenuto completamente estraneo all'agguato, dopo la contestazione del reato, è stato condotto nella casa circondariale di Catania.
"E' PRESTO PER PARLARE DI FAIDA". "E' ancora troppo presto per parlare di una nuova guerra di mafia a Catania, certo c'è una tempistica da valutare, ma ancora ci sono pochi elementi per un'ipotesi privilegiata", ha affermato il procuratore capo di Catania.
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