
Le indagini, coordinate dal pm di Foggia Ludovico Vaccaio, sono durate 16 mesi e hanno consentito di accertare – secondo l'accusa – un vasto raggiro che permetteva ai braccianti di percepire, pur in assenza di certificati medici giustificativi, le indennità di malattia. Secondo quanto accertato dagli investigatori, i 'mediatori' si accordavano con i braccianti agricoli che avvicinavano per strada e che si rendevano disponibili a fornire le proprie generalità in cambio della metà delle indennità di malattia da percepire indebitamente. Successivamente, i mediatori fornivano ai due funzionari dell’Inps indagati le generalità dei lavoratori compiacenti. I funzionari dell’Inps provvedevano quindi ad inserire nel sistema informatico dell’Istituto i dati necessari ad attivare il pagamento delle indebite indennità. Una volta incassato il dovuto, il gruppo procedeva alla ripartizione del ricavato della frode, stimata in oltre quattro milioni di euro.
Più di 4500 i cosiddetti 'malati immaginari' che hanno indebitamente beneficiato delle indennità di malattia e oltre 10.000 sono stati gli inserimenti informatici operati in assenza di qualunque certificazione sanitaria. In carcere sono finiti Ruggiero Greco, funzionario dell’Inps di 55 anni, e i mediatori Sergio Longo, di 41 anni, Michele Visaggio, di 43, Francesco Massimo Vangi, di 46, Mario Michele Mastricci di 37, Sante Sforza, di 39, e Domenico Lavigno di 42 anni.
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